Il Milan di Fonseca si scopre Real

Dopo 15 anni i rossoneri espugnano il Bernabeu trascinati da Morata e ispirati da Leao. Può essere la vittoria della definitiva svolta per il tecnico

Il Milan di Fonseca si scopre Real
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Nello stadio che segnò la nascita del Milan campionissimo di Sacchi e Berlusconi, rinasce dalle ceneri di un campionato modesto il nuovo Milan di RedBird e Fonseca. È un Real Milan, strepitoso il risultato, 3 a 1, spettacolare il calcio esibito dalle due squadre, per la prima volta i rossoneri dominano la scena a livello europeo, con palleggio, personalità e gol. E poi con il talento purissimo di Rafa Leao, scortato nell'occasione di una serata di genio calcistico collettivo. Dopo 40 partite di Champions senza mai perdere, Ancelotti s'inchina a un vecchio amico. Forse non gli peserà più del dovuto la sconfitta.

Prima un massaggio al cuore con il bandierone in onore di Valencia, le magliette esibite da Real e Milan («siamo tutti Valencia») e l'emozione visibile di Fonseca e Ancelotti. Poi lo spettacolo della sfida Champions e la prova del Milan da far strabuzzare gli occhi. Perché Leao sente la sua serata e prova a onorarla con una striscia di giocate super, la più efficace di tutte sul finire della prima frazione per preparare il 2 a 1 di Morata. Chiusura di tempo nel segno del Milan appunto che gioca con un 5-2-2-1, arretrando Musah a fare da tenaglia per Vinicius, ma riuscendo a costruire una foresta di maglie rossonere che impediscono ai campioni d'Europa di trovare spazi. Un paio li trova, grazie alla supersonica velocità, MBappè, l'altro sorvegliato speciale della serata e in quelle circostanze il suo connazionale Maignan gli sbarra la strada con altrettanti interventi decisivi. Lo spettacolare Bernabeu comincia a scoprire subito il nuovo Milan di Fonseca che passa dopo qualche assaggio di intesa sul binario di sinistra della premiata ditta Theao. Dall'angolo di Pulisic la testolina di Thiaw spunta sulle maglie bianche e pesca il primo jolly della serata milanista. Il pari del Real è merito del primo spiraglio trovato da Vinicius che si conquista il rigore (scivolata disinvolta di Emerson) e provvede anche allo scavetto dell'1 a 1 dal dischetto. Nell'intermezzo c'è anche una prodezza di Lunin sulla stoccata di Reijnders. Signori, è un Milan da lisciarsi i baffi.

Con palleggio e personalità il Milan inaugura anche la seconda frazione che si apre con una perla di Emerson per il centro area dove Leao, di testa, prova a centrare il sette della porta madridista: Lunin toglie le ragnatele e confeziona il vero prodigio della serata prima di arrendersi alla stoccata di Reijnders. Non c'è bisogno forse di segnalarlo ma anche questo terzo squillo di tromba del Milan è merito quasi esclusivo del portoghese che si porta a spasso Vasquez e serve poi l'olandese davanti alla porta.

Il Real, ferito, si lancia all'assalto e ricava da un assedio feroce il gol di Rudiger annullato per fuorigioco di Rodrygo lasciando alle spalle qualche spazio di troppo nel quale s'involano Theo e Loftus Cheek, hanno ancora benzina da spendere. L'ultima emozione la regalano Brahim Diaz e Mike Maignan: uno devia sotto porta di testa un arcobaleno, il portiere francese gli risponde con un volo che sembra quasi angelico per prendere un pallone impossibile.

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