Inter, la mossa degli ultras dopo che i capi sono finiti in manette

Tornano i vecchi gruppi in Curva Nord. Le novità in arrivo dopo l'unificazione voluta, almeno in apparenza, per creare un gruppo omogeneo ma sotto la quale si celavano ben altri intenti

Inter, la mossa degli ultras dopo che i capi sono finiti in manette
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Lo scandalo che ha travolto alcune frange del tifo organizzato di Inter e Milan, scuotendo il mondo degli ultras e quello del calcio italiano più in generale, potrebbe avere ben presto delle conseguenze a cominciare da ciò che vedremo prossimamente sugli spalti. L'obiettivo è chiaro: tornare al tifo sano, quello scevro dai loschi affari gestiti dai cosiddetti membri del "direttivo" e fatto solo di cori, bandiere e coreografie.

Il lato oscuro delle curve, quello messo in evidenza dalle oltre 500 pagine dell'ordinanza del tribunale di Milano, non potrà non lasciare qualche strascico, soprattutto nelle fasi iniziali della nuova svolta all'orizzonte. Tra estorsioni e gestione illecita di denaro proveniente da ogni ambito gravitante attorno al mondo del calcio e delle partite, a cominciare dal commercio di panini e bibite fino ad arrivare all'amministrazione dei parcheggi e alla rivendita di biglietti a cifre esorbitanti per incassare il più possibile, le indagini hanno fatto emergere tutto il marcio che si celava sotto le direttive dei "capi" delle curve milanesi.

Una gestione "mafiosa" degli affari che aveva portato addirittura a degli omicidi, a partire da quello di Vittorio Boiocchi, tornato leader indiscusso della Nord dopo 30 anni dietro le sbarre, fino ad arrivare a quello più recente di Antonio Bellocco, esponente della 'ndrangheta fatto fuori dal nuovo punto di riferimento del "tifo organizzato" nerazzurro Andrea Beretta. Insomma, tutto come in un film, che però nella sua trama estromette il contenuto più importante, quello che dovrebbe stare alla base di tutto: l'amore per quei colori e per quelle maglie e la voglia di sostenere la squadra seguendola ovunque. Quel tifo "sano" che sta cercando di riemergere con grande fatica dalle ceneri lasciate da coloro i quali per anni hanno gestito loschi affari per mettere le mani su un'ingente quantità di denaro.

Lasciati alle spalle, si spera definitivamente, i responsabili di questa pagina nera del tifo, cosa può accadere ora? Secondo quanto riferito dalla Gazzetta, il nuovo punto di partenza è stato segnato lo scorso giovedì alla consueta riunione pre-partita: il modo più efficace di tare un taglio col passato, e con dei membri del "direttivo" a cui non interessava nulla del mondo Inter se non per ciò che riguardava la gestione di uno sporco business, è quello di dire addio a "Curva Nord Milano", simbolo di questa buia fase.

Quell'entità nata solo in apparenza per riunire gli storici gruppi di tifosi nerazzurri, quali Boys, Ultras e Viking, era in realtà un modo di accentrare e semplificare il controllo e la gestione degli affari legati al mondo del calcio. Un ritorno al passato, dunque, che riguarderà tanti ambiti, a partire dall'acquisto dei biglietti, che si potrà fare solo di persona e singolarmente, mentre gli autobus per le trasferte saranno di nuovo a prezzo di costo. La differenza si vedrà in primis sugli spalti, da cui sarà eliminato il vessillo "Curva Nord: CN69" per far spazio a un unico striscione che dovrebbe esordire nella partita casalinga contro la Juventus: "Dal 1969 uniti, fieri, mai domi".

Non solo, dato che voci insistenti rivelano che dalla prossima stagione potrebbero tornare gli storici gruppi, quelli che hanno fatto la storia del tifo organizzato nerazzurro: un segnale di taglio col recente passato necessario per voltare pagina e riacquistare credibilità.

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