A Bologna il Milan inizia il suo campionato nel modo migliore, con un primo tempo di qualità e quantità che fa sperare davvero bene per la stagione dei rossoneri. Sugli scudi uno dei più attesi alla vigilia, lo statunitense Christian Pulisic, che mette prima un assist poi un gran gol. Ottima la collaborazione con l’avanti francese ma è tutto il Milan ad approfittare degli spazi concessi da un Bologna comunque coraggioso. Secondo tempo con i rossoneri che si spengono e soffrono gli attacchi dei padroni di casa. C’è tempo per qualche sostituzione e un clamoroso palo di Leao ma, comunque, i tre punti vanno all’undici di Pioli.
Il Bologna parte fortissimo e per poco non trova il vantaggio su un gran tiro di Lykogiannis, che però prende in pieno la traversa dopo soli 20 secondi. I rossoblu non riescono però a reggere il confronto quando gli ospiti iniziano ad ingranare. Scatenato Pulisic che prima fornisce un grande assist per il gol del vantaggio di Olivier Giroud, poi approfitta della collaborazione del francese per firmare la prima rete in Serie A. Durante tutto il primo tempo l’undici di Pioli palleggia bene e mette spesso in crisi la certo non ermetica difesa dei padroni di casa. Thiago Motta inserisce Orsolini e il Bologna diventa molto più propositivo, mettendo alle corde un Milan a corto d’ossigeno. Ci vuole un Maignan maiuscolo per difendere il doppio vantaggio dell’undici di Pioli ma comunque buono il piglio dei padroni di casa. C’è tempo per mettere in campo Chukwueze ed Okafor ma, visto il gran caldo, le energie sono al lumicino. Leao per poco non segna il 3-0 nel finale ma è comunque una buona prova per i rossoneri.
La partita
Stefano Pioli arriva al Dall’Ara dopo un mercato molto attivo. Il Diavolo ha cambiato parecchio e ci vorrà tempo per integrare i tanti talenti fatti arrivare a Milanello. Il tecnico emiliano deve fare a meno della bandiera Tonali e di Brahim Diaz ma i rimpiazzi sono giovani e talentuosi. Invece di rivoluzionare l’undici iniziale, Pioli decide quindi di cambiare con giudizio. Difesa uguale a quella della scorsa stagione per un centrocampo rivoluzionato e il passaggio al 4-3-3, provato lungamente nelle amichevoli estive. A centrocampo, quindi, spazio al trio Loftus-Cheek, Reijnders e Krunic mentre in avanti le sicurezze Leao e Giroud sono affiancate dal talentuoso statunitense Pulisic.
Thiago Motta, invece, ha ricevuto decisamente meno rinforzi da questa finestra di mercato e deve riorganizzare l’attacco senza uno dei protagonisti degli ultimi anni, quel Marko Arnautovic appena arrivato sulla sponda nerazzurra del Naviglio. L’ex azzurro, però, rimane fedele al suo 4-2-3-1 con Zirkzee unico terminale offensivo: ad alimentare l’ex Bayern Monaco l’interessante Ferguson e un’opzione intrigante come il rapido Ndoye. A prima vista l’attacco sembra un po’ leggerino ma vedremo quali soluzioni potrà trovare il tecnico italo-brasiliano.
Pulisic stellare, il Milan c’è
Al pronti via, nel gran caldo bolognese, i padroni di casa partono con il piglio giusto. Neanche venti secondi dal fischio del signor Pairetto e la porta del Milan è subito a rischio. Lykogiannis si fa avanti, vede uno spiraglio nell’ariosa difesa rossonera e lascia partire una rasoiata velenosissima. Maignan parte con un mezzo secondo di ritardo e sarebbe battuto ma a salvarlo ci pensa la traversa. La difesa del Milan riesce poi a mettere il pallone in calcio d’angolo. Certo non l’inizio che Stefano Pioli si aspettava dal debutto in campionato. Il Diavolo ci mette qualche minuto per riprendersi dallo spavento e si affida, come al solito, al talismano Leao. Su una delle sue fughe sulla sinistra, il suo cross per Reijnders sarebbe calibrato bene ma l’olandese è in equilibrio precario e non riesce a girarlo in porta. Il Bologna, però, non sta affatto a vedere e sembra in grado di tenere il ritmo degli ospiti, anche se, ogni tanto, con eccessiva foga: l’entrata di Ferguson in ritardo su Calabria a centrocampo è tanto inutile quanto meritevole di un cartellino. Il Milan è però pronto ad approfittare di ogni occasione in maniera finalmente cinica. Protagonista stavolta Pulisic: lo statunitense si libera, si accentra e mette un pallonetto delizioso sulla corsa di Reijnders. La sponda dell’olandese è precisa e trova il solito Giroud fin troppo libero. L’avanti transalpino ha il tempo di sistemarsi il pallone, prendere la mira e metterla dove Skorupski non può arrivare.
