Barcellona, Campeonas senza Champions?

Il Barça è la squadra più forte del mondo: l’attestano i numeri impressionanti e i trofei, ma il caso Negreira potrebbe colpire anche la Femení blaugrana che rischia l’esclusione dall’Europa che conta

Il trionfo delle blaugrana in Champions sul tetto più alto d'Europa (Fc Barcelona)
Il trionfo delle blaugrana in Champions sul tetto più alto d'Europa (Fc Barcelona)

"Il Barcellona Femenì è la squadra più forte del mondo. Non è un’opinione, ma un dato di fatto": così Nike, fornitore tecnico del club catalano, pochi minuti dopo il triplice fischio che, per le blaugrana di Jonatan Giráldez, significa salire sul tetto d’Europa. Un’altra volta. La coppa di UEFA Women’s Champions League alzata al cielo dalla giocatrice più rappresentativa della società spagnola, Alexia Putellas, due volte Pallone d’Oro e Best Award FIFA, conquistata in rimonta, demolisce con cinismo i sogni ribelli del Wolfsburg e imprime nell’argento del trofeo, se non fosse abbastanza chiaro, uno statement inequivocabile: il Barcellona Femenì è la squadra più forte del mondo.

Adesso, però, rischia paradossalmente di rimaner tagliate fuori dalla prossima Champions League. Un incubo inspiegabile, se non fosse per il cosiddetto Negreira affair, che pende proverbialmente sul capo dell’intera società e che – nel caso in cui l’indagine aperta dalla UEFA assieme alla procura di Barcellona si tramutasse in condanna accertata – renderebbe effettiva l’esclusione dalle Coppe europee non solo per i Campeones di Xavi ma anche per l’imbattibile Femenì.

Alexia Putellas
Alexia Putellas porta in trionfo il suo Barça col trofeo della Liga F (Fc Barcelona)

I numeri del Barcellona Femenì

Quella del 2022-23 è la trentaseiesima stagione nella storia al femminile della società di Laporta, e porta con sé numeri talmente impressionanti che a leggerli paiono surreali. Sì perché la conquista del triplete, per questa formazione d’assalto, è ormai il minimo sindacale: scudetto al petto, le blaugrana a guida Giráldez s’attestano nuovamente la Liga F come fosse un pranzo di gala, a +10 dalle Blancas di Alberto Toril, 118 gol, 28 vittorie (su 30) e un’unica sconfitta in due anni. Il 22 gennaio la vittoria della Supercoppa a Mérida contro il Real Sociedad: 0-3 senza batter ciglio, con doppietta di Bonmatí e punto esclamativo di Oshoala, a sottolineare quanto il futuro potrà ancora essere brillante. Il 3 giugno, ciliegina sulla torta, una Champions al cardiopalma, dopo un percorso europeo di 11 match (unica sconfitta contro il Bayern, 3-1, nella fase a gironi) e, ancora una volta, numeri da favola: 40 i gol complessivi, con una media di 3.64 per gara (contro i 10 subiti, 0.91 per match) a fronte di 274 tentativi totali, su un totale stimato di 548.82 chilometri percorsi (109.77 per match), 5 clean sheets, l’86.1% di accuratezza dei passaggi; oltre all’assegnazione, quasi d’obbligo, del premio di miglior giocatrice del torneo ad Aitana Bonmatí, 5 gol ed 8 assist per la perla spagnola. Per due volte Patricia Guijarro Gutiérrez poi Fridolina Rölfo a sancire una superiorità se non davvero in discussione certo messa in difficoltà, almeno per il primo parziale, dell’entusiasmo tedesco del team di Tommy Stroot.

Supercoppa, Fc Barcelona
Il secondo atto del triplete: la Supercoppa conquistata a gennaio (Fc Barcelona)

Il caso Negreira: a rischio il Barça in Europa

Una cifra che oscilla tra i 7,3 e i 7,5 milioni di euro: questo, secondo gli ispettori che stanno conducendo l’inchiesta sul cosiddetto “caso Negreira”, l’importo che, fino al 2018, il Barcellona avrebbe fatto pervenire all’ex vicepresidente della commissione arbitrale spagnola José María Enríquez Negreira tramite la sua società DASNIL 95 SL, già tenuta sott’occhio dalle autorità fiscali per irregolarità contributive. Così, mentre secondo quanto riportato dal quotidiano spagnolo El Mundo, alcuni ex dirigenti sostenessero che tali pagamenti avessero il fine ultimo di “proteggersi da un pregiudizio percepito”, cioè contro i presunti “favori invece ricevuti dal Real Madrid” in termini di decisioni arbitrali, Abc (ripreso dalla Gazzetta) riporta che sarà adesso il numero uno dell’Uefa, Aleksander Čeferin, a “prendere una decisione basandosi sulle relazioni dei due ispettori, Jean Samuel Leuba e Mirjam Koller, del Comitato Etica e Disciplina della Confederazione del calcio europeo”, perché i Campeones di Xavi “sarebbero colpevoli di aver messo in atto un’organizzazione per influenza i risultati delle partite”. La denuncia per “corruzione continuata tra individui in ambito sportivo, falsa amministrazione e falsificazione di documenti” è pervenuta alla società dell’ex Presidente Bartomeu – che, fin qui, ha parlato di “relazioni tecniche” richieste alla DASNIL di Negreira, clamorosamente interrotte coi pagamenti alle dimissioni dell’ormai ex vicepresidente – il 10 marzo scorso dalla Procura Provinciale del capoluogo catalano, mentre denuncia penale separata è sopraggiunta anche dall’arbitro Estrada Fernández nei confronti però di Negreira e del figlio, sostenendo che avesse “fornito servizi di consulenza arbitrale, con l'obiettivo di garantire un arbitrato favorevole agli interessi del Barcellona”.

Remuntada in Champions, Fc Barcelona
La clamorosa remuntada nella finalissima di Eindhoven (Fc Barcelona)

Come finirà la vicenda, dunque, non è dato (ancora) sapere; di certo c’è però che, nel caso in cui ne venisse attestata la colpevolezza, sarebbe tutto il club a pagare, come riportava As: “Secondo diversi avvocati sportivi, della presunta irregolarità commessa dal Barça avrebbe beneficiato tutto il club e non solo la prima squadra maschile, quindi sarebbe logico che tutte le sezioni sarebbero fuori dall'Europa: maschile, femminile, giovanile (Youth Legue) e futsal”, e continua il giornale madrileno “Il club catalano ne ha già approfittato per fare pressione e minacciare di

chiedere un risarcimento all'UEFA in caso di sanzione, e raddoppierebbe la minaccia se anche la squadra femminile venisse penalizzata”.

Campeonas sin Champions: il paradosso che potrebbe diventare realtà.

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