Bruxelles, il Consiglio europeo trova l'accordo: modifiche al trattato Ue e un fondo anti-crisi

I capi di Stato e di governo dell’Unione Europea riuniti a Bruxelles hanno dato il via libera alla modifica limitata dei Trattati per istituire un meccanismo permanente salva-stati a partire dal giugno del 2013

Bruxelles, il Consiglio europeo trova l'accordo: 
modifiche al trattato Ue e un fondo anti-crisi

Bruxelles - I capi di Stato e di governo dell’Unione Europea riuniti a Bruxelles hanno dato il via libera alla modifica limitata dei Trattati per istituire un meccanismo permanente salva-stati a partire dal giugno del 2013. È quanto si apprende da fonti diplomatiche

Le modifiche al trattato I leader dei Ventisette sul tavolo oggi ha un solo punto: l’approvazione di un emendamento "limitato" all’articolo 136 del Trattato sul funzionamento dell’Ue, necessario (secondo la Germania che lo ha preteso) per poter predisporre il futuro ’Meccanismo europeo di stabilità’ (Esm), ovvero il sistema permanente di risoluzione delle crisi che sostituirà dal giugno 2013 l’attuale Fondo temporaneo di stabilizzazione dell’Eurozona (’European Financial Stability Facility - Efsf) da 440 miliardi di euro. L’emendamento, secondo la bozza predisposta dai ministri degli Esteri dell’Unione, consiste in tre righe, in cui si afferma che "gli Stati membri la cui moneta è l’euro possono stabilire un meccanismo per salvaguardare la stabilità dell’Eurozona nel suo insieme. La concessione dell’assistenza finanziaria prevista dal meccanismo sarà soggetta a una stretta condizionalità".

La discussione fra i Ventisette dovrebbe essere focalizzate sulla richiesta tedesca di aggiungere a questo testo due condizioni per evitare che si abusi del futuro Esm: da una parte, prevedendo esplicitamente che il ricorso al meccanismo sarà possibile solo come estrema risorsa (o ’ultima ratiò, come dicono i tedeschi) per i paesi dell’Eurozona altrimenti a rischio di ’default’; dall’altra, assicurandosi che tutte le decisioni di attivare il meccanismo siano prese all’unanimità dagli Stati membri che ne faranno parte. 

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