Milano - L’abbuffata di calcio è assicurata. Ieri pomeriggio la Lega e le tv interessate hanno raggiunto un accordo per i diritti sportivi dei campionati di serie A del 2010-2011 e 2011-2012. Ad aggiudicarsi i diritti sono stati Sky e Rti. In sostanza, sulla piattaforma satellitare si continuerà a vedere tutte le partite di campionato come al solito, mentre il digitale terrestre di Mediaset ha acquisito i diritti per quattro squadre in più, passando da otto a dodici. Dunque, sulla pay tv del Biscione si vedranno le partite delle squadre più blasonate (dal Milan, all’Inter, alla Roma e via dicendo) più altre di squadre minori ancora da decidere in base anche alle scelte che farà Dahlia Tv (che ha ereditato la pay Tv di La7), se raggiungerà l’accordo in una fase successiva.
In sostanza cosa cambia per i tifosi? Su Sky si potranno gustare (ricordiamo che non stiamo parlando del campionato che riparte ad agosto, ma dei due successivi) anche immagini e interviste dagli spogliatoi; su Mediaset, molte più partite. Tra le novità allo studio anche i match a mezzogiorno e mezzo della domenica e la possibilità di spostare i posticipi di A al lunedì.
Per la prima volta la trattativa tra reti e Lega è stata condotta a «pacchetto unico», grazie alla legge Melandri, evitando accordi singoli con ogni squadra. Costi? L’offerta di Sky è stata di 580 milioni di euro per il 2010 e altrettanti per l’anno successivo. Sufficiente per superare i minimi fissati dalla Lega. Anche Rti ha scavalcato l’asticella predisposta per il pacchetto «pregiato» («Gold Live») mettendo in busta un’offerta di poco superiore ai 210 milioni per il 2010 e di 225 per il 2011. Vanno invece a trattativa privata con un bando che sarà pubblicato il 31 luglio prossimo e che prevede 60 giorni per chiudere gli accordi gli altri pacchetti le cui offerte ricevute erano sotto la soglia prevista dal bando. Si tratta del pacchetto per il digitale terrestre relativo alle partite in casa e in trasferta delle ultime otto squadre di serie A (che dovrebbero essere acquistate da Dahlia), dei diritti radiofonici (quelli di Tutto il calcio minuto per minuto), degli highlits e di Internet e nuovi media. Il resto sarà trattato nei prossimi mesi, ma la soddisfazione tra le società di calcio è palpabile e il traguardo prefissato, quello di raggiungere 950-1000 milioni di euro con la vendita dei diritti, appare già a portata di mano. Sicuramente infatti ci sarà una partecipazione della Rai nei settori di suo interesse a cominciare dai diritti radiofonici.
Soddisfazione è stata espressa dal vicepresidente Mediaset, Pier Silvio Berlusconi, che ha parlato di «una vittoria della concorrenza». Con gli accordi di ieri il calcio è garantito per gli utenti di Mediaset Premium per i prossimi tre anni. «È una vittoria della concorrenza - ribadisce Pier Silvio Berlusconi - e se la concorrenza nel calcio in pay tv esiste è grazie a Premium. Un’offerta innovativa lanciata da zero e con forti investimenti. Se i tifosi hanno un’alternativa al monopolio satellitare e non sono costretti a onerosi abbonamenti è grazie a Premium». Inoltre, «se il mondo del calcio può aumentare in modo ragguardevole i proventi televisivi che finanziano il sistema è senza dubbio solo grazie a Mediaset Premium». «Infatti, nonostante il clima economico negativo e pur essendo ancora in fase di start up - sottolinea il presidente Mediaset - Premium copre una parte consistente dell’intero costo dei diritti tv della serie A, anche perché il costo del pacchetto digitale terrestre ha subito un incremento proporzionalmente maggiore rispetto a quello delle altre piattaforme».
Contenti anche i vertici di Sky.
«Questa assegnazione è la migliore conferma del grande rapporto che lega Sky al calcio italiano - si legge in un comunicato -. Sin dalla nascita della piattaforma, Sky ha sostenuto tutto il calcio nazionale, permettendogli di crescere e di continuare a offrire uno spettacolo straordinario».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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