Bregovic: le voglio suonare agli intolleranti

Il concerto del musicista bosniaco sarà una riflessione sul dialogo tra religioni

Santa Cecilia it’s wonderful. Il palco dell'Auditorium si accenderà dei colori di Giovanni Sollima e Mauro Pagani, il 29 marzo, e poi di Goran Bregovic il 18 aprile. Il primo appuntamento vedrà impegnati il violoncellista Sollima e Mauro Pagani (voce, flauto, chitarra, violino e buzuki) ognuno alle prese con il proprio repertorio e poi insieme per il gran finale. Una jam session conclusiva in cui verrà lasciato grande spazio all’improvvisazione. Sollima e Pagani si sono conosciuti poco più di un anno fa, in occasione del festival «Time Zones» di Bari. Due musicisti lontani geograficamente e anagraficamente, ma molto vicini nell’approccio alla musica con uno sguardo a 360 gradi che li rende pionieri della composizione contemporanea. Sarà un viaggio musicale guidato dall’anima e dall’istinto, incentrato principalmente sulla rivisitazione di canzoni e ballate di autori tra i più disparati, da Jimi Hendrix ai Beatles, da Miles Davis a Paolo Conte, senza dimenticare, naturalmente, i brani originali dei due musicisti. Mauro Pagani eseguirà composizioni tratte dal disco Domani e da 2004 Creuza de Ma, la rilettura del folgorante album scritto a quattro mani con Fabrizio De Andrè. Giovanni Sollima proporrà brani tratti dal suo album più recente, Works, oltre a cover e nuovi pezzi non ancora pubblicati. Più volte nel corso della serata i due artisti si troveranno insieme sul palco a duettare, coinvolgendo il pubblico in una trascinante jam session.
Il 18 aprile sarà la volta di Goran Bregovic, in scena con la Wedding and Funeral Band e l’Absolute Ensemble, orchestra di musica contemporanea diretta da Kristjan Järvi. Uno spettacolo intitolato Mi perdoni, è questa la strada verso il futuro? (Tre lettere a tre profeti). «L’opera sarà costituita da tre movimenti - spiega Bregovic - nella forma di lettere a tre profeti. Le tre lettere saranno basate su un dialogo che spazierà dallo scontro alla riconciliazione. Il paese da cui provengo ha una storia terribile e tragica, perché è l’unica linea di confine dove in Europa per secoli tre religioni si sono scontrate: Cattolicesimo, Cristianesimo ortodosso e Islam.

Scrivere lettere con parole ai loro tre profeti è inutile, perché la storia umana fa da ostacolo. Perché allora è cosi semplice trovare un linguaggio comune attraverso la musica? Perché è il linguaggio che l’uomo usava per comunicare prima che la storia cominciasse».
Info e biglietti: 06-8082058.

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