Bratz, le bambole trendy diventano un film

I giornalisti brasiliani presenti alla Berlinale 2008, al seguito di Tropa de Elite, gli squadroni della morte' giurano che la realtà raccontata non è per niente inventata. Scritto dallo sceneggiatore di City of God, Braulio Mantovan, insieme a Rodrigo Pimentel, che due anni fa, con un collega e il sociologo Luiz Eduardo Soares, ha pubblicato un best-seller sui crudi retroscena della squadra d'Elite di Rio, Tropa de Elite, violenta, controversa e durissima opera di denuncia, Orso d'Oro 2008.
Dalla violenta realtà brasiliana al set di plastica delle bad girls statunitensi, con Bratz le bambole, ora in carne e ossa, che hanno dato corpo e vita alle Bratz, quattro tipette modaiole, fashion-addicted e tremendamente trendy che hanno spodestato la vecchia Barbie diventando in breve tempo le bambole più vendute. In questi giorni sugli schermi Usa «il film - ha spiegato il regista, Sean McNamara - è una via di mezzo tra le serie tv sul tema dello “school musical“ e i reality show di cui fu protagonista la nuova scapestrata» di Hollywood, un'ancora bambina Lindsay Lohan.
Presentato in concorso alla 57esima edizione della Berlinale, L'anno in cui i miei genitori andarono in vacanza, diretto da Cao Hamburger rappresenta bene l'evoluzione cinematografica che il Brasile ha realizzato negli ultimi dieci anni. Dal 1995 sembra viva una stagione felice, la cosiddetta «retomada». La novità consiste nell'aver riscoperto le identità e nel voler far conoscere e rendere protagoniste le problematiche della vita urbana, le zone di frontiera e le aree di frattura sociale del territorio nazionale. Il film ambientato negli anni '70, porta in scena la storia del piccolo Mauro, un ragazzo di dodici anni, che a causa della fuga dei genitori per motivi politici, in compagnia del nonno, incontrerà personaggi indimenticabili che lo porteranno a essere protagonista di eventi della storia del suo paese.

In sala anche Quando tutto cambia opera a 360° di Helen Hunt che dirige, coproduce, cosceneggia e interpreta la sua opera prima tratta dall'omonimo bestseller di Elinor Lipman. Sullo schermo le vicende di April Epner che, in seguito alla separazione dal marito e la morte della madre adottiva, viene contattata dalla sua apparente madre naturale.

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