L’Inter chiude l’anno come voleva e le serviva, vincendo (anche) grazie a un gol di Lautaro Martinez, che spezza l’incantesimo dopo 8 partite e quasi 2 mesi di digiuno. Cagliari battuto 0-3, quinta vittoria consecutiva in trasferta, sempre senza subire gol e nel frattempo segnandone 18. Stavolta, quello che decide lo segna Bastoni, in avvio di secondo tempo, il momento in cui spesso l’Inter prende alla gola gli avversari.
Qui non è stato nemmeno necessario aggredirli, perché il gol è arrivato come per naturale conseguenza di quanto costruito fin dal minuto 3 (grande parata di Scuffet su Thuram).
Quello di Bastoni più che di testa è un colpo di biliardo. Una traiettoria voluta e velenosa, che sembra casuale ma invece è solo molto astuta, ultimo frame di un’azione nata dalla punizione di Dimarco, proseguita con la respinta di Adopo e il cross lungo di Barella, sempre solo al limite dell’area, ignorato dalla difesa a zona del Cagliari sulle palle ferme. Questa invece, colpita a palombella da Bastoni, vola alta e tradisce Scuffet. È l’inizio della fine per i sardi, alla quarta sconfitta consecutiva, terz’ultimi in classifica e contestati dai tifosi.
Prima Lautaro e poi Calhanoglu, su calcio di rigore, danno forma di trionfo alla vittoria nerazzurra, eppure non è stata una passeggiata. Merito della tattica di Nicola, che intasa le fasce a Inzaghi, con due terzini a metà campo. Augello e Zortea aspettano Bisseck e Bastoni e sono pronti a ripiegare sulla linea dei compagni difensori. Di fatto, una difesa a 6, un pullman moderno che lascia qualche buco in mezzo al campo, dove il Cagliari è in inferiorità numerica. Raramente, per esempio, Calhanoglu ha tanto spazio e tempo per calciare e ragionare. Fosse nel suo momento migliore, il turco avrebbe chiuso la partita già nel primo tempo, oppure sarebbe bastato un Lautaro normale, che non sprecasse cioè in modo assurdo il passaggio del compagno, a due metri dalla porta.
L’uscita di Mina a metà partita per infortunio, è un brutto colpo per l’architettura difensiva di Nicola, perché unisce alla puntualità difensiva la malizia giusta per mandare fuori giri gli avversari. Abboccano e rischiano sia Lautaro sia Thuram, che per una volta resta a secco, ma prima di oggi è ancora il primo bomber di campionato dell’anno solare 2024 (24 gol).
Con Mina in campo, probabilmente Makoumbou non avrebbe tenuto in gioco Lautaro sullo 0-2 e certamente non ci sarebbe stato spazio per Wieletska, che l’ha sostituito e ha regalato a De Vrij il rigore dello 0-3. A Nicola restano i rimpianti, Inzaghi pensa a Riad prima ancora che la partita finisca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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