Molti, dopo la vittoria di Bologna, avevano parlato di un episodio, di un secondo tempo nel quale il Milan aveva sofferto più del dovuto. La risposta dell’undici di Pioli al debutto a San Siro è di quelle inequivocabili: il Diavolo ne mette tre nel primo tempo con i secondi di Pulisic e Giroud, seguiti da un gran gol di Theo Hernandez, chiudendo i conti con il secondo rigore del transalpino. Il Torino prova a reagire ma non è proprio serata. Pioli concede mezz’ora ai nuovi arrivati, richiamando in panchina mezzo attacco. I rossoneri, a tratti, sono sembrati incontenibili ed è un messaggio alle rivali: quest’anno il Milan sarà un problema per tutti.
L’impatto con la partita è quello visto a Bologna: squadra aggressiva, che ha voglia di giocare, d’imporre il suo gioco. Il Torino di Juric risponde come sa fare, con pazienza, precisione e provando a colpire in ripartenza. Il Diavolo ci mette qualche minuto per ingranare ma quando Loftus-Cheek rinverdisce il rapporto con il compagno di squadra al Chelsea il Milan trova il vantaggio: secondo gol in due partite per Christian Pulisic. Il Torino ha il merito di crederci e trova il pari in maniera un po’ rocambolesca con l’uomo mercato Schuurs. Il Diavolo non subisce, si rovescia in avanti ed approfitta di un contatto discutibile in area: dagli 11 metri Giroud è implacabile. Nel finale di primo tempo, poi, Theo Hernandez concretizza una bella azione con Leao e mette uno scavetto beffardo per il 3-1. Nel secondo tempo Schuurs stende Leao e riporta Giroud sul dischetto per il 4-1 definitivo. Il portoghese esce dal campo zoppicando, forse l’unica preoccupazione dopo una serata splendida per i tifosi del Milan.
La partita
In quello che è sicuramente un cambiamento rispetto alle abitudini delle scorse stagioni in rossonero, Stefano Pioli arriva al debutto casalingo ripresentando al 100% la formazione che aveva convinto lunedì sera al Dall’Ara contro il Bologna. Il 4-3-3 che, specialmente nel primo tempo, aveva fatto così bene sarà chiamato quindi ad un compito certo non semplice, contro una squadra che è un po’ la kriptonite del tecnico emiliano. Le uniche modifiche nel gruppo del Milan sono in panchina, dove fa il debutto Musah, che nella città delle due torri doveva scontare la squalifica rimediata la scorsa stagione in Spagna ed il difensore argentino Pellegrino, arrivato a Linate proprio quando i rossoneri erano impegnati in quel di Bologna.
Ivan Juric arriva a San Siro senza compiere grossi cambiamenti all’impianto del suo 3-4-2-1. Fiducia quindi all’uomo mercato Schuurs, che con l’ex milanista Rodriguez avrà il compito di difendere la porta di Vanja Milinkovic-Savic. Ricci ed Ilic a metà campo dovranno accettare la sfida con la rinnovata mediana del Milan, che aveva fatto faville contro i rossoblu. Alla coppia slava Vlasic-Radonjic, invece, il compito di alimentare l’unico terminale offensivo del Toro, il solito Sanabria. Visto che il mercato dei granata non ha ancora fornito rinforzi di nome, a Juric toccherà quindi fare buon viso a cattivo gioco, sperando che la sua rosa basti per portare a casa qualche punto.
Pulisic chiama, Schuurs risponde
Nonostante i temporali abbiano reso la temperatura a Milano meno soffocante, ad affrontare la gara con piglio migliore sembrano proprio i padroni di casa. Per ampi tratti la combriccola di Pioli fa il comodo proprio, mostrando talvolta un gioco arioso e divertente, specialmente sulla fascia sinistra. A destra, invece, la collaborazione tra Calabria e Pulisic è ancora da mettere a punto. Il giro palla del Diavolo sembra un po’ sterile, visto che ogni azione finisce sempre tra i piedi di Rafael Leao. Il portoghese, come gli succede spesso quando non è in serata di grazia, commette errori banali, mette conclusioni dimenticabili ma ci crede sempre. Al nono minuto uno dei tanti cross arriva dalle parti di Olivier Giroud: bella la sua girata in piena area ma la mira non è quella dei giorni migliori. Visto che in area la precisione manca, Theo Hernandez prova ad inquadrare la porta da calcio piazzato ma anche lui la manda in curva. Il primo quarto d’ora, comunque, si chiude con il Milan nettamente avanti ai punti: peccato che, nel calcio, contino solo i gol.
