Europa League: maratona infinita, a Budapest la Roma è battuta ai rigori dal Siviglia

La partita più lunga della storia del calcio si chiude nel modo peggiore per la Roma, sconfitta ancora una volta ai calci di rigore. Dopo il vantaggio di Dybala, l'autogol di Mancini. I lunghissimi supplementari non servono, decisive le parate di Bounou

Europa League: maratona infinita, a Budapest la Roma è battuta ai rigori dal Siviglia

Doveva essere una finale equilibratissima e la gara della Puskas Arena non ha deluso le aspettative. La Roma ci crede, prova a mettere sotto il Siviglia e passa con una magia di Dybala nel primo tempo. L’ingresso degli ex Suso e Lamela cambia l’inerzia della partita e la Roma subisce il pari sull’autogol di Mancini. Dopo una parata miracolosa di Bounou su Belotti, i supplementari vedono i capitolini sfiorare la vittoria. Ci vogliono i calci di rigore. Decisivo Bounou su Mancini ed Ibanez.

La Roma parte forte, accettando la sfida degli andalusi senza trincerarsi in difesa come temevano molti. Squadre quadrate, attente, che lottano duramente al centrocampo senza mai impensierire troppo i portieri. Dopo che Spinazzola grazia Bounou da ottima posizione, arriva la zampata del campione: Mancini alimenta la corsa di Dybala che batte col piattone Bounou. Nel lungo recupero la Roma soffre e rischia parecchio ma riesce a non subire il gol del pari. Nella ripresa i giallorossi arretrano troppo e vengono puniti dall’autogol di Mancini. Ci vogliono i supplementari per decidere chi si porterà a casa la Coppa UEFA. Overtime nervoso, con la palla della vittoria sulla testa di Cristante ma ci vorranno i calci di rigore. Gli andalusi sono perfetti, mentre Mancini ed Ibanez si vedono i tiri parati da Bounou. L’imbattibilità di Mourinho finisce qui: come nel 1984 i rigori sono ancora fatali alla Roma.

Dybala parte dal primo minuto

Anche stavolta Mendilibar non si lascia andare alla pretattica. La formazione che si vede in campo è praticamente identica a quella che si era capita nell’avvicinamento alla finale. Il Siviglia scende quindi con il solito 4-2-3-1 guidato dall’ottimo Bounou in porta, protetto da Gudelj, Badé, Jesus Navas e dall’ex romanista Alex Telles sulla sinistra. Sulla mediana la coppia che fornisce qualità e classe in abbondanza formata da Fernando e Rakitic. Dietro all’unica punta, il marocchino En-Nesyri, Ocampos sulla destra a dare una mano a Oliver Torres e Bryan Gil. Una squadra esperta, tecnica ed abituata ai palcoscenici che contano.

Siviglia Roma show

Al contrario del dirimpettaio, lo Special One cambia parecchio rispetto alle previsioni della vigilia. A quanto pare le parole in conferenza stampa sul fatto che avesse nelle gambe al massimo mezz’ora erano pura disinformazione, visto che Paulo Dybala in campo ci sarà dal primo minuto. Invece di andare in avanti a dare una mano a Tammy Abraham, lo troveremo alle sue spalle, a svariare assieme a capitan Pellegrini. Come avevamo previsto in caso di centrocampo a quattro, sulle fasce a spingere ci saranno Spinazzola e Celik con la mediana di proprietà esclusiva di Bryan Cristante e Matic. A proteggere il rientrante Rui Patricio il trio di difesa titolare con Mancini, Smalling e Ibanez. Nonostante i tanti infortuni, in panchina non mancano le alternative: pronti a scendere in campo ci sono Wijnaldum, Zalewski, Bove, Belotti ed El Shaarawy.

