La testa è ad Istanbul ma questa Inter gioca davvero a memoria. Serviva un punto per staccare il biglietto per la Champions dell’anno prossimo, ne arrivano tre ed una prestazione a tratti scintillante. L’undici di Inzaghi mette un uno-due micidiale nei primi tre minuti ma poi arretra troppo il baricentro. L’Atalanta si rifa sotto ma non riesce a rimettere in sesto la partita. Nella ripresa basta una combinazione mirabile della LuLa per mettere in cascina tre punti preziosi. Nel recupero la Dea trova il raddoppio ma ormai è solo questione per le statistiche. Quando gioca così la Beneamata è un grattacapo per tutti. Il Manchester City è avvertito.
L’Inter parte con una determinazione feroce e sembra mettere in ghiacciaia il risultato in soli 3 minuti. 40 secondi e Lautaro lancia Lukaku che scarta Sportiello e la deposita in porta. Il tempo di rimettere il pallone in gioco e Lautaro s’inventa un lancio geniale per Dimarco: il portiere ospite si supera due volte ma alza bandiera bianca sul tiro al volo di Barella. Dopo il 3-0 segnato da Calhanoglu in fuorigioco, i nerazzurri sembrano accontentarsi e l’Atalanta ne approfitta. Onana si supera un paio di volte ma quando Pasalic mette una girata in mischia non può nulla. Nel secondo tempo i cambi non riescono a modificare l’inerzia della partita per gli ospiti e l’Inter la chiude quando Lukaku spalle alla porta fa un passaggio no look per Brozovic. Sull’uscita del portiere il passaggio per Lautaro che segna a porta vuota. Gioco, set, partita.
La partita
Nessuna sorpresa rispetto alle indiscrezioni della vigilia per Simone Inzaghi che in avanti concede un turno di riposo a Dzeko e si affida a Lukaku e Lautaro. Confermata la difesa made in Italy davanti al rientrante Onana mentre al centrocampo c’è spazio per Dimarco sulla sinistra come quinto.
Gasperini, invece, cambia parecchio rispetto a quanto si era capito alla vigilia. Attacco leggero con Hojlund unica punta, supportato dalla coppia fantasia Pasalic-Koopmeiners. La difesa e centrocampo sono confermati rispetto all’ultimo impegno in campionato come l’insostituibile Sportiello in porta.
2 gol in 3 minuti ma la Dea c'è
Bastano meno di 40 secondi dal fischio d’inizio per capire che l’Inter, stasera, ha zero voglia di scherzare. Neanche il tempo di abituarsi al ritmo partita ed i padroni di casa trovano varchi enormi nella difesa alta messa in campo da Gasperini. Triangolo delizioso tra Lautaro Martinez e Lukaku che mette a tu per tu l’avanti belga con Sportiello. Il portiere bergamasco fa quel che può ma viene messo a sedere da Lukaku che deposita a porta vuota. Questa Inter ha una fame incredibile, come se volesse spaventare qualcuno a nord, dalla parte sbagliata della Manica.
Mezzo accenno di reazione degli ospiti ma appena riconquista il pallone, l’Inter trova subito il raddoppio. In un’azione di ripartenza fulminea, Lautaro, Dio solo sa come, intuisce che Dimarco sulla sinistra è tutto libero e s’inventa un lancio a giro che finisce proprio sulla corsa dell’ala. Sportiello, che certo non gradisce l’idea di raccogliere ancora il pallone in fondo al sacco, si supera sul suo tiro e si ripete quando Lautaro fornisce di nuovo la sfera al laterale. Purtroppo il rimpallo finisce proprio nella zona dove si stava avventando Nicolò Barella: l’ex Cagliari non segna da un pezzo e non se la sente proprio di rifiutare un invito così gentile. Botta al volo che s’insacca sotto la traversa.
In pieno stato confusionale, la Dea prova a scuotersi e reagire pressando alta l’Inter ma nemmeno cinque minuti dopo i padroni di casa gonfiano ancora la porta bergamasca. Nuovo passaggio illuminante dalla tre quarti che trova Calhanoglu bello libero. Il turco, visto il gran gol di Barella, prova ad imitarlo e il trucco gli viene benissimo. Purtroppo per lui e per lo scatenato pubblico di casa, che non smette di cantare neanche per un minuto, il VAR si accorge che era partito in fuorigioco e convince Orsato ad annullare. L’Inter non smette di spingere e provare continuamente a trovare varchi buoni per la LuLa mentre negli ospiti Hojlund è disperatamente solo nella metà campo nerazzurra e può combinare davvero poco. Ci prova un paio di volte Dimarco dalla distanza, Lukaku in ripartenza, D’Ambrosio di testa, per Sportiello è un primo tempo da straordinari non pagati.
Gli ospiti ci mettono un pezzo a trovare la soluzione al rebus messo in campo da Inzaghi e alzano il baricentro, provando a giostrare meglio il pallone. L’idea non è male e c’è pure spazio per qualche tentativo da parte di Zappacosta, respinto però dall’attenta retroguardia interista. Quando invece Hojlund riceve finalmente un pallone giocabile e punta forte verso la porta, ci pensa Onana a respingere col ginocchio la minaccia. Il danese ora ci crede ma la retroguardia dei padroni di casa riesce a sventare le occasioni a sua disposizione. Koopmeiners prova con un tiro da fuori area ma la mira non è quella dei giorni migliori. L’Inter non ha fretta e si accontenta di gestire una partita che si è messa subito benissimo. Al 34’ i padroni di casa mettono un gran bello schema che mette Calhanoglu in posizione buona per tirare: peccato che il tiro del turco finisca un niente oltre il palo.
