Un minuto di silenzio ma non è morto: incredibile gaffe in Bulgaria

Gli tributano un minuto di silenzio ma l'ex calciatore Petko Ganchev è vivo e vegeto: ecco la surreale vicenda in Bulgaria e le dichiarazioni del diretto interessato

Un minuto di silenzio ma non è morto: incredibile gaffe in Bulgaria
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È davvero surreale quanto accaduto nella massima serie calcistica bulgara, la First Professional Football League, poco prima del fischio d'inizio della sfida tra Arda Kardzhali e del Levski Sofia che si sono radunate intorno al centrocampo assieme alla terna arbitrale per osservare un minuto di silenzio in memoria di Petko Ganchev, ex calciatore di 79 anni di ruolo attaccante. Per fortuna, però, il signor Ganchev è vivo e vegeto ed è rimasto basito di fronte all'episodio.

La vicenda paradossale

Come di consueto accade in questi casi, terna arbitrale e i calciatori delle due squadre, con lo sguardo basso e già raccolti in preghiera, sono entrati in campo silenziosamente schierandosi da un lato e dall'altro della linea di metà campo, abbracciandosi e rimanendo uniti mentre arbitro e assistenti arbitrali dentro il cerchio di centrocampo. Lo speaker dello stadio spiega ai tifosi presenti perché saranno osservati 60 secondi di silenzio: subito dopo il fischio dell'arbitro sancisce l'inizio del minuto di raccoglimento che viene concluso con un lungo applauso verso Petko Ganchev, giocatore indimenticabile dei padroni di casa dell'Arda Kardzhali con i quali in carriera ha messo a segno oltre 20 gol.

Così ha esorcizzato la morte

"Sono arrivato a casa e mia moglie mi ha incontrato in lacrime e mi ha gridato: 'Petko, hanno detto in Tv che sei morto!'" , ha raccontato Ganchev ai media bulgari sottolineando che la moglie fosse in lacrime. Dà senz'altro il senso dell'ironia quanto ha aggiunto successivamente. "Quando ho sentito la notizia, mi sono versato un po' di brandy: non è stata una situazione piacevole!", ha esclamato ironicamente. Ma già quando si trovava in auto verso casa ha iniziato a capire che qualcosa non andava: il suo telefono cellulare ha iniziato a squillare incessantemente perché amici e parenti volevano accertarsi delle sue condizioni di salute ma lui non lo sapeva e, impegnato alla guida, le ha ignorate.

Le scuse della società

Al termine della partita finita 1-1 ma con il punteggio che, stavolta, passa senz'altro in secondo piano, sono arrivate le scuse dalla sua ex società che aveva organizzato il rito in sua memoria.

"La dirigenza del PFC Arda desidera esprimere le sue più sentite scuse all'ex giocatore dell'Arda Petko Ganchev e ai suoi familiari dopo che il club ha ricevuto informazioni errate sulla sua morte. Auguriamo a Petko molti anni di buona salute e di godersi le vittorie della nostra squadra".

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