Lautaro fa sognare l’Argentina che batte 1-0 il Cile e vola ai quarti di Copa America

L'undici di Scaloni schiaccia il Cile dal primo all'ultimo minuto ma fatica a superare la difesa della Roja. Dopo aver rischiato la beffa, risolve tutto la zampata del Toro, che fa volare l'Argentina ai quarti

Fonte: Twitter (@CopaAmerica)
Fonte: Twitter (@CopaAmerica)

Dopo il passo falso del Brasile, l’Argentina fatica tantissimo a superare l’arcigna difesa del Cile ma viene salvata all’87’ dalla zampata di uno dei suoi tanti campioni. Dopo un palo di Lionel Messi ed un paio di parate clamorose di Claudio Bravo, a portare in vantaggio la Seleccion ci pensa Lautaro Martinez, ribadendo in porta una respinta corta della difesa cilena. Grande soddisfazione per l’attaccante nerazzurro che si porta avanti nel computo dei gol segnati con la camiseta albiceleste nei confronti del rivale Julian Alvarez. Vittoria fondamentale per l’undici di Scaloni che, grazie alla vittoria di misura del Canada sul Perù, si aggiudica con una giornata di anticipo il primo posto nel gruppo A della Copa America 2024.

Cile sparagnino, palo di Messi

In un MetLife Stadium in buona parte albiceleste, i primi 10 minuti vedono l’Argentina cercare di aggredire da subito la Roja per mettere la partita in discesa. Dopo la vittoria sul Canada, vincere il Derby delle Ande varrebbe già i quarti di finale. Scaloni ha operato tre modifiche all’undici titolare con Tagliafico, Fernandez e il viola Nico Gonzales al posto di Acuna, Paredes e Di Maria, apparso non al meglio. Nel primo quarto d’ora poco spettacolo e zero occasioni per entrambe le squadre. Atteggiamento molto conservativo del Cile, che concede pochissimo alla Seleccion; il primo pericolo arriva al 21’, quando Nico Gonzales riesce ad alimentare Julian Alvarez in piena area. Girata al volo poco precisa, facile preda di Claudio Bravo.

Sullo stadio cala il silenzio quando al 24’ Lionel Messi si avvicina alla panchina per farsi trattare dai massaggiatori: visto che la Pulga rientra dopo un paio di minuti, il problema muscolare non è serio. Poco alla volta l’Argentina prende le misure alla difesa del Cile ed inizia a rendersi più pericolosa, mancando, però, l’ultimo passaggio. Dopo un’occasione sprecata da Nico Gonzales da ottima posizione, quando Messi inizia a camminare in campo i tifosi dell’Albiceleste iniziano a temere il peggio. Scaloni medita sul da farsi mentre il Cile inizia a testare la difesa argentina, dopo mezz’ora nella quale aveva lasciato il pallino in mano ai rivali. Il capitano, però, riesce a riprendersi e sfiora la rete al 35’ con una rasoiata dalla distanza che colpisce il palo esterno alla sinistra di Claudio Bravo.

Due minuti dopo un’altra serpentina di Messi innesca Molina e sul suo cross in area l’ex viola Pulgar per poco non beffa il suo portiere con un intervento scomposto. Gli ultimi cinque minuti del primo tempo vedono un vero e proprio assedio da parte dell’Argentina: il Cile ora soffre ma sembra riuscire a reggere l’impatto nonostante un pressing ossessivo. I tre minuti di recupero vedono ancora un paio di occasioni dalla distanza, inclusa una botta di Alvarez, ma il Cile comunque non si scompone. Per sbloccare questa partita servirà una giocata di un campione.

Assedio Argentina, traversa Gonzales

L’Argentina torna in campo decisa a portare a casa la vittoria numero 59 contro i poco amati vicini ma l’undici di Gareca continua a difendersi in maniera ordinata, frustrando i tentativi dei campioni del mondo in carica. Al 49’ una ripartenza gestita al meglio da Messi mette Molina a tu per tu con Claudio Bravo, che respinge in qualche modo in angolo la cannonata del laterale. Nell’azione successiva, proteste argentine per un fallo di mano su un tiro da fuori area di Fernandez ma il Var non richiama l’arbitro al monitor. La partita diventa ora più nervosa, con qualche intervento ruvido di troppo, come quello di Suazo su De Paul che gli costa un cartellino giallo. Al 56’ una carambola su calcio di punizione mette Mac Allister a due passi da Claudio Bravo ma il pallone è un attimo troppo lungo per il centrocampista: il guardiameta della Roja para senza problemi.

