Il Napoli vince nel saloon di Cagliari e si sistema primo in classifica, la squadra è ormai contiana, il salentino ha offerto la solita esaltata euforia ad ogni gol, cambiando i datori di lavoro la sua sceneggiata è identica. Sabato, Conte va a Torino nell'antica casa juventina. Lo aspettano con affetto e si preannuncia un'altra bella pagina di sport. Basta poco per cambiare idea: l'Inter pareggia con affanno a Monza per l'eccessiva prudenza di Inzaghi che cambia troppi uomini in corsa pensando al City, la Juventus di Motta ha addirittura fatto rimpiangere quella di Allegri, Kean e Iling Junior, appena abbandonata la Continassa, si sono messi a segnare gol, il Milan di Fonseca ha riscoperto la coppia Theo-Leao da bulli a idoli nel breve spazio di una settimana, il bel Torino-Toro di Vanoli ha finito i sogni di primato e rischiato la figuraccia,come avrebbe largamente meritato, contro il Lecce, la Roma di De Rossi, pure espulso, non riesce a vincere una partita che sia una e si mormora di esonero, l'Atalanta si è ripresa con la Fiorentina grazie all'ex esodato Lookman. Il campionato offre colpi di scena in ogni stadio, il sistema Var soffre il logorio del calcio moderno, il dispositivo si rivela una ciofeca tecnologica e costringe gli arbitri a recite fantozziane, addirittura a Salerno il black out ha portato all'allestimento di un controllo televisivo locale, premessa di var ambulante.
Le nostre squadre di Champions non sembrano la pubblicità della salute, desta preoccupazione la Juventus che è un mercante in fiera, senza sponsor, senza gioco, senza anima, Thiago Motta fa esperimenti, il tono molle e l'aspetto tassidermico delle sue interviste è uguale a quello della squadra in campo, in cinque giorni, tra Psv Eindhoven e Napoli, l'allenatore si gioca la reputazione mentre la sua ex squadra, il Bologna, deve vivere soltanto di memorie avendo perso gli uomini più importanti, da Calafiori a Zirkzee.
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