nostro inviato a Torino
L'Italia si regala un mercoledì da Champions, dopo il martedì di delusioni dal sapore diverso di Inter e Atalanta. La Juventus si scrolla di dosso una crisi di pareggite con una vittoria pesante contro il City di Pep Guardiola. Comunque per sapere se la Juventus è guarita bisogna aspettare altri esami. Quello d'inglese con il City ha un'alta percentuale di attendibilità soprattutto per il blasone dell'avversario perché la squadra di Pep sta peggio dei bianconeri e rischia addirittura l'eliminazione. E al prossimo giro c'è Psg-City, uno degli sceicchi può affondare.
Non incantano i bianconeri, anzi è una partita di sofferenza con Di Gregorio che ipnotizza Haaland e vola su Gundogan: prima notte da portiere della Juve. Poi Vlahovic trova la testata vincente e stavolta la goal line technology si accende dopo che per millimetri aveva detto no a Conceicao contro l'Aston Villa. Che possa essere una scossa lo si capisce quando Weah manda in gol McKennie: Thiago Motta li aveva appena messi e il raddoppio a stelle e strisce torna a incendiare lo Stadium, dopo i tanti troppi passi falsi.
A proposito di stelle, il Milan soffre a San Siro con quella Rossa di Belgrado. Il gol di Leao illude, ma serve la zampata di Abraham nel finale per tre punti che valgono oro. Fonseca continua nelle montagne russe di una squadra in perenne cerca di se stessa. Comunque la qualificazione diretta agli ottavi è a un solo punto. E' tutto nelle mani dei rossoneri.
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