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Inter, che spavento. Lautaro pareggia il gol della Real Sociedad solo all’86’

La trasferta a San Sebastian (Spagna) si rivela una partita da incubo per l'Inter. In svantaggio dopo 4', rischiano più volte di subire il raddoppio, salvati da un Sommer ispirato. Nel finale, però, arriva il gol del capitano ed un punto pesante

Inter, che spavento. Lautaro pareggia il gol della Real Sociedad solo all’86’

La prima in Champions dell’Inter vice-campione d’Europa si rivela una trasferta ben più complicata del previsto. All’Anoeta di San Sebastian, l’undici di Inzaghi parte malissimo, andando sotto dopo soli 4 minuti e per lunghi tratti della partita subisce l’aggressività ed il pressing ossessivo della Real Sociedad. Inzaghi cambia più volte modulo, getta in campo sia Thuram che Alexis Sanchez ma sembra una partita stregata, coi padroni di casa che sfiorano più volte il raddoppio. Sommer si rivela insuperabile e, alla fine, arriva la zampata del campione: all’86’ un’azione insistita riesce a far arrivare il pallone all’accorrente Lautaro Martinez. Il capitano, a tu per tu con il portiere, non gli lascia speranze. L’Inter chiude in forcing, provando a portarsi a casa il bottino pieno ma, alla fine, è forse più giusto così. Un punto comunque pesante, specialmente visto che per gran parte della partita l’Inter sembrava quasi in balia dell’undici basco.

La partita

Se alla vigilia della gara all’Anoeta si era parlato della reputazione di maniaco del turnover di Alguacil, a cambiare diverse cose rispetto alle previsioni è proprio Inzaghi. Visto che Calhanoglu è indisponibile, il tecnico piacentino cambia qualche pezzo in più rispetto all’undici visto nel derby. Alla prevista staffetta tra Pavard ed Acerbi e all’ingresso dal primo minuto di Asllani, due cambi anche dalla cintola in su. Sull’ala sinistra turno di riposo per Dimarco e spazio a Carlos Augusto. Ancora più sorprendente la scelta di portare in panchina Thuram, forse il migliore sabato pomeriggio, per la prima di titolare di Marko Arnautovic, accanto al capitano Lautaro Martinez.

Inzaghi Real Sociedad Inter

Alguacil deve vedersela con tre assenze pesanti; oltre allo squalificato Carlos Fernandez, indisponibili anche Merquelanz ed André Silva. Zakharyan e Sadiq, ancora non al massimo, partono dalla panchina per un 4-3-3 identico a quello sceso in campo al Santiago Bernabeu sabato scorso. Nessun cambio tattico, quindi, con il tecnico basco che si affida ai laterali Kubo e Barrenetxea che dovrebbero alimentare la punta Oyarzabal. L’attacco della Real Sociedad di solito è convincente ma stasera avrà di fronte la migliore difesa nel Vecchio Continente.

Inter subito sotto

Neanche il tempo di abituarsi al clima torrido della Reale Arena che la gara si mette già male per l’undici di Inzaghi. Trascinati dal tifo scatenato del pubblico basco, entusiasta dopo dieci anni lontano dalla coppa più bella, la squadra di Alguacil parte con un piglio bellicoso. Invece dei pericoli in arrivo dalla destra con Kubo, a soffrire parecchio è il binario sinistro, quello che aveva stravinto la battaglia con Hernandez e Leao. Da quella parte, infatti, staziona uno scatenato Barrenetxea che, già al terzo minuto, riceve un passaggio, controlla e scaglia una saetta verso la porta difesa da Sommer. Per fortuna del portiere elvetico, il palo salva l’Inter. Neanche un minuto dopo e, stavolta, è la Beneamata a farsi male da sola. Bastoni commette un errore nel disimpegno, regalando la sfera a Brais Mendez che, tutto solo, mette un tiro a giro sul quale il guardiameta nerazzurro non può niente. Quattro minuti, Inter sotto 0-1; non certo la partenza che Inzaghi sperava.