Gli ospiti mettono una prestazione ordinata e, più che si va avanti, riescono anche a colpire in ripartenza, sia con Vlasic che con il solito Schuurs. La retroguardia, però, deve tenere la guardia ben alta, visto che Leao e soci continuano a pressare forte. Al 21’, però, la sorpresa che certo Juric non si aspettava: si accascia Sanabria. Ci vuole qualche minuto per capire che non c’è stato alcun fallo ma che è solo un problema muscolare. L’ex rossonero Pietro Pellegri si prepara in fretta e furia ed entra in campo: sicuramente non sarà semplice per lui prendere il posto della chiave dell’attacco del Toro. Il Milan, però, non sembra in grado di approfittarne. Ogni tanto, però, trova il modo di muoversi in maniera più verticale: al 28’ bella ripartenza guidata da Pulisic che trova Leao. Il Toro risponde in maniera ordinata e prova a rendere il favore. Il lusitano spinge ma i suoi cross finiscono di solito nel nulla. Il gol, però, è nell’aria: ripartenza finalmente micidiale dei padroni di casa, azione corale che approfitta della collaborazione del massiccio Loftus-Cheek. Stavolta l’intesa col compagno di squadra in Blues, che aveva iniziato l’azione, è perfetta: assist al bacio che Christian Pulisic converte nel suo secondo gol in Serie A in due partite.
Il Torino ha il gran merito di non abbattersi e continuare a pungere un Diavolo un po’ troppo molle in difesa. Pochi minuti dopo il gran gol di Capitan America, ecco un mezzo disastro della difesa rossonera. Tiro al volo senza grosse pretese da fuori area di Samuele Ricci: la difesa rossonera non si accorge che Schuurs è da quelle parti e l’olandese non ha bisogno di altri inviti. Bella girata di destro da distanza ravvicinata sulla quale Mike Maignan non può proprio niente. C’è voluta una bella dose di fortuna perché il passaggio di Ricci arrivasse dalle parti del difensore oranje ma la sistemazione della difesa del Milan è abbastanza rivedibile.
Giroud-Theo, è gran Milan
Il Milan subisce un attimo il contraccolpo e ne paga le conseguenze Theo Hernandez, ammonito da Mariani al 39’. La dea bendata, però, dà una grossa mano al Diavolo, che approfitta di un contatto abbastanza casuale del pallone su un difensore del Torino. Ci vuole qualche minuto per decidere se sia rigore o no ma il Var conferma l’intuizione di Mariani. Giroud prova a prolungare il cross di Leao ed il difensore granata si ritrova il pallone sul braccio. Volontario o no, il contatto c’è ed il direttore di gioco indica il dischetto. Della conversione se ne occupa proprio Olivier Giroud: tiro molto angolato alla sinistra del guardiameta granata, che aveva battezzato l’angolo sbagliato. Rigore perfetto, 2-1 per il Milan.
Il Diavolo fiuta il sangue nell’acqua e diventa allo stesso tempo cinico e spettacolare. I padroni di casa approfittano del recupero concesso dal signor Mariani e s’inventano un’azione davvero splendida. L’azione parte da centrocampo e coinvolge Pulisic per poi prendere il binario preferito, quello che ha dato tante soddisfazioni ai tifosi rossoneri. La premiata ditta Leao & Theo scherza la retroguardia del Torino, scambia con agilità il pallone per mettere il transalpino davanti al povero Milinkovic-Savic. Scavetto beffardo il suo sull’uscita del portiere granata, 3-1 che fa venire giù il pubblico di San Siro. Theo Hernandez si fa perdonare un giallo preso in maniera abbastanza assurda qualche minuto prima: è il bello e il brutto di questo talento unico. Il Milan, insomma, sembra deciso a chiudere a tripla mandata la partita.
Dominio Milan, la chiude Giroud
Ilic si sarà scatenato nello spogliatoio: per un tecnico come lui, che fa della fase difensiva la chiave dei suoi campionati, un primo tempo come quello visto a San Siro è inaccettabile. A pagarne le conseguenze è l’ammonito Ilic, che rimane nello spogliatoio: al suo posto entra in campo Linetty, che dovrà collaborare con Pellegri per provare a rimettere in sesto una partita nata male. Sugli scudi Christian Pulisic, solo il quinto giocatore della storia del Milan a segnare in entrambe le prime partite col Milan dal 1994 ad oggi: una compagnia non male, visto che stiamo parlando di Bierhoff, Shevchenko, Balotelli e Jeremy Menez. Il Milan, fatto il compitino nel primo tempo, prova ad addormentare la partita, tenendo il pallino del gioco con un palleggio finalmente facile, quasi irridente. A movimentare il secondo tempo, i problemi all’illuminazione di San Siro, che ogni tanto fanno le bizze. Mariani dice che si può giocare ma, in effetti, ogni tanto sul prato verde del Meazza le zone d’ombra sono parecchie. Problema curioso ma che fornisce un minimo di pepe ad un secondo tempo un po’ noiosetto.
