L'arbitraggio di Marco Di Bello in Lazio-Milan ha lasciato un solco profondo nello stato d'animo del presidente Claudio Lotito che al termine del match dell'Olimpico ha tuonato:"Quando un sistema non garantisce più credibilità, ti rivolgi a chi è preposto a far rispettare le leggi. A quali sedi ci rivolgeremo? A quelle a cui si rivolgono tutti i cittadini quando c'è violazione di leggi e di norme. Oggi è stata 'storia di una morte annunciata'. Non è la prima volta". L'ira del numero uno biancoceleste, a distanza di quasi 48 ore, non si è affatto placata e secondo quanto riporta il Corriere dello Sport Lotito avrebbe pensato di richiedere la ripetizione della partita.
Bufera su Lazio-Milan
Secondo quanto scrive il quotidiano romano, infatti, il patron della Lazio si sarebbe confrontato con l'avvocato Gentile per capire se ci fossero le condizioni per chiedere la ripetizione della partita per errore tecnico da parte del fischietto della sezone di Brindisi, in particolare per la mancata concessione del rigore per il contatto tra Mike Maignan e Castellanos. In questa circostanza l'arbitro ha preso una decisione e anche il Var ha reputato corretta l'interpretazione del direttore di gara.
A onor del vero, non ci sono le condizioni per ripetere Lazio-Milan ma una volta compresa questa situazione Lotito non si sarebbe comunque arreso e starebbe studiando di sporgere una denuncia contro ignoti, il tutto per aggirare la clausola compromissoria che impone a club, dirigenti e calciatori tesserati alla FIGC di ricorrere agli organi della giustizia sportiva e non alla magistratura). Non si sa di preciso a cosa porterà questa battaglia di Lotito che è pronto a presentare un dossier con tutti gli errori arbitrali a sfavore subiti in questo campionato con Lazio-Milan che è stata, a suo dire, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Lo sfogo di Lotito al termine della partita è inoltre al vaglio dalla Procura federale che al momento non ha aperto procedimenti nei confronti del presidente della Lazio.
Lo sfogo dl Lotito
Lotito al termine del match contro il Milan, ai microfoni di Dazn, non ha usato mezzi termini per definire quanto accaduto, a suo dire, allo stadio Olimpico: "Quando il gioco assume questi connotati devono esserci altri organismi preposti. Manca l'affidabilità del sistema e bisogna ricorrere a soluzioni terze che pongono fine a questa situazione incresciosa. Soprattutto per quelli che sono i valori dello sport. Oggi abbiamo superato tutti i limiti possibili e immaginabili. Mi assumo la responsabilità di dire che la squadra di farà valere nelle sedi preposte perchè nel momento in cui un sistema non è in grado di garantire l'affidabilità dovrebbe porsi interrogativi e dare risposte concrete".
Il numero uno del club capitolino ha poi fatto i complimenti alla squadra per la prova offerta contro i rossoneri e confermato la sua volontà di farsi valere nelle sedi competenti: "Non posso rimproverare nulla oggi alla squadra, ha combattuto fino alle fine e hanno avuto occasioni per coronare il risultato sportivo. Nella vita ci sono valori che vanno rispettati, come quello delle regole e il merito. Oggi queste cose sono venute meno. Le partite si vincono e si perdono, ma stasera non c'è responsabilità da parte della squadra. Bisogna far rispettare le regole e con questo sistema le regole non vengono rispettate. Non mi aspetto risposte dalle istituzioni, so perfettamente le istituzioni a quali rivolgersi e con quali mezzi intervenire. Ci sono le condizioni per farlo. Oggi è successa una cosa non giustificabile, l'obbligo della società è di intervenire".
La ricostruzione
Marco Di Bello ha fatto di tutto per rendere nervosa una partita che si sarebbe potuta concludere in maniera sicuramente più distesa e serena. Il tutto è nato dal contatto involontario a centrocampo tra Bennacer e Castellanos non ravvisato dall'arbitro, con tutti i giocatori della Lazio fermi a chiedere l'interruzione del gioco che non è mai arrivata. Pellegrini, che in quel momento era in possesso del pallone, è stato però anche ingenuo nel farsi sottrarre la sfera da Pulisic che l'ha poi costretto al fallo lasciando in dieci uomini la Lazio (essendo il terzino già ammonito). Da quel momento in poi, l'arbitro di Brindisi ha perso totalmente il controllo della partita che è poi degenerata con le espulsioni troppo severe di Marusic e Guendouzi.
La Lazio, inoltre, ha anche richiesto un calcio di rigore nel primo tempo sul risultato di 0-0 per un contatto tra Maignan e Castellanos: una situazione al limite che arbitro e Var hanno giudicato non punibile con il calcio di rigore.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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