Mendes gol Real Sociedad Inter

Il pressing alto ed il ritmo elevato imposto dai padroni di casa sembra mettere in difficoltà i vice-campioni d’Europa che hanno bisogno di qualche minuto prima di riuscire a rialzare la testa. Attorno al 10’, passata la sfuriata iniziale, l’Inter inizia ad imporre la sua maggiore qualità, alimentando un giropalla interessante ma senza creare grosse occasioni da gol. La tensione del debutto da titolare gioca un brutto scherzo a Kristjan Asllani, che interviene in ritardo su Mendez e si becca l’inevitabile giallo da Oliver. Il gioco dell’Inter, però, migliora progressivamente, soprattutto grazie alla spinta sulle fasce, dove Dumfries e Carlos Augusto si fanno vedere. L’olandese, però, ha qualche problema a calibrare i cross. Se il primo viene spazzato da Le Normand, il secondo trova Arnautovic ma è un filino alto. La punta austriaca non riesce a schiacciare la sfera in porta.

Dumfries Real Sociedad Inter

Tanto palleggio, poche occasioni

Al 20’ spazio per una buona verticalizzazione sull’asse Asllani-Arnautovic; l’austriaco si fa ipnotizzare da Remiro e gli tira addosso ma era partito in posizione irregolare. Alla lunga, anche i padroni di casa si riportano avanti, cercando di mantenere in mano il pallino del gioco. Se il filtrante da Merino a Zubimendi è sventato dall’uscita di Sommer, dall’altra parte ci pensa Pavard a sventare la puntata del solito Barrenetxea. La reazione dell’Inter si spegne poco alla volta, lasciando spazio al fraseggio a centrocampo dei baschi, che sembrano in grado di evitare le pericolose ripartenze nerazzurre. Quando la Real Sociedad pressa alto, l’undici di Inzaghi non riesce a mettere fuori la testa e subisce per lunghi tratti, pur senza concedere palle gol ai padroni di casa. Fase certo non entusiasmante della partita, con l’Inter cui forse manca la cattiveria vista nel derby.

Barella Merino Real Sociedad Inter

Sono i baschi a trovare ogni tanto azioni interessanti, specialmente su qualche passaggio avventato dei lombardi, come quello che Barella perde sulla sua tre quarti. Tierney si invola verso la porta e tira; per fortuna Sommer c’è. Ritmi bassi, parecchi falli, poca voglia di scoprirsi e dare spazio ai contropiedi avversari, forse le armi migliori di entrambe le compagini. Ogni volta che l’Inter si propone in avanti, l’undici di Alguacil si chiude in maniera efficace e puntuale, dimostrando quanto di buono si era visto nella scorsa stagione. Finora il nemico pubblico numero uno, il guizzante giapponese Takefusa Kubo non si era quasi mai visto ma il cross che mette al 40’ sulla testa di Le Normand dopo aver lasciato sul posto Pavard è davvero pericoloso. Sommer non deve nemmeno scomodarsi troppo, visto che la palla va ben oltre la traversa ma è un segnale preoccupante per Inzaghi.

Kubo Real Sociedad Inter Fotogramma

La difesa dell’Inter va un attimo di confusione nel finale, quando un pallone trova Oyarzabal tutto solo nell’area piccola. L’attaccante basco è in posizione più che dubbia ma, per non saper né leggere né scrivere la stampa sulla traversa. L’arbitro ferma tutto ma un paio di minuti dopo sono ancora grattacapi per l’Inter: Barella si dimentica di marcare Kubo che ringrazia e spara a botta sicura sul palo lontano. Tiro non irresistibile ma Sommer ci arriva comunque. Non c’è tempo per altro, il primo tempo si chiude con il meritato vantaggio dei padroni di casa. Tempo per recuperare non manca ma nel secondo tempo si dovrà vedere un’Inter ben diversa.

