Azzurre, il vocabolario della ct Bertolini

Dall’entusiasmo fin troppo decantato, all’attenzione più che legittima alle giovani d’un movimento che sta facendo balzi in avanti fino ai poco chiari obiettivi, le parole della ct Bertolini sono sotto i riflettori

Milena Bertolini scommette sul futuro, e chissà che questa scommessa non la vincerà (FIGC)
Milena Bertolini scommette sul futuro, e chissà che questa scommessa non la vincerà (FIGC)
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Dall’inizio del ritiro azzurro, la ct Milena Bertolini è stata naturalmente al centro dell’attenzione mediatica. Un’attenzione per certi versi nuova, perché più approfondita di quanto forse fosse abituata: la scia lunga del positivissimo Mondiale di Francia del 2019 ha alzato l’asticella delle aspettative, oltreché l’annata del professionismo ha indubbiamente catalizzato sguardi nuovi attorno agli sviluppi del movimento. In tal senso, dall’out di Sara Gama, un nome fin qui indiscutibile nell’undici titolare delle Azzurre, le parole di Bertolini sono finite sotto i riflettori dei molti interessati a comprendere – non senza una buona dose di criticità – la rinnovata idea di gioco a più riprese citata.

Tifosi
Il pubblico entusiasta di Italia - Marocco in scena a Ferrara, preludio d'un Mondiale molto attenzionato (FIGC)

Il vocabolario di un’allenatrice

Entusiasmo è la parola chiave della coach classe ‘66, da quando il gruppo da lei accuratamente selezionato è approdato a Riscone di Brunico per la preparazione che condurrà le Azzurre al Mondiale d’Australia. C’era entusiasmo all’arrivo, certificava nei primi giorni di lavoro con le 24 della prima fase del raduno, e c’è entusiasmo alla seconda settimana di ritiro, ribadiva nella stessa conferenza stampa nella quale, comunicando le motivazioni dietro alla discussa scelta di escludere capitan Gama dal dream team, sottolineava ancora una volta che, all’inevitabile dispiacere per la vicenda della juventina, s’univa però, per l’appunto, un trascendente entusiasmo.

Giovani è poi un’altra faccia della medaglia di questa rinnovata visione bertoliniana di questa nuova Nazionale plasmata a sua idea: “Dallo scorso settembre abbiamo iniziato a proporre nuove soluzioni e a inserire le più giovani. Non vogliamo essere vincolati a un unico schema di gioco, preferisco parlare di dinamicità tattica perché la squadra, in base all’avversario che avremo di fronte, dovrà sapersi adattare, anche a gara in corso”. Una visione tacciata d’eccessivo sperimentalismo, in un momento percepito dall’esterno come estremamente delicato per l’approdo ormai imminente al torneo iridato d’Oceania. Due nomi, in particolare, nel mirino delle aspettative da sogno della ct: “È la prima volta che convochiamo Piga: gioca in Francia come difensore centrale, ha fisicità e una grande abilità nel gioco aereo, vediamo se riuscirà a entrare subito nei meccanismi della squadra. Insieme a lei stiamo osservando da vicino anche Dragoni, che avevamo già chiamato prima dell’ultima amichevole con la Colombia: è un talento, ha potenzialità molto importanti ed è cresciuta tanto in questi anni in cui, oltre all’esperienza all’estero, ha fatto il suo percorso nelle nazionali giovanili”.

Bertolini a bordo campo
Le indicazioni di Bertolini: la nuova idea di gioco della ct (FIGC)

Sull’obiettivo, invece, pare esserci molta più confusione, o quantomeno molta meno chiarezza e una tendenza chissà se fin troppo pragmatico-realista o di più generica rassegnazione di fronte ad avversarie, su carta, in molti casi superiori: “Giocare un buon calcio e superare il girone”, l’ultima delle aspettative espresse, apparse un po’ troppo al ribasso. Perché è fondamentale stare coi piedi per terra e confrontarsi con la realtà delle cose, e d’altra parte il pubblico – che inizia finalmente a discutere con passione ed animosità anche dei non detti e dei sottintesi fra le righe, che dopo il disastroso Europeo prima e l’esclusione di Gama poi sta faticando a dar fiducia alla coach di Correggio – ha necessità di sognare.

Così, un mea culpa diffuso, relativo più alle condizioni de facto del calcio femminile italiano che ad un proprio e personale approccio, sferzano l’aria di Brunico alla vigilia dell’amichevole del primo di luglio ! contro le Leonesse del Marocco: “L’Italia cresce e sta crescendo: ci stiamo allenando nel migliore dei modi, ma dobbiamo ancora fare dei passi importanti per poter arrivare al livello dei Paesi che hanno una storia di progettualità, investimenti e risorse diversi dai nostri. Questo non significa che non ci debba essere entusiasmo” – e rieccoci! – “ma la parola che userei è equilibrio: non è assolutamente in contrasto con la voglia di alzare l’asticella, perché c’è il sogno di tutti, che è arrivare in fondo alla competizione, e poi c’è un senso di verità – le due cose devono andare di pari passo”.

Stando ora alle sensazioni del test match pre-partenza contro il Marocco, più che di tenere in equilibrio sogno e realtà, si tratterà di trovare

(finalmente) una quadra per un gioco che appare, ancora, troppo confuso e, inevitabilmente, senza direzione. Bertolini, certo, ha scommesso sul futuro: e vediamo se questa scommessa, alla fine, la vincerà.

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