Sul rovesciamento di fronte sono gli ospiti a rispondere con un gran tiro di Koopmeiners: ci vuole un volo di Onana al sette per evitare che l’olandese riapra la partita. Il gol, però, è nell’aria ed arriva poco dopo. Prima Scalvini scheggia il palo poi, sul corner scoppia una mischia in area piccola risolta da Mario Pasalic con una girata da due passi. Lungo controllo per un presunto fallo dell’ex rossonero su D’Ambrosio ma il gol è buono.
Il gol sembra svegliare l’Atalanta ed addormentare i padroni di casa, cui non riescono nemmeno le cose facili. L’Inter non riesce a rialzare il baricentro e non trova con regolarità le sponde di Lukaku in avanti, soffrendo quindi il pressing asfissiante degli ospiti. Al 43’ Pasalic prova ad inventarsi uomo assist e mette un cross delizioso: per sua sfortuna né Hojlund né Scalvini riescono ad arrivarci. L’Atalanta staziona a lungo dalle parti di Onana senza però riuscire a creare grandi occasioni mentre l’Inter non riesce più ad imbastire ripartenze efficaci.
Lukaku assist, Lautaro la chiude
Nessun cambio nell’intervallo anche se Gasperini fa scaldare Lookman più degli altri. L’approccio della Dea non è male e l’Inter continua a non trovare il modo di servire Lukaku, ora guardato a vista dai centrocampisti bergamaschi. Con il procedere del secondo tempo i padroni di casa trovano il modo di rendersi pericolosi, partendo palla al piede dalla propria tre quarti: galoppata di Barella, Lukaku dalla destra mette un cross per Lautaro che prova una mezza acrobazia. La sfera sfila a sinistra della porta difesa da Sportiello: sarebbe stato un gol incredibile. L’Inter sembra uscita dal momento d’appannamento ed ora torna a far paura alla Dea. Su una nuova iniziativa di Bastoni, Lukaku mette un misto tra un cross e un rasoterra sul palo lontano: concetto interessante ma Lautaro non ci arriva ed il pallone sfila alla sinistra della porta degli ospiti. L’Atalanta non riesce più ad imporre il suo gioco e Gasperini decide di cambiare qualcosa: fuori Pasalic, spazio per Lookman ma il nigeriano partirà più defilato, con Koopmeiners che si sposta alle spalle di Hojlund.
Fase piuttosto noiosa con l’Atalanta che non riesce ad aggredire come nel finale del primo tempo e l’Inter che non trova mai movimenti corali in grado di impensierire la difesa di Gasperini. Muriel prende il posto di Ederson, Inzaghi risponde con la staffetta tra Dimarco e l’ex Gosens. La partita non è affatto chiusa ma nessuna delle due squadre sembra avere voglia di rischiare troppo o mettere accelerazioni importanti. Lookman sulla destra ha enormi problemi a liberarsi dalla marcatura dei difensori nerazzurri, sempre molto attenti. L’Inter prova a colpire con tiri dalla distanza ma né Barella né Lautaro riescono ad impensierire Sportiello. La prima volta che i padroni di casa riescono a trovare Lukaku, il belga fa quel che gli riesce meglio: controllo spalle alla porta, lavoro di fisico per aspettare il raddoppio e passaggio splendido che trova la corsa di Brozovic. All’ultimo secondo, per evitare l’uscita disperata del portiere, scarico dietro per Lautaro che insacca a porta vuota. 3-1 dell’Inter che mette la parola fine alla partita.
A questo punto Inzaghi concede qualche minuto ai rimpiazzi che potrebbe essere utile in ottica Istanbul: dentro De Vrij, Asllani e Dzeko con Darmian che un paio di minuti dopo deve prendere il posto di D’Ambrosio, bloccato dai crampi. Nel finale l’Inter s’illude che la gara sia finita e nel recupero l’Atalanta ne approfitta: punizione da fuori area di Muriel che si stampa sulla barriera. Rimpallo fortunato che concede al colombiano una seconda occasione. Stavolta l’impatto col pallone è di quelli buoni e la sfera s’insacca alle spalle di Onana. Il forcing finale dei bergamaschi manda un po’ in confusione la retroguardia dell’Inter ma non riesce però a consegnare un punto agli ospiti. 3-2 Inter, la Champions è conquistata: ora sognare è obbligatorio.
Il tabellino
INTER (3-5-2): Onana; D'Ambrosio (84’ Darmian), Acerbi, Bastoni (82’ De Vrij); Dumfries, Barella (81’ Asllani), Brozovic, Calhanoglu, Dimarco (69’ Gosens); Lukaku (81’ Dzeko), Martinez. A disposizione: Dzeko, Stankovic, Akinsanmiro, de Vrij, Gosens, Bellanova, Cordaz, Handanovic, Asllani, Darmian, Curatolo. Allenatore: Simone Inzaghi
ATALANTA (3-4-2-1): Sportiello; Toloi, Djimsiti, Scalvini; Maehle (87’ Okoli), De Roon, Ederson (68’ Muriel), Zappacosta; Koopmeiners, Pasalic (61’ Lookman); Hojlund. A disposizione: Okoli, Musso, Bernasconi, Falleni, Rossi, Lookman, Muriel, Demiral, Colombo. Allenatore: Gian Piero Gasperini
Marcatori: 1’ Lukaku (I), 3’ Barella (I), 37’ Pasalic (A), 77’ Martinez (I), 90+1’ Muriel (A)
Ammoniti: 57’ Toloi (A),
Espulsi: -
Arbitro: Daniele Orsato (sez. di Schio)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.