Napoli-Inter, le pagelle di Supercoppa: Lautaro implacabile, male Rapuano

La finale di Riyadh la decide nel recupero la zampata del Toro Martinez ma il Napoli ha fatto un'ottima partita difensiva. A fare la differenza la discutibile espulsione di Simeone decisa dall'arbitro

Napoli-Inter, le pagelle di Supercoppa: Lautaro implacabile, male Rapuano

La prima final four di Supercoppa italiana si chiude con la vittoria dell’Inter grazie al gol nel recupero del capitano Lautaro Martinez. A Riyadh, però, si è visto molto altro: vediamo come sono andati i protagonisti di questa finale che non mancherà di causare parecchie polemiche.

NAPOLI (3-4-2-1)

Pierluigi GOLLINI 7 – Entra in campo a sorpresa per l’infortunio a Meret, buona uscita sulla ripartenza, preciso sui calci piazzati. Anche quando provano a colpirlo dalla distanza, c’è sempre. Nel convulso finale fa miracoli prima di dover alzare bandiera bianca sul tap-in di Lautaro.

Giovanni DI LORENZO 6,5 – Il capitano non sta vivendo un momento di grazia ma sta tornando quello di una volta, quasi sempre implacabile nelle coperture.

Amir RRHAMANI 7 – Nonostante abbia a che fare con brutte bestie, il kosovaro salva diverse volte la porta di Gollini. Evitabile il primo giallo ma è non è un errore da matita blu. Perfetto nel rompere le trame offensive dell’Inter.

Juan JESUS 6 – Sbaglia poco, come al solito; ogni tanto si perde un giocatore ma ci mette sempre una pezza. Nel finale rischia più volte ma regge.

Pasquale MAZZOCCHI 6,5 – Preciso nelle coperture, attento, buon piglio ma gli errori in impostazione potrebbero costare cari. Peccato che l’infortunio lo tolga di mezzo nel finale.
Dal 73’ Mario RUI 6 – Preciso, puntuale, mai in affanno: quando c’è da tirare la carretta si può fare sempre affidamento su di lui.

Jens-Lys CAJUSTE 5,5 – Qualche entrata ruvida di troppo ma ha il passo buono per coprire sulle incursioni nerazzurre. Può crescere ancora, il che è una buona notizia per il popolo del Napoli.
Dal 73’ Giacomo RASPADORI 6 – Sulla sua fascia vorrebbe fare le buche ma con i suoi in trincea è costretto a perdere tempo per far rifiatare la difesa.

Kvaratskhelia Napoli Inter

Stanislav LOBOTKA 6,5 – Molto bene in fase di chiusura, un po’ meno quando c’è da ripartire ma non può fare tutto da solo. Meglio nel secondo tempo, quando è lui a suonare la carica. Dall’espulsione in avanti prende posto sulle barricate col resto del Napoli.

Alessio ZERBIN 6 – Le idee buone ce le ha, come quando cerca di alimentare la velocità di Politano in contropiede. Peccato che la precisione, invece, manchi. Corre tanto, chiude bene: nel secondo tempo, quando potrebbe crescere come il resto del Napoli, viene richiamato in panchina.
Dal 57’ Leo OSTIGARD 6 – Mazzarri l’aveva gettato in campo per contribuire in avanti ma dopo l’espulsione scende in trincea con il resto della difesa. Fa il suo dovere, anche se ogni tanto è un po’ ruvido.

Matteo POLITANO 5,5 – Prova a sganciarsi ma scrollarsi di dosso Acerbi non è impresa da poco. Quando ha palloni decenti, prova a fare il suo ma non è efficacissimo. Nel secondo tempo perde parecchia brillantezza dopo l’infortunio.
Dal 69’ Jesper LINDSTROM 6 – Lo svedese ha giocato poco o niente finora ma entrare proprio quando il Napoli parcheggia l’autobus davanti alla porta non è il massimo. Prova a mostrare quel di cui è capace con un tiro da metà campo che per poco non beffa Sommer.

Kvicha KVARATSKHELIA 7 – Parte molto carico, si vede che ha voglia di rifarsi. La crescita in personalità e sicurezza rispetto al fascio di nervi visto nelle ultime giornate è evidente. Peccato debba lasciare il campo quando il Napoli va in trincea nel finale.
Dal 69’ Gianluca GAETANO 6 – Avrebbe voglia di farsi notare e al centrocampo se la caverebbe pure discretamente. Peccato che sia costretto a fare il manovale in difesa come il resto del Napoli.

Diego SIMEONE 5,5 – Lavora più per la squadra; bene, visto che di palle buone ne ha proprio poche. Bello l’assist d’esterno per Kvara e il fatto che in chiusura dia spesso una mano. Rovina tutto con una stupidaggine davanti al quarto uomo. Quel pestone costa carissimo al Napoli.