Sommer salva due volte l’Inter

Invece della reazione dell’Inter, sono ancora i padroni di casa a rendersi pericolosi. Punizione concessa dal limite dell’area di rigore ed il tiro di Brais Mendes sorvola la barriera, costringendo Sommer ad una parata non banale. Sul successivo colpo d’angolo, Merino stacca in maniera imperiosa e la spizza per l’accorrente Oyarzabal: colpo di testa a botta sicura ma il portiere dell’Inter si supera. Parata davvero provvidenziale quella del numero uno nerazzurro che mantiene in partita gli ospiti. L’inizio del secondo tempo vede praticamente solo i baschi in campo, con il giapponese Kubo che impegna ancora il guardiameta elvetico con un tiro a giro non irresistibile. Inzaghi capisce che è il momento di cambiare qualcosa e, per sua fortuna, ha a disposizione opzioni molto convincenti: inizia a far scaldare Frattesi, Dimarco e Thuram. Meno male, perché l’Inter in fase di impostazione sta faticando tantissimo.

Alguacil Inzaghi Real Sociedad Inter

I cambi arrivano al 54’ con le staffette prevedibili Asllani-Frattesi e Arnautovic-Thuram. Meno usuale il cambio tra Bastoni e Dimarco, che dovrebbe quindi schierarsi in difesa invece che sulla fascia come suo solito. Mentre la Real Sociedad continua a pressare altissimo con intensità crescente, l’Inter prova a sistemarsi meglio in campo e provare in qualche modo a portare il pallone dalle parti di Remiro. Mkhitaryan si sposta di fronte alla difesa, con Barella e Frattesi che dovrebbero agire da mezzale. Al primo attacco serio, contatto fortuito tra Dumfries e Tierney in piena area e pausa medica. L’Inter, ora, è più attiva ma per arginare la ripartenza di Kubo Mkhitaryan è costretto ad usare le maniere forti: giallo inevitabile per il georgiano. Alguacil richiama il difensore inglese, che non ce la fa e l’ala Barrenetxea, che ha corso tantissimo: al loro posto Munoz ed Ali Cho. Il primo lancio del 19enne francese è pericolosissimo, costringendo Dumfries ad un intervento molto rischioso: per fortuna Oliver lascia correre.

Thuram in fuorigioco, Lautaro no

Poco dopo incidente spiacevole a metà campo: Barella e Mendez lottano spalla a spalla, con il giocatore basco che trattiene la gamba dell’azzurro. Per liberarsi il centrocampista sardo prova a divincolarsi e il giocatore della Real Sociedad simula un colpo proibito. Oliver non ha la minima esitazione ed estrae il rosso diretto. Barella non ci sta e continua a professare la sua innocenza. Alla fine il Var Atwell richiama il fischietto inglese al monitor: ci vuole qualche minuto ma, alla fine, l’arbitro si accorge di aver preso un granchio gigantesco. Solo un giallo per Barella, che torna in campo. Il canovaccio della partita, però, non sembra cambiare: attaccano sempre i baschi, che sfiorano il 2-0 su un preciso colpo di testa di Merino sul millimetrico angolo di Kubo. Mkhitaryan ha finito la benzina e viene richiamato in panchina da Inzaghi: spazio ad Alexis Sanchez, determinante in tanti finali per l’Inter. Invece del prevedibile calo fisico dei padroni di casa, ritmo e nervosismo rimangono altissimi, per un finale che si preannuncia caldissimo.

Oliver Real Sociedad Inter

Alguacil capisce che bisogna cambiare qualcosa e mette mano alla formazione: fuori Kubo e Oyarzabal per due vecchie conoscenze del calcio italiano, Odriozola e Sadiq. Inzaghi passa al 3-4-1-2, con Barella e Frattesi in mezzo al campo e Sanchez alle spalle di Lautaro Martinez e Thuram ma, almeno al momento, il cambio non sembra portare i benefici sperati. De Vrij chiede il cambio per un problema fisico, tempo di entrare per Acerbi. Gli spazi per l’Inter sono ancora pochissimi, con i padroni di casa a rendersi ancora pericolosi più volte. Gli ospiti troverebbero finalmente la verticalizzazione giusta: Sanchez per Carlos Augusto, cross preciso per l’accorrente Thuram. Niente da fare per l’uscita disperata di Remiro ma la gioia dei tifosi nerazzurri dura pochissimo. Secondo il guardialinee, il laterale brasiliano era partito leggermente in fuorigioco.

