Burundi, spari nella missione Ucciso un volontario italiano e ferita suora. Due arrestati

Una suora croata, madre Lukrecija Mamic, e un volontario italiano, Francesco Bazzani, sono stati uccisi ieri sera a Kiremba, nel Burundi, dopo una rapina. Ferita una suora bresciana

Burundi, spari nella missione Ucciso un volontario italiano e ferita suora. Due arrestati

Un nuovo episodio di violenza sconvolge il mondo delle missioni. Un volontario italiano, Francesco Bazzani, è rimasto ucciso a colpi d'arma da fuoco a Kiremba, nel Burundi. Due rapinatori armati sono entrati nella casa delle "Ancelle della carità" e, dopo aver ucciso a sangue freddo la madre superiora, di origini croate, hanno preso in ostaggio una suora italiana, suor Carla Brianza - originaria di Pontoglio (Brescia) - e il Bazzani. Poi i malviventi si sono dati alla fuga, a bordo di un’auto dell’ospedale gestito dalle religiose. La polizia però li ha intercettati e è scoppiato uno scontro a fuoco. Suor Carla è stata gravemente ferita ed è stata ricoverata nell’ospedale della missione. Per fortuna ora è fuori pericolo. Niente da fare invece per il volontario veronese, rimasto ucciso sul colpo.

Padre Michele Tognazzi, missionario, raggiunto telefonicamente dall'agenzia Misna a Kiremba ha confermato la notizia. A circa otto chilometri dall'ospedale, un complesso all'interno del quale si trova la casa delle Ancelle della carità, temendo di essere catturati dalla polizia che li stava inseguendo i due rapinatori hanno bloccato l'auto e fatto scendere i due ostaggi: "Francesco è stato ucciso a bruciapelo - prosegue padre Michele - suor Carla è riuscita invece ad afferrare con le mani la canna del fucile che gli era stato puntato contro. Un gesto che ha recuperato secondi preziosi e ha contribuito a salvarle la vita, perché a quel punto l'aggressore per liberarsi dalla presa ha usato un coltello colpendole le mani e allontanandosi quindi insieme al complice".

Bazzani si occupava del settore amministrativo dell'ospedale di Kiremba. Aveva raggiunto il paese africano nel marzo 2010 insieme ad altri quattro volontari italiani. A Kiremba rappresentava con un altro volontario l'Ascom (l'Associazione per la cooperazione missionaria) di Legnago, che da 30 anni porta avanti importanti progetti di cooperazione nella città africana.

Arretastati due killer 

Giovanni Gobbi dell’Associazione cooperazione missionaria (Ascom) ha detto all'agenzia Misna che due persone sono state arrestate: "Dai nostri volontari abbiamo saputo che due persone sono state arrestate dalle forze dell’ordine". Si tratterebbe di uno studente e di uno sbandato trovati in possesso della refurtiva.

Bazzani viveva in Africa

Il cooperante rimasto ucciso viveva a Kiremba assieme alla sua nuova compagna, l’italiana Lucilla Volta, 52 anni. Con la donna, residente a Colognola ai Colli (Verona), Bazzani aveva una relazione da alcuni anni. Abitavano assieme in una casa a pochi passi dalla missione di Kiremba, dov'è avvenuto l’assalto. Lucilla Volta, dentista, svolgeva assieme al compagno compiti di affiancamento ai medici locali nell’organizzazione dell’ospedale, occupandosi della soluzione dei problemi logistici e di attrezzature della struttura sanitaria. La donna era a casa, e non è rimasta coinvolta nella rapina.

L'ospedale di Kiremba

Nell'ospedale di Kiremba, che fa parte della rete del servizio sanitario nazionale del Burundi, l’onlus italiana era presente con tre operatori (Bazzani, Lucilla Volta e un atro volontario) e sei dottoresse

volontarie provenienti da diversi ospedali italiani. La struttura, operativa da circa 30 anni, gestisce circa 11mila ricoveri all’anno, 70mila accessi al pronto soccorso, e garantisce 1800 parti e 1500 interventi chirurgici.

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