Il pareggio della Juventus in casa dell'Aston Villa, nella quinta giornata di Champions League, ha fatto sorgere i primi mugugni su Thiago Motta, finito al centro delle critiche, dopo il nono pareggio stagionale, il quinto senza reti.
Nel match contro i Villans di Unai Emery, la Juve ha confermato pregi e difetti di questo primo scorcio di stagione. Ovvero una grande solidità difensiva (anche se proprio allo scadere ha rischiato di capitolare con il gol di Rogers annullato dal Var) ma anche grandi difficoltà nel produrre azioni pericolose (il colpo di testa Conceicao respinto, un centimetro prima che il pallone attraversasse completamente la linea di porta, da un balzo felino del Dibu Martinez nasce da un calcio piazzato).
In verità sono tante le attenuanti a cui può aggrapparsi Thiago Motta, dai tanti infortuni che stanno falcidiando la rosa (Bremer e Cabal sono fuori fino a fine stagione, senza dimenticare Nico Gonzalez praticamente mai a disposizione) alla mancanza di alternative in attacco a Vlahovic. Quando manca il serbo, vista anche la lungodegenza di Milik, i bianconeri non hanno di fatto un altro attaccante di ruolo. Nonostante ciò più di qualche tifoso bianconero sta cominciando a rimpiangere il tanto criticato Massimiliano Allegri, con il nome del tecnico livornese anche ieri finito in tendenza sui social. Proprio perché fino a questo momento la svolta invocata sul bel gioco, dopo la rivoluzione estiva per ora non si è vista.
Il confronto tra Allegri e Motta sta animando il dibattito televisivo e quello sui social. Dopo il pareggio di ieri, Paolo Di Canio ha criticato il tecnico italo-brasiliano, ai microfoni di Sky, proprio perché a suo dire, non avrebbe di fatto apportato nessuna evoluzione nel gioco della Juve rispetto a quella vista negli anni di Allegri: "La Juve di Motta è conservativa come quella dell'anno scorso. Pensavamo di poter vedere qualcosa di diverso dal passato nel gioco, anche se qualcuno in maniera filosofica ci dice che fa un pressing dieci/dodici metri più avanti. È una squadra che ha, come dicevamo tutti dedizione, abnegazione, determinazione, compattezza e volontà di sacrificarsi nella fase di non possesso. Però dico anche che ci mancherebbe che non ci fosse quella adesso visto che latita molto nella fase propositiva".
Secondo l'ex capitano della Lazio, le differenze tra le due gestioni non sarebbero dunque così rilevanti:"Perciò già qualcosa è stato messo, ma questo ce lo aveva anche nel Dna con Allegri, questa mentalità di lavorare senza palla. Poi possiamo fare i raffinati 'no, però l'uscita con uno che scende...Perché è una squadra che conserva.
Infatti fa pochi gol e crea molto poco. Facciamo tanto i raffinati, ma è una squadra che vuole conservare per poi sperare di andarsi a prendere il gol". Fatto sta che il confronto tra Motta e Allegri durerà ancora a lungo. Su questo non ci sono dubbi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.