L’annuncio del designatore arbitrale Gianluca Rocchi segna un momento storico per il calcio italiano: "Maria Sole Ferrieri Caputi, 31 anni, della sezione di Livorno, sarà il primo fischietto al femminile della Serie A": le prime parole di Un Giorno di Sole, il docufilm su Maria Sole Ferrieri Caputi prodotto dalla Lega Serie A con la collaborazione dell’Aia, curato dal regista e sceneggiatore Dario Baldi, scritto assieme a Lorenzo Dallari e Paolo Tardio, e disponibile dal primo di aprile proprio sul canale YouTube ufficiale della Serie A. “Questo progetto, che è la seconda produzione originale interamente realizzata dalla Lega Serie A”, commenta l’ad Luigi De Siervo &ldquo offre un punto di vista inedito per comprendere meglio il ruolo dell’arbitro”.
Dal conto alla rovescia come cornice narrativa per quell’esordio che, nella manita neroverde del Sassuolo contro la Salernitana all’ottavo turno di campionato, lo scorso 2 ottobre, ha di fatto segnato un passaggio storico per il percorso delle donne all’interno del sistema calcio in Italia, le tappe della crescita – umana e professionale – di Maria Sole Ferrieri Caputi sono tracciati su video per sommi capi, sfiorando la superficie delle motivazioni più profonde e mostrando un racconto sincero di preparazione, lavoro tecnico e tattico, competenza, professionalità, serietà ma anche tanta emozione. Il sole è ben alto sul cielo del Mapei Stadium, quando la livornese classe ‘90, entrata a far parte dell’AIA giovanissima, nel 2007, fischia il suo primo (d’una lunga serie) calcio d’inizio nella massima competizione del paese, dopo i tanti nei campi di provincia del comparto dilettantistico. “ Maria Sole ha debuttato in Serie A perché è brava e se lo è meritato ”, aggiunge senza esitazione Gianluca Rocchi, Responsabile della CAN, la Commissione Arbitri Nazionale “Quando l’ho chiamata per comunicarle la designazione, ha reagito come se le avessi chiesto di aprirmi gentilmente le finestre: certi risultati, del resto, li ottieni perché possiedi una struttura mentale e caratteriale particolare, e lei è tosta proprio per questo”. “È una festa per tutti i trentamila associati”, riferisce Katia Sensi del Comitato Nazionale AIA riferendosi all’esordio di Ferrieri Caputi.
Il primo fischietto donna a debuttare nella massima serie italiana. Un momento storico per il calcio italiano, che Lega Serie A ha voluto approfondire con questa produzione che racconta gioie, difficoltà, giudizi e conquiste del percorso di Maria Sole Ferrieri Caputi.
— Lega Serie A (@SerieA) April 3, 2023
Una domenica speciale, ben prima della prima in Serie A
Il famigerato primo amore che non si scorda mai può assumere forme, oltreché contenuti, differenti e, talvolta, rivelarsi in circostanze e sembianze inattese: per la futura direttrice di gara Ferrieri Caputi, in quel momento, forse, soltanto Maria Sole, il cuore calcistico iniziò a battere in una “domenica speciale”, come raccontò poi in un entusiastico tema di italiano, resoconto della prima volta in cui, assieme al padre, mise piede in uno stadio, all’Armando Picchi di Livorno. Quasi profeticamente, poi, il volantino trovato e raccolto all’uscita da scuola: un corso arbitri nella sezione dell’AIA della sua città. Così, incipit d’una favola moderna, inizia la storia di Maria Sole Ferrieri Caputi. “Alla prima partita che ho diretto (Antignano Banditella – Sorgenti, nella categoria Esordienti 2007), ho sbagliato ad assegnare il cartellino e la mamma del giocatore che ho penalizzato mi ha aspettata fuori dal campo per dirmene quattro”, ride non senza una riflessione “Piccoli incidenti di questo tipo comunque ti formano”.
L’esordio in Serie D nel novembre 2015, nella gara tra Levico e Atl. S. Paolo, poi il Torneo di Viareggio e poule Scudetto tra il Bari e l’Az Picerno; il tuffo all’internazionalità arriva nel 2019, per le qualificazioni all’Europeo Femminile 2022 – dove, tra l’altro, conosce Stéphanie Frappart considerata “un’apripista che ha fatto scuola per tante ragazze”. L’anno successivo approda in Serie C e dirige il match tra Pro Patria e Pro Sesto; nell’ottobre 2021, incontra Cittadella e Spal ed è la quarta direttrice di gara ad arbitrare nella serie cadetta, sulla scia del primato in Serie B di Maria Marotta, che aveva già fatto storia l’8 maggio dello stesso anno, nella partita Reggina – Frosinone. Da lì, il test dei sedicesimi di Coppa Italia e la promozione alla Can, dov’è la prima donna (di sempre) nel massimo organico nazionale.
Il salto in Serie A è dunque, già a quel punto, fisiologico: “Era un obiettivo – professionale, atletico ed emotivo – sfidante, ancor più per una ragazza”, sottolinea lei “Quel che poi ho raggiunto dimostra che è possibile lavorare sui propri limiti per migliorarsi. Il debutto è andato bene, ma sono consapevole che potranno arrivare delle negatività e inevitabilmente dovrò affrontare le critiche: sarà uno step ulteriore di crescita”.
Il 2023 (ed il futuro) si configura per lei già come un’annata dalle prospettive brillanti: oltre all’ottavo di finale in Coppa per Napoli – Cremonese, dove si realizzare la prima terna arbitrale totalmente al femminile con le assistenti Francesca Di Monte e Tiziana Trasciatti, e alla seconda in A in Bologna–Udinese al Dall’Ara, è inclusa fra le 33 direttrici di gara per le partite della fase finale del Mondiale Femminile che si disputerà in Australia e Nuova Zelanda a rappresentanza dell’Italia assieme ancora a Di Monte e Massimiliano Irrati; a far da intermezzo un doppio turno per l’European Women’s U19 Championship 2023, mentre s’intesta già un’altra pietra miliare: nel dirigere l’amichevole fra Germania e Perù è la prima donna nella storia dell’AIA ad arbitrare una gara fra nazionali maggiori maschili.“Se non è rivoluzione, di certo è una notizia”: aveva commentato il Corriere lo scorso settembre; sarà quel che sarà ma, di certo, è Storia. La storia della prima.
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