Roma “giochista”, Dybala spietato

Grande atmosfera alla Ferenç Puskas Arena di Budapest con la Roma che attacca sotto alla curva dei tifosi andalusi. I giallorossi partono con il piglio giusto, sospinti dall’incredibile entusiasmo dei fedelissimi della Roma, molto più rumorosi degli spagnoli. Il Siviglia ci mette qualche minuto a riprendersi ed iniziare a macinare il suo solito gioco fatto tutto di controllo palla ed improvvise accelerazioni. Dybala svaria molto con Abraham che prova ad allargarsi per mettere in imbarazzo la retroguardia del Siviglia. Pochi spazi per i centrocampisti iberici ma l’undici di Mendilibar riesce comunque ad alzare progressivamente il baricentro senza aprirsi alle ripartenze romaniste. La Joya esce malridotto dopo una botta alla caviglia presa dal ruvido Bryan Gil ma riesce a tornare in campo. Molto aggressiva la Roma al centrocampo sul portatore di palla, meno lucida quando si tratta di ripartire in avanti. All’11’, però, arriva un’occasione clamorosa per i giallorossi: Dybala lavora bene sulla fascia, fornisce un ottimo pallone a Celik che intuisce che a centro area Spinazzola è liberissimo. La palla arriva all’azzurro che avrebbe tutto il tempo di sistemarsela ed impallinare Bounou: il tiro di prima, invece, non è irresistibile. Un primo squillo che incita all’ottimismo, anche se il timore è che aver cestinato un’occasione del genere potrebbe costare caro più avanti.

Dybala Bade Siviglia Roma

Roma molto attenta, precisa nei movimenti, nell’attendere l’occasione giusta e non buttare via palloni giocabili. Gli andalusi, invece, provano a spostare frequentemente il fronte d’attacco per disorientare la retroguardia giallorossa. L’undici di Mourinho è chiaramente meno rinunciatario del previsto, accettando lo scontro a viso aperto ma con raziocinio. Al 22’, quando gli andalusi sembrano cambiare ritmo e mettere più pressione ai giallorossi, qualche fallo di troppo: a pagarne le conseguenze Nemanja Matic, ammonito da Taylor per aver tenuto il braccio troppo largo in un contrasto con Ocampos. Il Siviglia ora approfitta per portarsi avanti ogni qual volta la Roma non riesce a mettere pressione in fase di costruzione ma senza riuscire mai ad impensierire Rui Patricio. Alla mezz’ora la partita s’incattivisce di colpo quando Abraham si becca un calcione in faccia da parte di Budel in piena area di rigore. Per l’AVAR Atwell l’azione è stata imprudente ma al limite del gioco pericoloso. La Roma riesce a recuperare un paio di palloni interessanti e, alla fine, punisce gli andalusi. Battaglia a centrocampo e Mancini si inventa un passaggio illuminante sulla corsa di Paulo Dybala: il campione del mondo rimane gelido e impallina Bounou con il piattone sinistro. 1-0 Roma, per la grande gioia del popolo giallorosso.

Paulo Dybala Siviglia Roma gol

La reazione del Siviglia non impensierisce la retroguardia capitolina ma quando i giocatori più talentuosi superano la metà campo iberica si beccano spesso e volentieri bei calcioni. Tra i più bersagliati, ovviamente Dybala e Celik, peraltro non al massimo della condizione. Nel finale di tempo il Siviglia si rende pericoloso un paio di volte, specialmente quando Matic si perde Fernando che è libero di colpire di testa nell’area piccola. Per fortuna di Rui Patricio, l’ex Man City ha il peso indietro e la palla sorvola la traversa. Sul rovesciamento di fronte Dybala fa il diavolo a quattro in area e scarica dietro sul liberissimo Pellegrini: il capitano perde il momento buono per tirare e prova a simulare il contatto con Rakitic. Taylor se ne accorge e lo ammonisce. Nei sette minuti di recupero gli andalusi sono sempre più pericolosi, specialmente quando la difesa giallorossa inizia ad avere il fiato corto. I cross dalla tre quarti verso En-Nesyri sono sempre pericolosi ma Smalling e compagni riescono a resistere, anche quando Ivan Rakitic lascia partire una saetta da fuori area. Rui Patricio non ci potrebbe mai arrivare ma il pallone si stampa sulla base del palo.

