Frappart, la donna che riscrive la storia del Mondiale

Stéphanie Frappart conquista un altro traguardo che cambia il corso della storia: sarà lei la prima arbitro nel match del Girone E tra Costa Rica e Germania di giovedì prossimo

Frappart, la donna che riscrive la storia del Mondiale

Quando fai la storia, improvvisamente tutti conoscono il tuo nome: quello di Stéphanie Frappart, rispetto forse ad altri, rimarrà impresso nella pietra, anche perché s’inserisce nella scia d’un Mondiale di cui si parla costantemente, come forse mai prima d’ora. C’è voluto un tumulto internazionale, tante parole spese dalla Fifa apparse, nella migliore delle ipotesi, prive di riscontro nella realtà. Più di tutto, c’è voluto il suo percorso illustre e le qualità indubbie espresse sul campo: è proprio della direttrice di gara francese il nome designato per la partita di Coppa del Mondo – la prima in assoluto ad essere affidata al fischietto d’una donna (congiuntamente alle due guardalinee Neuza Back e Karen Diaz Medina) – che vedrà scontrarsi Costa Rica e Germania, giovedì prossimo. Una delle tre direttrici donne – assieme alla giapponese Yamashita e alla ruandese Mukansanga – del gruppo complessivo dei 36 scelti dalla Federazione, fin qui relegate ad un ruolo di marginalità apparso da subito indegno, soprattutto rispetto alle dichiarazioni che avevano preceduto l’inizio del torneo qatariota da parte della presidenza della Commissione arbitrale della Fifa, che aveva assicurato che fosse soltanto “la qualità” a contare “e non il genere”.

Il percorso verso l’impresa

Si è già detto di Frappart: a passi da gigante, la classe ‘83 dal piccolo comune francese in cui comincia – letteralmente – a muovere i primi passi ed appassionarsi al calcio, e non ci mette granché a conquistare, col suo stile sobrio, serio, corretto, la prontezza atletica e le migliori doti del caso, i campi più illustri non solo di Francia ma di tutta Europa. È così che, nel 2014, è lei la prima donna ad arbitrare una partita maschile di Ligue 2 (Niort-Brest) e, nel 2019, la prima in Ligue 1 (Amiens–Strasburgo). È presenza importante al Mondiale femminile del 2015, alle Olimpiadi 2016 e agli Europei femminili 2017, fino alla finalissima del Mondiale 2019, quella del dominio statunitense e del quarto titolo con capitan Rapinoe. Anno magico, il 2019, perché la International Federation of Football History and Statistics (IFFHS) la premierà World’s Best Woman Referee. Da qui, il lancio: è prima direttrice di gara in una finale di Supercoppa UEFA maschile (Liverpool–Chelsea), finché non debutta da vera avanguardista sia in Europa League (per Leicester–Zorja) che in Champions League (nel 2020, per Juventus-Dinamo Kiev).

Frappart

Il match che dirigerà

La gara che spetterà a Frappart, in scena giovedì primo dicembre allo stadio Al-Bayt di Al Khor, a circa 35 chilometri da Doha, sarà tutt’altro che semplice o scontata. Lo scontro col Costa Rica, infatti, sarà una sorta di all-in per la nazionale tedesca, che non ha allo stato dell’arte alternativa alcuna alla vittoria per passare il turno e conquistare così la qualificazione. Dopo lo sconcertante stop col Giappone e il bel pareggio con la Spagna, e contemporaneamente la vittoria di misura (0-1) della controparte costaricana grazie a Fuller, tre punti sono l’unica distanza possibile per la sopravvivenza del team di Flick.

Spero di poter essere d’esempio alle arbitre e a

tutte le ragazze che sognano questa carriera”, aveva detto nel 2019. Impossibile negare che, fin qui, lo sia stata. Da giovedì, soprattutto, lo sarà ancora una volta; e stavolta nella cornice più illuminata del mondo.

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