"Mi hanno fatto i versi della scimmia": la denuncia di Maignan

Non si placano le condanne e polemiche per quanto accaduto ieri sera a Udine con il milanista oggetto di versi razzisti: ecco le parole del portiere rossonero e la denuncia delle più alte cariche del calcio

"Mi hanno fatto i versi della scimmia": la denuncia di Maignan
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L'assurda vicenda di Udine domina anche le pagine sportive dei quotidiani stranieri: il portiere del Milan, Mike Maignan, nel primo tempo della gara di serie A contro l'Udinese è stato bersagliato da incredibili insulti razzisti dalla parte marcia dei tifosi dell'Udinese segnalando l'accaduto ai direttori di gara e rifiutandosi di giocare fino a quando quei cori non fossero cessati del tutto.

Le parole di Maignan

"Al primo rinvio sono andato a prendere la palla e ho sentito versi di scimmia. Al secondo rinvio lo hanno rifatto e allora l'ho segnalato al quarto uomo. Non si può giocare così a calcio perché non è la prima volta che succede a me e ad altri giocatori. Lo dobbiamo dire", ha denunciato Maignan alle tv che lo hanno intervistato a fine partita. Dall'alto del suo buon senso, il portierone rossonero ha specificato che si tratta soltanto di "alcune persone ignoranti, non tutta la curva. Fischiare è normale, ma questo non deve succedere. Devono essere puniti e non venire più allo stadio". Inaccettabile che ancora adesso, dopo gli avvenimenti del passato e nel 2024, queste situazioni accadano in alcuni stadi italiani e si ripetano ciclicamente come se le lezioni precedenti non fossero servite a nulla.

La gara è stata sospesa per alcuni minuti: proprio in quei momenti Maignan ha sentito attorno a sé la fiducia di tutti quelli che hanno condannato dal campo l'episodio. "Tutti sono venuti a sostenermi e poi siamo tornati in campo con ancora più voglia. La vittoria è la risposta giusta", ha aggiunto il portiere francese. Giustamente, ha spiegato anche perché ha deciso di abbandonare il terreno di gioco. "Noi giocatori possiamo reagire solo così, mentre chi deve fare qualcosa di forte è la procura federale che prende sempre le nostre parole dopo le partite ma poi non succede mai niente".

La condanna delle istituzioni

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, che ha condannato fermamente quanto accaduto ieri sera a Udine. "Il mio, il nostro no al razzismo non può, non deve, non vuole avere il colore di una maglia o della pelle, non riguarda una religione o un popolo o una città : vale sempre e ovunque! Come il rispetto: sempre e ovunque" E chi sbaglia ne deve rispondere. Le nostre scuse a Mike Maignan!", ha scritto in un post sul social X.

Parole importanti anche dal numero della Fifa, Gianni Infantino, che ha chiesto il divieto di andare allo stadio per i tifosi e "forfait automatici" per le squadre i cui ultras lanciano insulti "abominevoli". Le parole di Infantino arrivano dopo gli episodi razzisti di Udine ma anche quello di Sheffield, in Inghilterra, dove è stato bersagliato da insulti razzisti il centrocampista Kasey Palmer. "Gli eventi accaduti sabato a Udine e Sheffield sono totalmente ripugnanti e del tutto inaccettabili", ha affermato Infantino con una nota. "I giocatori colpiti hanno il mio totale sostegno".

Le parole di Mbappé

Connazionali e compagni di squadra in Nazionale, è arrivata la ferma condanna e piena solidarietà a Maignan anche da parte di Kylian Mbappé che sui social ha

consolato l'estremo difensore francese. "Sei molto lontano dall'essere solo Mike Maignan. Siamo tutti con te. Ancora gli stessi problemi e ancora nessuna soluzione. Quando è troppo è troppo ! NO AL RAZZISMO”.

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