Aboliti in serie A, ma la Germania insegna: il raccattapalle può inventare il gol "mai visto"

Noel, 16 anni, più sveglio degli azzurri: ha dato in un attimo la palla al giocatore che ha propiziato il calcio d’angolo-beffa

Screen RTL News via YouTube
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E dire che in Serie A li hanno aboliti. Al loro posto ora ci sono i «coni»: non di wafer con le palle di gelato, ma di plastica con i «palloni di ricambio». Il motivo della soppressione dei raccattapalle resta un mistero, ma tant'è. Eppure ieri, dallo stadio di Dortmund, è giunta la conferma che quei ragazzini in tuta e pettorina a bordo campo possono essere decisivi per il risultato. Com'è accaduto nel caso del 15enne tedesco Noel Urbaniak, al debutto come «balljunge» nella partita Germania-Italia. Per Noel un exploit memorabile, da incorniciare tra i ricordi più belli della vita: non è infatti da tutti i ragazzini essere elogiati pubblicamente dal capitano e dall'allenatore della nazionale teutonica per aver «contribuito in maniera determinante» al secondo gol che ha dato la spallata definitiva ai ragazzi di Spalletti.

Ma cos'ha fatto di tanto «determinante» quella peste di Urbaniak, esaltato oggi sui giornali del suo paese (Noel danke!») come se a mettere la palla alle spalle di Donnarumma fosse stato proprio lui. Beh, quasi. Considerato che lo sveglissimo ragazzino ha dato la palla in un nanosecondo a Kimmich, a sua volta fulmineo nel battere il calcio d'angolo per Musiala che ha segnato a porta vuota mentre ben 5 addormentati difensori italiani (in primis capitan Gigio) si intrattenevano protestando con l'arbitro.

«Ho lanciato il pallone a Kimmich subito dopo aver incrociato il suo sguardo. Mi sento fantastico» ha raccontato il principino della tempestività raccattapallistica. Nel dopopartita, Urbaniak ha ricevuto in dono il pallone del ridicolo secondo gol autografato dalla coppia Kimmich-Musiala, mentre il ds della DFB, Rudi Völler, gli ha promesso un pass per il prossimo match.

Il ct Nagelsmann in conferenza stampa ha ribadito: «Le prestazioni di tutti e tre sono state assolutamente di livello mondiale». Dove il «terzo» in questione è proprio lui: Noel Urbaniak. Uber alles!

Meglio del tedesco però, nella storia dei raccattapalle-funamboli, ha fatto l'indimenticabile Domenico (Mimmo) Citeroni da Ascoli Piceno: ebbene sì, nella ricca antologia dello «strano ma vero» del football, prima di Noel, c'è finito Mimmo, marchigiano doc.

L'impresa memorabile di Citeroni si concretizzò durante un Ascoli-Bologna del 1975, quando Mimmo, 16 anni, calciò via dalla porta un pallone che Beppe Savoldi aveva messo in rete. Citeroni ha confessato in un'intervista: «Quando l'Ascoli giocò contro a Lazio, Chinaglia mi avvertì: 'Se lo fai a me, ti spacco la testa...'». E mica scherzava.

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