Nel giorno dedicato alla riforma elettorale del calcio italiano, chiuso col successo di Gabriele Gravina e della sua proposta, accompagnata da un atto di accusa pesante (“sono stato bersaglio di infamie e dossieraggi”) e da un giudizio liquidatorio sulle richieste avanzate dalla Lega serie A (“oltre il ragionevole “), proprio la Lega di serie A è uscita spaccata dalla votazione (8 contro Gravina, 12 astenuti).
Il risultato pone adesso una serie di inquietanti quesiti riferiti alla governabilità della Lega stessa che dovrà rinnovare la sua governance prima di procedere alla elezione del nuovo governo federale.
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