Quando il Torino prova a presentarsi dalle parti di Maignan non punge e rischia di essere colpito dal micidiale contropiede rossonero. Il Milan gira bene, tanto da fornire un pallone invitantissimo a Loftus-Cheek, che si ritrova a tu per tu con il portiere granata, che riesce a sventare il pericolo. Il binario destro si rivela altrettanto pericoloso, con Pulisic che triangola con Giroud e si avventa in area di rigore. Poco preciso l’americano ma è comunque un grosso grattacapo per la difesa del Torino. Milinkovic-Savic protesta un po’ troppo e si becca un giallo evitabilissimo. Juric prova a risistemare il Toro, gettando nella mischia Karamoh e Lazaro ma è solo il preludio ad un altro episodio da moviola. Rafael Leao vola sulla sinistra, scarta Schuurs e mette un pallone invitante per Reijnders. L’olandese tira bene e sfiora il gol del 4-1. San Siro trattiene il respiro quando Leao si accascia a terra tenendosi la caviglia. Il lusitano si rialza dopo l’intervento dei medici ma, a quanto pare, il pestone di Schuurs era irregolare. Mariani, richiamato al monitor, concede il secondo rigore al Milan. Ancora una volta Giroud contro Milinkovic-Savic: il francese la mette sulla destra e il portiere granata ci casca ancora. 4-1 Milan.
Spazio per Musah e Okafor
A questo punto, per non rischiare niente, Pioli richiama in panchina Rafael Leao, dando una mezz’ora scarsa allo svizzero Okafor. Loftus-Cheek, che si è dato un gran daffare nel primo tempo, può riposare, aprendo le porte al debutto in Serie A di Yusuf Musah. Visto che ha timbrato il cartellino due volte, si può sedere in panchina anche Giroud: spazio in questo caso a Chukwueze, per un inedito trio d’attacco che potrebbe tornare utile più avanti, quando gli impegni saranno più numerosi. Il Milan è soddisfatto e non spinge più di tanto: il Torino prova a ripresentarsi dalle parti di Maignan, alimentato da un generoso Pellegri, che però subisce la fisicità di Tomori. Il Toro prova a rendersi pericoloso con le incursioni di Vlasic ma il suo colpo di testa è dimenticabilissimo. Maignan ha pochi problemi a sventare le azioni degli ospiti ma, in ogni caso, è l’intera difesa dei rossoneri a funzionare come si deve. Lazaro e Rodriguez ci provano ma senza molta fortuna. A dieci minuti dalla fine, Pioli richiama in panchina l’ottimo Malik Thiaw, dando qualche minuto a Simon Kjaer.
La partita, onestamente, non ha più molto da dire ma gli ospiti hanno il merito di continuare a provarci fino alla fine. Ci prova Karamoh con una delle sue penetrazioni ma non riesce a trovare spazio: la difesa del Milan respinge senza problemi. Quando poi c’è qualche incursione di troppo, ci pensa l’esperto Kjaer a far scattare la trappola del fuorigioco. A cinque minuti dalla fine del tempo regolamentare, Vlasic avanza palla al piede, cercando di imbeccare la corsa di Pellegri. Idea niente male ma la linea arretrata del Diavolo è troppo esperta per cascarci. Il pubblico del Meazza trattiene il fiato per un attimo quando il portierone del Milan crolla a terra: il guardiameta francese si rialza dopo l’intervento dei medici ma qualche dubbio rimane. Pioli è ormai in gestione totale e richiama in panchina Theo Hernandez: al suo posto Alessandro Florenzi. Nel finale non succede molto: c’è tempo per un giallo per Linetty, entrato male sul voglioso Chukwueze, per un tiro interessante di Pulisic, sventato da Milinkovic-Savic ma non molto di più. I sei minuti di recupero non cambiano i verdetti di questa partita: il Milan sarà un problema per tutti quest’anno e Juric ha bisogno di qualche nuovo arrivo per evitare problemi più avanti.
Il tabellino
MILAN (4-3-3): Maignan; Calabria, Thiaw (79’ Kjaer), Tomori, Hernandez (87’ Florenzi); Loftus-Cheek (66’ Musah), Krunic, Reijnders; Pulisic, Giroud (66’ Chukwueze), Leao (66’ Okafor). A disposizione: Kjaer, Florenzi, Kalulu, Pellegrino, Adli, Pobega, Romero, Musah, Colombo, Chukwueze, Okafor, Sportiello, Mirante. Allenatore: Stefano Pioli
TORINO (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Schuurs, Buongiorno, Rodriguez; Bellanova (58’ Lazaro), Ricci, Ilic (46’ Linetty), Vojvoda; Vlasic, Radonjic (58’ Karamoh); Sanabria (22’ Pellegri). A disposizione: Zima, N'Guessan, Lazaro, Gineitis, Bayeye, Ilkhan, Linetty, Tameze, Pellegri, Karamoh, Popa, Gemello. Allenatore: Ivan Juric
Marcatori: 32’ Pulisic (M), 35’ Schuurs (T), 42’ Giroud (rig) (M), 45+2’ Hernandez (M), 64’ Giroud (rig) (M)
Ammoniti: 11’ Ilic (T), 39’ Hernandez (M), 57’ Milinkovic-Savic (T), 70’ Thiaw (M), 89’ Linetty (T)
Espulsi: n/a
Arbitro: Maurizio Mariani (Sez. Aprilia)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.