Lautaro, un timbro d’autore. E l’Inter ipoteca gli ottavi

Il capitano torna a segnare in Champions: basta il suo gol. L’accesso diretto alla seconda fase è in tasca

Lautaro, un timbro d’autore. E l’Inter ipoteca gli ottavi
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Ancora Lautaro, che ripaga con un alto tasso di interesse il credito concessogli da Inzaghi nei due mesi di digiuno dal gol. Decisivo il suo botto in apertura, tutto il resto è conseguenza, compreso lo stucchevole palleggio finale. L'Inter vince di stretta misura in casa dello Sparta Praga ed è a un punto, anzi a un passo, dal G8 di Champions League. Un passo perché se gl'incastri Un passo perché se gl'incastri della differenza reti saranno favorevoli, l'Inter può saltare i playoff anche perdendo mercoledì in casa contro il Monaco, eventualità che ora nessuno ha evidentemente voglia di prendere in considerazione.

Il danese Friis, che a Praga dicono sia ancora in panchina perché pare che licenziarlo costerebbe troppo, si è confessato estimatore convinto di Inzaghi e in campo lo dimostra non solo dal sistema di gioco, identico, ma persino nei movimenti dei giocatori che prova a copiargli, con i difensori che arrivano in appoggio al limite dell'area avversaria. Solo che Sorensen non è Bastoni, né tantomeno Vitik è Pavard, per cui finisce subito per farsi più danni che altro. All'Inter non serve molto per passare in vantaggio. Già Thuram aveva fatto capire a Panak chi era il più veloce, poi, già prima del quarto d'ora, Lautaro fa vedere a tutti chi è il più bravo. Dal cross lungo di Bastoni (il difensore che avanza, appunto) il Toro s'inventa un tiro di controbalzo dal secondo palo, che sbatte sotto la traversa e sorprende il portiere Vindahl, uno che peraltro in questa Champions di gol ne ha presi così tanti da non ricordarseli nemmeno tutti (questo è il 19esimo in 7 partite).

Tutto troppo facile e forse è questo a distrarre l'Inter, che concede una buona occasione allo Sparta (Birmancevic scordato da tutti in area, rimedia Sommer in 2 tempi) e più in assoluto nel resto del primo tempo ha un'unica occasione per raddoppiare (Barella, alto) e perde molti più palloni del solito. Distrazioni che contro un avversario più forte potevano costare care, ma che danno allo Sparta la forza per un secondo tempo differente, più coraggioso. Ed è qui che l'Inter piace di meno, perché le condizioni per chiuderla in anticipo c'erano tutte: avversario più debole e sbilanciato, grandi spazi per il contropiede. Un anno fa sarebbe finita tanti a pochi. Stavolta no, e non è la prima volta.

Un gol in realtà lo segna Dumfries, e sarebbe il quinto in 6 partite del suo 2025, ma il Var scova un precedente fuorigioco di Dimarco (la punta di un piede) e glielo annulla. Nel finale, cambia nulla. Comprese le prestazioni di Frattesi e Taremi, in linea con le ultime.

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