Ali Cho Real Sociedad Inter

La Real Sociedad è sulle gambe, dopo aver speso tantissimo e Alguacil richiama Mendez per Pacheco ma l’Inter sta crescendo in maniera costante. Dopo un batti e ribatti insistito, la palla che da Frattesi arriva in maniera un po' casuale tra i piedi di Lautaro Martinez: colpo sotto e Remiro battuto. Gol numero 108 per il Toro e pareggio che riapre una partita che sembrava chiusa. A questo punto l’Inter vuole il bottino pieno, intuendo che la vittoria in volata è possibile. Finale nervosetto ma non c’è tempo per il colpo decisivo. All’Anoeta finisce quindi 1-1, un punto pesante, visto come si era messa la partita.

Il sollievo di Inzaghi e Lautaro

Nonostante il gol, dura reazione del capitano dopo il pareggio in extremis dell'Inter: "Non sono soddisfatto, non abbiamo giocato bene, come avevamo preparato la partita. Siamo entrati male nel primo tempo, siamo stati tanto in difficoltà, dobbiamo migliorare. Abbiamo affrontato una squadra che difendeva molto alta, non siamo stati bravi ad attaccare lo spazio. Quando affronti questo tipo di squadra è sempre difficile giocare. Il punto è importante, sapevamo che erano una squadra forte, che ha messo in difficoltà tanti, importante non aver perso, altrimenti il girone sarebbe diventato in salita".

Sadiq Real Sociedad Inter

Più conciliatorio Inzaghi, anche lui intervistato nel post-partita da Amazon Prime: "Avevo previsto che avremmo affrontato un avversario di valore. Siamo stati bravi perché abbiamo sofferto ma comunque siamo rimasti in partita. Dopo il pareggio volevamo vincere ma era l'esordio, ci prendiamo un punto contro un'ottima squadra. Avevo tanti giocatori che avevano speso tanto con le nazionali, erano stanchi, ho cambiato quattro elementi rispetto a sabato ma nel primo tempo ha sofferto tutta l'Inter, non i singoli. Grazie al nostro portiere siamo rimasti in partita e abbiamo chiuso nel migliore dei modi". Riguardo ai cambiamenti dopo aver dominato il derby, Inzaghi fa capire che si tratta di una scelta che rivedremo in futuro: "Farò sempre così, giocando così spesso e dopo un derby dove abbiamo speso molto è inevitabile. Bravi i ragazzi che sono rimasti attaccati ad una partita complicata".

Il tabellino

REAL SOCIEDAD (4-3-3): Remiro; Traoré, Zubeldia, Le Normand, Tierney (61’ Munoz); Mendez (84’ Pacheco), Zubimendi, Merino; Kubo (71’ Odriozola), Oyarzabal (71’ Sadiq), Barrenetxea (61’ Ali Cho). A disp.: Ayesa, Unai Marrero, Odriozola, Muñoz, Cho, Zakharyan, Olasagasti, Sadiq, Pacheco, Turrientes, Gonzalez, Magunacelaya. Allenatore: Imanol Alguacil

INTER (3-5-2): Sommer; Pavard, de Vrij (75’ Acerbi), Bastoni (54’ Dimarco); Dumfries, Barella, Asllani (54’ Frattesi), Mkhitaryan (69’ Sanchez), Carlos Augusto; Lautaro Martinez, Arnautovic (54’ Thuram). A disposizione: Di Gennaro, Audero, Thuram, Klaassen, Acerbi, Frattesi, Bisseck, Dimarco, Darmian, Sanchez. Allenatore: Simone Inzaghi

Marcatori: 4’ Mendez (RS), 86’ Lautaro Martinez (I)

Ammoniti: 12’ Asllani (I), 59’ Mkhitaryan (I), 64’ Barella (I), 70’ Merino (RS), 88’ Traoré (RS), 90+4 Zubeldia (RS)

Espulsi: nessuno

Arbitro: Michael Oliver (Inghilterra)

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