Autogol Mancini, tutto da rifare

Al rientro dagli spogliatoi, Mourinho non cambia niente dell’impianto tecnico della Roma. Mendilibar, invece, ha parecchio da rivedere e getta nella mischia due vecchie conoscenze del calcio italiano. Fuori Bryan Gil per Lamela, mentre Suso prende il posto di Oliver Torres: entrambi i tre quartisti alle spalle di En-Nesyri, inefficaci contro l’attenta difesa giallorossa restano negli spogliatoi. Vedremo come se la caveranno gli ex di Roma e Milan. Il Siviglia è costretto ad attaccare con più regolarità, aprendosi alle ripartenze di Celik, Gli uomini di Mourinho, però, si fanno schiacciare troppo dagli spagnoli: reggere per un intero tempo così potrebbe essere molto rischioso. Quando Dybala non riesce a rientrare, Fernando ha grande libertà come al 51’, quando libera per il tiro Alex Telles, che colpisce male dal limite dell’area romanista. L’undici di Mendilibar sembra un’altra squadra, mettendo un gioco finalmente brillante che culmina con un colpo di fortuna: azione avvolgente con Ocampos che mette un bel cross nell’area piccola, dove En-Nesyri era pronto a colpire. Per anticipare l’avanti marocchino, Mancini è costretto ad intervenire ma la deviazione mette fuori gioco Rui Patricio. 1-1 Siviglia.

Mancini Siviglia Roma autogol

La Roma prova a rovesciarsi in avanti ma non riesce a trovare il bandolo della matassa, sprecando troppi passaggi e facendosi mettere sotto da un Siviglia che ora ci crede davvero. Mourinho inizia a far scaldare qualche giocatore per rimescolare le carte e riuscire a rispondere colpo su colpo agli andalusi. Dopo un quarto d’ora di pressione massima, i bianchi si prendono una pausa e la Roma si ripresenta dalle parti di Bounou, anche se non con la regolarità del primo tempo. Al 66’ nell’area piccola del Siviglia succede di tutto: punizione interessante che manda in confusione assoluta la retroguardia andalusa: prima Abraham prova la deviazione ma Bounou si supera, scatenando una rissa inaudita. La palla arriva sui piedi di Ibanez che non riesce a ribadirla in porta, sprecando un’occasione monumentale. Subito dopo un esausto Dybala è costretto a lasciare il campo: al suo posto entra Wijnaldum ed i giallorossi passano al 3-5-1-1, con solo Pellegrini ad alimentare Abraham. La stanchezza in campo è tanta e Mourinho pensa a nuovi cambiamenti: Abraham non ne ha più e viene sostituito dal Gallo Belotti, a segno tre volte in Europa questa stagione. Al 74’ azione che riesce a liberare Ocampos in area: contatto molto sospetto con Ibanez che viene sanzionato con il rigore. L’AVAR richiama Taylor al monitor e l’arbitro si accorge dell’errore: il difensore brasiliano aveva toccato il pallone, provando poi a togliere il piede.

Ibanez SIviglia Roma tiro

Qualche polemica quando un cross si stampa sul braccio di Fernando: per Taylor era allineato al corpo, per Mourinho e la panchina no. Altre polemiche poco dopo quando una spaccata di Belotti su una punizione giocata veloce da Pellegrini viene deviata col mignolo da un miracoloso Bounou: anche stavolta l’arbitro inglese non se ne accorge. Squadre ora più allungate, con spazi invitanti che si aprono per entrambe le formazioni. Gli ultimi minuti del tempo regolamentare sembrano scorrere via senza frenesia, come se la benzina fosse davvero finita. Ancora una volta recupero lungo, ben sei minuti ed il Siviglia prova ad approfittarne per affondare la corazzata giallorossa. Tanta stanchezza in campo; a parte il Gallo quasi tutti passeggiano. Rui Patricio fa una mezza papera su un tiro non irresistibile di Suso da fuori area ma la Roma riesce a spazzare via. Alla fine ci vorranno i supplementari per decidere chi si porterà a casa la Coppa UEFA.

Squadre stremate, ci vogliono i rigori

Con Celik stremato, Mourinho si affida a Zalewski ma le squadre sono stanchissime. Chiaro che in condizioni del genere il superiore palleggio degli iberici renda il tutto più facile. Alex Telles è bloccato dai crampi ed il tecnico andaluso è costretto a mettere in campo Rekik. Visto che c’è, fuori anche Jesus Navas per Montiel, casualmente anche molto preciso dal dischetto. Con le energie al lumicino, il Siviglia controlla il ritmo, provando ad addormentare la partita ma la Roma non riesce ad aggredire sulle seconde palle come nel primo tempo. Suso ogni tanto prova a saltare l’uomo ma la retroguardia giallorossa riesce comunque a sventare i pericoli. Mourinho ne approfitta per catechizzare El Shaarawy e Llorente prima che entrino in campo.

