Euro 2024, l'analisi di tutti i gironi ai raggi X

Francia e Inghilterra restano le grandi favorite, ma occhio alle outsider: viaggio tra le squadre che si sfideranno tra poco in Germania

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Euro 2024 sta per iniziare e urge una disamina dei singoli gironi, per cercare di intuire i punti di forza delle squadre partecipanti e le favorite per ogni raggruppamento. Rompiamo subito gli indugi.

GIRONE A

Germania, Scozia, Ungheria e Svizzera. I favoriti naturali per la prima piazza sono i tedeschi, che ospitano la manifestazione e possono contare su un organico con il giusto tasso tecnico (ma quando non succede?) per arrivare fino in fondo. L'ultimo canto di Toni Kroos, il talento straripante di Musiala, quello eccelso di Florian Wirtz e poi la verve scoperta da Kai Havertz alla guida dell'attacco dell'Arsenal. Sono forti pure dietro, con i soliuti noti Neur, Kimmich e Rudiger: sarebbe sorprendente se non arrivassero primi. La Scozia però si preannuncia un boccone indigesto. Dopo uno strepitoso girone di qualificazione c'è ancora molta voglia di soprendere: Mc Ginn e McTominay sono le stelle di una formazione solida e coraggiosa. L'Ungheria è una compressa effervescente lanciata là nel girone. Nulla da perdere, ma la cifra tecnica non suggerisce imprese potenziali, anche se il talento di Dominik Szoboszlai potrebbe fare la differenza. Infine la Svizzera. Comunque e in ogni caso resta un'avversaria capace di complicare la migliore delle tue giornate e, da Sommer a Okafor, ha tutti i requisiti per giocarsi la seconda piazza.

GIRONE B

Spagna, Croazia, Italia e Albania. Gli iberici sono quelli con il maggior volume tecnico: i giovani fenomeni Lamine Yamal e Ferran Torres davanti, la diga Rodri in mezzo, Alex Grimaldo autore di una stagione sfavillante al Leverkusen. Eppure non sono più i magnifici palleggiatori di un tempo e si crepano con più facilità. Affrontare la Croazia, invece, equivale ad andare dal dentista: sai già che farà un pò' male. Inevitabile quando in squadra annoveri vecchi talenti come Modric, Kovacic o Perisic. Il punto debole è che potrebbero essersi un po' sbiaditi. Potrebbero. E poi c'è l'Italia. Sappiamo di potercela giocare, anche se l'unico campione vero in rosa pare il solo Gigio Donnarumma. Tutti gli altri sono buoni o ottimi giocatori. Il che potrebbe non bastare per spingersi troppo in là. Infine l'Albania: entusiasti e propositivi, ma anche zeppi di seconde linee del nostro calcio. Occhio a Broja, centravanti che pare destinato ad un futuro luminoso. Per il resto dovranno lavorare molto di collettivo, per supplire al gap tecnico con le altre.

GIRONE C

Slovenia, Danimarca, Serbia, Inghilterra. Un altro girone che si preannuncia equilibrato, anche se gli inglesi stanno sulla carta due spanne sopra gli altri. La Slovenia che sfoggia Jan Oblak in porta e la giovane stella Benjamin Sesko davanti non può essere sottostimata. I danesi sono un biscotto sempre duro al primo morso: contro Eriksen e Hojlund il rischio è sempre quello di scheggiarsi i denti, anche perché dove non arrivano con i mezzi tecnici suppliscono con la compattezza. Nella Serbia, dopo una stagione a conti fatti positiva ma non esaltante, i riflettori sono puntati su Dusan Vlahovic. Le conoscenze che provengono dal nostro campionato sono molte: da Milinkovic Savic in porta a Kostic, da Milenkovic a Jovic. Il talento non latita, ma ai serbi servirà scoprirsi squadra, oltre gli individualismi. L'Inghilterra è, con la Francia, la grande favorita di questo torneo. Lo dice la sua rosa, talmente prodigiosa da permettersi di lasciare a casa due fantasisti come Jack Grealish e James Maddison. Davanti, con Kane, Saka, Foden e Bellingham, sono potenzialmente ingiocabili. In mezzo hanno il fantastico Declan Rice e un mucchio di ottimi scudieri. Difettano probabilmente in difesa, ma devono comunque fare il primo posto nel girone con il pilota automatico inserito.

GIRONE D

Polonia, Olanda, Austria, Francia. I polacchi, pur sorretti da Wojciech Szczesny, Piotr Zielinski e Robert Lewandoski, non sembrano avere la minima possibilità di avanzare in un girone così complesso. L'Olanda è estremamente più avanti nella realistica caccia al secondo posto, perché conta sugli Akè, i van Dijk e i De Ligt dietro, su gente come Frenkie de Jong, Teun Koopmeiners e Tijjani Reijnders in mezzo, sul talento cristallino di Xavi Simons e sulla verve di Cody Gapko in avanti. Tuttavia i tulipani dovranno guardarsi bene dalla sorprendente Austria di Arnautovic e Sabtizer, capace di mettere in crisi squadre molto più grandi di lei e quasi in grado di contendere il primato al Belgio nelle qualificazioni. Sul girone dovrebbe passeggiare sua maestà la Francia, la squadra che per organico - insieme agli inglesi - rischia di surclassare la concorrenza. Ovunque li prendi, sono fenomeni: Maignan, Theo Hernandez, Rabiot, Griezmann, Zaïre-Emery, Marcus Thurma, Mbappé: la lista sarebbe sterminata. Se non arrivano in finale sarà un fallimento.

GIRONE E

Belgio, Slovacchia, Romania e Ucraina. I belgi sono strafavoriti e attesi a dominare il gruppo, anche se non aver convocato Courtois tra i pali resta qualcosa di blasfemo. Tantissima qualità nella trazione offensiva, con l'eccelso De Bruyne, Trossard, Doku, Lukaku. Primi per inerzia nel gruppo. All'estremo opposto i bookmakers additano la Slovacchia di Lobotka, zeppa di gente che gioca in campionati minori o di nostre conosenze, come Gyomber, della Salernitana. Venderanno cara la pelle, ma non sembrano avere le carte in regola per fare molta strada. Diverso il discorso per la Romania, indicata da molti come una delle possibili sorprese del torneo: la rosa non pare eccelsa, ma Dragusin e compagni hanno mostrato di saper supplire con la forza delle idee e del gruppo e accompagnarli alla porta non sarà facile. Infine l'Ucraina, che cerca nella contesa sportiva il riscatto di un popolo lacerato dalla guerra: gioca senz'altro per passare il turno, visto che annovera il capocannoniere della Liga Artem Dovbyk, il portiere del Real Madrid Lunin e prospetti estrosi come Malinovsky.

GIRONE F

Turchia, Georgia, Portogallo e Repubblica Ceca. La nazionale di Vincenzo Montella vuole continuare a stupire e può farlo avvitandosi attorno ai suoi elementi più talentuosi - Hakan Calhanoglu, Kenan Yildiz - e ad un blocco di giocatori esperti, oltre che più leggeri mentalmente. La Georgia di Kvara è il vero underdog del torneo: difficile pensare che possa fare strada, anche se gli europei diventano spesso giardino in cui si coltivano storie incredibili.

Il favorito del girone è per elezione il Portogallo: da Bernardo Silvia a CR7, da Leao a Cancelo, esplode qualità da ogni poro. La Repubblica Ceca sembra destinata a giocarsi la seconda piazza con i turchi: la guida Shick, autore di una stagione scintillante al Leverkusen, ma avanzare non sarà comunque semplice.

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