Il Cile ogni tanto trova il modo di innescare le corse di Alexis Sanchez sulla destra ma manca di continuità e non riesce mai ad impensierire la difesa della Seleccion. Al 60’, sull’ennesima ripartenza, Nico Gonzales si libera e lascia partire una bordata che Bravo riesce a deviare sulla traversa, negando ancora il vantaggio ad un’Argentina che sembra averne molto di più dei rivali. Scaloni prova ad aumentare la pressione in avanti inserendo Lo Celso al posto di Fernandez: Gareca risponde richiamando in panchina Alexis Sanchez ed inserendo Bolados ma a 25 minuti dal triplice fischio si rimane sullo 0-0. Il centrocampista del Tottenham si rende subito pericoloso in un paio di occasioni ma è poco preciso: il Cile non sembra in grado di rompere un assedio che sta diventando davvero asfissiante.

La risolve Lautaro in extremis

Un errore a centrocampo concede spazio alla ripartenza della Roja che prima si fa spazio sulla destra, poi fa arrivare il pallone al centro: dalle retrovie arriva in corsa Echeverria e tira una cannonata rasoterra bloccata dal Dibu Martinez. Il primo tiro nello specchio della porta convince Scaloni ad un ulteriore doppio cambio che richiama gli stanchi Nico Gonzales e Julian Alvarez per dare una ventina di minuti ad Angel Di Maria e Lautaro Martinez. Il Cile, però, ci ha preso gusto e al 75’ l’ennesimo inserimento di Isla sulla destra fornisce una nuova occasione ad Echeverria, che il portiere dell’Argentina para in due tempi.

Lo spavento sembra scuotere l’Argentina che si rovescia in avanti: un paio di volte Lautaro avrebbe palloni buoni ma non è preciso ma al 78’ grossi dubbi su un’entrata di Nunez su Di Maria poco fuori dall’area. L’arbitro uruguagio lascia correre fin troppo, anche un intervento altrettanto discutibile nell’area argentina: incomprensibile come il Var non lo richiami al monitor. Ad 8 minuti dalla fine Scaloni cambia entrambi i terzini, inserendo Acuna e Montiel ma la partita rimane giocata con grande intensità e qualche entrataccia di troppo. A tre minuti dalla fine, da calcio d’angolo, Claudio Bravo respinge una rovesciata da distanza ravvicinata ma il rinvio della difesa fa carambolare il pallone sui piedi di Lautaro Martinez, che da lì non può proprio sbagliare. C’è un lungo controllo Var per un possibile fuorigioco di Lo Celso ma alla fine si scatena la gioia dei tifosi argentini. I cinque minuti di recupero vedono il Cile lanciarsi in avanti alla ricerca del pareggio ma si apre alla micidiale ripartenza dell’Argentina: Di Maria si lancia e fornisce un assist perfetto a Lautaro ma l’avanti nerazzurro si fa parare il raddoppio da Claudio Bravo. Non importa, l’Argentina vince e si qualifica ai quarti di Copa America da prima del girone.

Il tabellino

CILE (4-5-1); Bravo; Isla (86’ Fernandez), Lichnovsky, Díaz, Suazo; Pulgar (76’ Nunez), Echeverría, Dávila, Sánchez (65’ Bolados), Osorio; Vargas (86’ Brereton Diaz). Allenatore: Ricardo Gareca

ARGENTINA (4-4-2); Martínez; Molina (82’ Acuna), Romero, L. Martínez, Tagliafico (82’ Montiel); De Paul, Fernández (64’ Lo Celso), Mac Allister, González (72’ Di Maria); Messi, Álvarez (72’ Lautaro Martinez). Allenatore: Lionel Scaloni.

Marcatori: 87’ Lautaro Martinez (A)

Ammoniti: 54’ Suazo (C), 81’ Isla (C)

Espulsi: -

Arbitro: Andrés Matonte (Uruguay)

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