Walter MAZZARRI 6,5 – Bene in fase di copertura ma il suo Napoli arretra troppo, come se fosse un po’ impaurito. Nel finale del primo tempo sembra acquisire fiducia, pur senza trovare soluzioni vere in avanti. Quando il Napoli sembrava pronto a giocarsela, perde le staffe dopo l’espulsione di Simeone. Finale amarissimo, nonostante la retroguardia abbia retto in maniera quasi perfetta.

Lautaro gol Napoli Inter

INTER (3-5-2)

Yann SOMMER 6,5 – Spettatore non pagante, ma vista la consistenza della difesa dell’Inter sta diventando quasi un’abitudine. Nel secondo tempo risponde presente sul tiro a giro di Kvara.

Benjamin PAVARD 6,5 – Più propositivo rispetto al solito, si spinge bene in attacco e crea parecchi problemi. Provvidenziale su Kvaratskhelia, sempre più convincente, in netta crescita.

Stefan DE VRIJ 6 – Non è chiamato spesso in causa ma risponde sempre presente. Non spinge molto ma compie senza sbavature il suo dovere in difesa. Il giallo gli costa la sostituzione.
Dal 62’ Carlos AUGUSTO 6 – Vorrebbe far bene e dare una mano in avanti ma con gli spazi ridotti all’osso non può certo brillare.

Francesco ACERBI 6,5 – Chiusure millimetriche, vince spesso il duello con Politano ma non è che il Napoli gli dia molto da fare. In avanti meno efficace ma non è proprio il suo mestiere.

Matteo DARMIAN 6 – Inzaghi gli chiede di contribuire anche in avanti ma è chiaro che non è il suo mestiere. Sulla sua fascia si fa vedere spesso e volentieri.

Thuram Napoli Inter

Nicolò BARELLA 5,5 – Si accentra spesso, scambiandosi di posizione con Darmian ma il tutto funziona solo a sprazzi. Soffre un po’ contro Lobotka ed è poco preciso nei tiri. Sempre più nervoso nella ripresa, giallo decisamente evitabile.
Dal 62’ Davide FRATTESI 6 – Entra nel momento più propizio per i nerazzurri, con il Napoli in 10. Con il Napoli chiuso non ha la possibilità di giocare negli spazi e soffre un po’. La cosa migliore la fa con il velo per Lautaro che vale il gol della vittoria.

Hakan CALHANOGLU 6 – Non è che faccia errori gravi ma, visto il livello stratosferico delle ultime partite, un passettino indietro. Nel duello rusticano con Kvaratskhelia eccede ogni tanto. Nel finale qualche sbavatura di troppo.

Henrikh MKHITARYAN 6,5 – Uno con la sua esperienza si esalta nelle finali ed è ancora più attento che al solito. Anticipi clamorosi, buoni assist ma, forse, manca la brillantezza dei giorni migliori.

Federico DIMARCO 6 – Si accentra spesso e volentieri, sfortunato quando una deviazione gli nega il gol al 14’. Meno devastante rispetto al solito e un po’ impreciso nei cross, ma in parte questo è merito della difesa partenopea.
Dall’80’ Marko ARNAUTOVIC 6 – Non fa chissà cosa ma riesce a far salire la squadra e dare una mano a buttar giù le barricate del Napoli.

Inzaghi Napoli Inter

Marcus THURAM 6 – Sempre più uomo assist, giocate deliziose ma nell’area affollata del Napoli è difficile trovare spazi per le triangolazioni. Appena ha un paio di metri, trova l’assist per Lautaro, anche se in fuorigioco. Appena si aprono gli spazi, rifiorisce, provando a trovare anche il gol. Nel secondo tempo sbaglia un paio di occasioni monumentali. Il voto è la media tra i due tempi.
Dall’80’ Alexis SANCHEZ 6 – Buon impatto sulla partita ma quando è marcato stretto non può certo fare miracoli.

Lautaro MARTINEZ 6,5 – Capitano di nome e di fatto, lo vedi ovunque, anche in difesa. Visto che in area di spazio non ce n’è molto, si fa vedere in impostazione, pronto a colpire appena si aprono spazi davanti a Gollini. Nel finale assesta la zampata che vale la Supercoppa.
Dal 90+3’ Yann BISSECK s.v.

Simone INZAGHI 6 – L’Inter gioca a memoria e questa non è certo una novità. Il suo non è un calcio scintillante ma, visto il calibro degli avversari, difficile aspettarsi di meglio. Primo tempo in controllo, soffrendo poco o niente poi nel secondo tempo l’espulsione di Simeone spiana la strada all’Inter. Vincere così non è il massimo ma, in fondo, quel che conta è portare a casa il trofeo.

Antonio RAPUANO 5 – Tiene in pugno una partita non semplice senza sventolare troppi cartellini: non era né semplice né scontato.

Un po’ fiscale sul primo giallo a Rrahmani, meno discutibile quello sull’entrataccia di Calhanoglu. All’inizio del secondo tempo tira le redini per evitare che la situazione degeneri ed eccede. A farne le spese è Simeone, la cui espulsione è molto dubbia.

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