L'Italia finisce incartata e dominata dal fluente calcio spagnolo: la seconda partita del girone termina 1-0 per loro, ma sarebbe potuta andare molto peggio, se non ci avesse pensato Donnarumma. Spalletti non riesce a venirne a capo e gli azzurri, che attendono dietro per tutto il tempo, vengono soverchiati in uscita palla. Sapevamo che non sarebbe stata una passeggiata nel parco, ma stasera la differenza di valori in campo è apparsa preoccupante.
SPAGNA (4-3-3)
Unai Simon 6: mai impegnato dagli azzurri, serata sonnolenta per lui.
Carvajal 6,5: se ne frega della carta d'identità e spinge come un indemoniato. Tecnica e dedizione come uncini nel fianco.
Le Normand 6: governa senza affanno Scamacca, anche perché la palla ce l'hanno sempre gli spagnoli. Le cose non cambiano quando entra Retegui.
Laporte 6: come il suo compare, tutto è più semplice se devi difendere quando la tua squadra è sempre in controllo.
Cucurella 6,5: spinge quanto deve e limita le sortite offensive di Chiesa. Irreprensibile.
Pedri 6,5: rischia di sbloccarla subito saltanto in mezzo all'area a dispetto della sua statura. Poi fa quello che gli riesce meglio: dirige il traffico nel mezzo con acume superiore. Dal 71' Baena 6: non ha la classe del compagno e si vede. Si limita a non sfigurare e ci riesce.
Rodri 6,5: giganteggia nel mezzo, smistando e bloccando sul nascere le ripartenze azzurre. Se non esce mai, nè col City nè con la nazionale, c'è un motivo evidente.
Fabian Ruiz 6,5: nel primo tempo quasi trova il gol con un destro sparato direttamente dal salotto di casa, poi elargisce un dinamismo francamente inatteso. Dal 92' Merino sv
Yamal 6,5: difficile tenerlo quando parte, perché le gambe danzano ad una frequenza superiore e le idee sono sempre effervescenti. Fa venire l'emicrania ai nostri. Dal 71' Ferran Torres 6: l'altro ragazzo terribile viene gestito con qualche difficoltà in meno rispetto a Lamine, ma comunque quando prende palla è sempre velenoso.
Morata 6,5: si sbatte con una foga agonistica che forse deriva dal fatto che l'Atletico vorrebbe accompagnarlo alla porta. Dimostra che ha ancora argomenti tecnici e fisici potenzialmente dirimenti. Dal 78' Ayoze Perez 6: tiene botta davanti, cercando di non far rimpiangere Alvaro, ma entra nel momento in cui la Spagna deve decelerare un po'.
Nico Williams 7: affonda come un coltello nel burro della fascia destra azzurra, mettendo a dura prova Di Lorenzo e compagni. Donnarumma gli nega il gol, ma sforna una quantità di giocate - tra cui quella che propizia il primo gol e una traversa che ancora vibra - che lo rendono comunque il migliore tra i suoi. Dal 78' Oyarzabal 6: entra e si affida alle sue qualità tecniche superiori di una spanna alla media, in un contesto di gioco propizio.
Ct de la Fuente 7: la sua Spagna domina il gioco, ha l'umilità per cercare subito la riconquista, tiene corti i reparti. Stasera ci impartisce una lezione.
ITALIA (4-2-3-1)
Donnarumma 8: miracoloso in almeno tre occasioni nel primo tempo, quando disinnesca i tentativi di Nico Williams, Morata e Fabian Ruiz. Non può opporsi alla deviazione di Calafiori. Salva ancora su Morata ed evita un passivo più pesante.
Di Lorenzo 5,5: dalla sua parte si muove Nico Williams e lui fatica tremendamente a contenerlo. Molto affanno e poca spinta.
Bastoni 6: Morata stasera è furente, così come i centrocampisti spagnoli che si buttano dentro. Lui cerca di non scomporsi e azzera le sbavature.
Calafiori 6: stesso compito del compagno di reparto, anche se le movenze sono più eleganti. Serata intricata con gli iberici che spuntano da tutte le parti, ma lui prova a fare il suo. Sfortunato sull'autorete.
Dimarco 5,5: impossibile pensare di spingere quando la palla ce l'hanno sempre gli altri. Lo cercano spesso nell'uscita palla, ma è spesso sopraffatto dal pressing spagnolo, come i suoi compagni.
Jorginho 5: a lungo impalpabile, è preso in mezzo nella ragnatela spagnola e non la vede quasi mai. Stavolta non riesce proprio a dare ordine e infatti Spalletti lo cambia a fine primo tempo. Dal 46' Cristante 5,5: è chiamato a mettere più equilibrio in mezzo e ci riesce più del suo predecessore, ma balla anche lui una danza fuori tempo, come tutti.
Barella 6: quando la tempesta infuria, cioè praticamente dal fischio d'inizio, prova a metterla sull'agonismo. L'impegno c'è, la lucidità d'esecuzione molto meno.
Chiesa 5: vaporoso nel primo tempo, quando di fa notare soltanto per una fucilata sparata in curva. Dovrebbe dirigere i contropiede, ma si smarrisce troppo spesso. Dal 64' Zaccagni 5,5: fare meglio di Chiesa stasera non dovrebbe essere complesso, ma anche lui non riesce ad incidere, soverchiato dalle trame spagnole.
Pellegrini 5,5: anche lui fatica a vederla, specie nel primo tempo, quando viene stretto nella morsa avversaria. Dall'82 Raspadori 6: prova a dare una scossa là davanti, ma il tempo per incidere è troppo poco.
Frattesi 5: non trova la posizione, nè il ritmo. Le critiche ricevute alla prima da Spalletti non hanno sortito effetto. Dal 46' Cambiaso 6: prova a dare più equilibrio e coraggio, ma emergere contro questa Spagna è una missione improbabile.
Scamacca 5: galleggia in avanti come se fosse appena naufragato in mezzo ad una laguna di maglie rosse. Non riesce a far salire la squadra quando soffriamo. Dal 64' Retegui 6: più mobile del suo compare, ma anche lui in affanno nel plot complessivo di una partita dove l'attacco italiano non è di certo attore protagonista.
Ct Spalletti 5: sapevamo che sarebbe stata dura, ma non pensavamo fino a questo punto.
Non riesce a districare la matassa e si trova avviluppato dal prevedibile possesso palla iberico.Arbitro Slavko Vinčić 6,5: dirige un match che si sviluppa senza particolari affanni, con piglio e autorità.
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