Belotti Siviglia Roma tiro

Per gli ultimi 15 minuti di fuoco arrivano finalmente i cambi: fuori gli esausti Spinazzola e Pellegrini, che davvero non ne avevano più. Alla Puskas Arena si sentono solo i tifosi romanisti, davvero scatenati in questo finale. In campo, però, è il Siviglia a sembrare volersi giocare il tutto per tutto. L’agonismo costa caro ad Ibanez, steso da Lamela per un fallo in attacco: ancora una volta sarà un recupero lungo. Il replay mostra come l’argentino avesse aperto l’alettone, colpendo col gomito il difensore brasiliano della Roma. Matic è bloccato dai crampi, costringendo Mourinho a giocarsi l’ultimo cambio, mettendo in campo il giovane Bove. C’è spazio per una semi-rissa a bordo campo a conferma di quanto gli animi siano arroventati. Sei minuti di recupero, con le squadre che provano ad evitare la lotteria dei rigori. Si gioca davvero poco, tra infortuni ed interventi dei medici ed il recupero che va ben oltre al previsto. Al decimo di recupero ci vuole En-Nesyri per evitare che Cristante segni il gol della vittoria: l’ex milanista si ripete pochi secondi dopo, imbeccato da Smalling ma è l’ultima occasione. Dopo la partita più lunga della storia del calcio, ben 146 minuti, si va ai calci di rigore.

La sequenza dei rigori

Ancora una volta, dopo Roma 1984, i giallorossi si giocano una coppa europea ai calci di rigore. Inizia il rigorista preferito da Mendilibar, Lucas Ocampos, che spiazza senza problemi Rui Patricio. Bryan Cristante tira forte ed angolato: Bounou battezza bene l’angolo ma non ci arriva. Erik Lamela angola molto il tiro, Rui Patricio la sfiora ma non riesce ad impedire che il pallone s’infili tra il palo e il suo guantone. Mancini tira centrale, forte, Bounou si butta ma ci arriva con il piede. Rakitic caracolla verso il dischetto e spiazza il portiere romanista. Ibanez angola tantissimo il tiro; Bounou la sfiora quanto basta perché la sfera si stampi sul palo. Montiel tira malissimo e Rui Patricio ci arriva ma si è mosso troppo prima. Taylor lo fa ripetere e stavolta l’argentino non sbaglia. Settima finale, settima vittoria per il Siviglia, che si conferma regina dell’Europa League.

Ocampos (S) GOL
Cristante (R) GOL
Lamela (S) GOL
Mancini (R) PARATO
Rakitic (S) GOL
Ibanez (R) PARATO
Montiel (S) GOL

Il tabellino

SIVIGLIA (4-2-3-1) Bounou; Jesus Navas (94’ Montiel), Gudelj (120+7’ Marcao), Badé, Alex Telles (94’ Rekik); Fernando (120+8’ Joan Jordan), Rakitic; Ocampos, Oliver Torres (45’ Lamela), Bryan Gil (45’ Suso); En-Nesyri. A disposizione: Dmitrovic, Flores, Montiel, Rekik, Suso, Joan Jordan, Rafa Mir, Nianzou, Lamela, Marcao, Gomez, Bueno. Allenatore: José Luis Mendilibar

ROMA (3-4-2-1) Rui Patricio; Mancini, Smalling, Ibanez; Celik (91’ Zalewski), Cristante, Matic (120’ Bove), Spinazzola (105’ Llorente); Pellegrini (105’ El Shaarawy), Dybala (67’ Wijnaldum); Abraham (74’ Belotti). A disposizione: Boer, Svilar, Karsdorp, Belotti, Llorente, Camara, Wijnaldum, Bove, Zalewski, Volpato, Tahirovic, El Shaarawy. Allenatore: José Mourinho

Marcatori: 34’ Dybala (R) , 55’ Mancini (A) (S)

Ammoniti: 22’ Matic (R), 37’ Rafa Mir (S), 44’ Pellegrini (R), 47’ Mancini (R), 64’ Cristante (R), 64’ Rakitic (S), 73’ Celik (R), 104’ Zalewski (R), 108’ Lamela (S), 120’ Joan Jordan (S), 120+3’ Montiel (S), 120+8’ Ocampos (S), 120+9’ Karsdorp (R)

Espulsi: -

Arbitro: Anthony Taylor (Inghilterra)

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