Il Bologna non si scompone ma continua a concedere troppa libertà agli avanti ospiti, pur tentando sempre di giocarsi la partita. Prima ci prova Zirkzee dalla distanza ma il suo tiro è murato dalla difesa. Sulla ribattuta si avventa Ferguson e lo scozzese lascia partire un destro al volo davvero insidioso, sfiorando il palo di sinistra. Ndoye si muove bene e trova pure occasione di tirare in porta ma senza impensierire Maignan. Il Milan è sornione quanto basta e si conquista un paio di calci d’angolo interessanti: tanti cross provati ma la difesa rossoblu non si scompone. Gli ospiti hanno abbastanza tecnica per approfittare al meglio della libertà concessagli, tenendo il pallone a terra. Christian Pulisic si trova da solo, si scatena in una serpentina centrale, trova il triangolo con Giroud e spara secco sotto l’incrocio. Stavolta Skorupski non può farci niente, 2-0 per un Milan che ha zero voglia di scherzare.
Il Bologna ci prova, Milan in controllo
A questo punto il Milan gioca con scioltezza, quasi irridente verso un Bologna un attimo in bambola: Leao recupera un pallone in difesa e si scatena in una corsa delle sue, seminando un paio di difensori rossoblu. Come gli succede spesso, però, esagera e si vede sfilare la palla da Posch. Il Milan torna dal cooling break con la solita aggressività e per poco non trova il gol del 3-0. Pulisic sulla tre quarti mette un pallone invitante per il solito Giroud. Il francese trova una gran girata al volo ma, stavolta, Skorupski si supera, mettendo il pallone in angolo. I padroni di casa sono un attimo frustrati ed Aebischer è costretto ad un fallo tattico per frenare la solita sgroppata di Rafael Leao: Pairetto se ne accorge e lo punisce con un giallo. Il più scatenato è però Pulisic, che prima fa un tunnel a Lykogiannis poi mette un cross al centro invitantissimo: Lucumi ci arriva prima degli avanti rossoneri ma l’impatto dello statunitense sulla partita è enorme. Quando il Diavolo tira il fiato, il Bologna prova ad approfittarne dalla distanza: Ferguson ha qualche metro di troppo e mette un destro micidiale. Maignan ci arriva coi pugni ma non è una parata semplice quella del portierone francese.
Il Bologna insiste con Zirkzee che combina con Ferguson; Tomori intuisce tutto ed accompagna il pallone fuori. Sulla ripartenza il Milan si scatena con la coppia Leao-Theo Hernandez che combina: millimetrica l’uscita di Skorupski che prima prende il pallone, poi travolge il francese. Il Bologna nel finale cresce in pericolosità e forse meriterebbe di dimezzare lo svantaggio: sotto porta, però, manca la precisione. Su uno dei rari errori di Tomori, Ndoye prova ad imbucare per Ferguson, travolto da Leao. La punizione è da posizione invitante ma Lykogiannis preferisce la potenza alla precisione. Il greco prova a farsi perdonare con un bel cross al centro per Posch ma il difensore, tutto solo, non inquadra la porta, sprecando un’ottima occasione.
Milan stanco, assalto Bologna
Il Milan rientra in campo con la consapevolezza che la collaborazione sulla destra tra Pulisic e Giroud è davvero molto promettente, un netto cambiamento rispetto agli anni scorsi, quando tutti i pericoli arrivavano dal binario opposto. Thiago Motta, invece, ha molto da riflettere sul suo reparto offensivo, specialmente Zirkzee, che sta soffrendo il confronto con Thiaw e Tomori. Il tecnico felsineo decide di rivoluzionare la formazione: fuori Moro, dentro Orsolini per un Bologna a trazione anteriore. Il cambiamento è efficace, visto che l’ex azzurro riesce a farsi strada nell’area di rigore, trovando un contatto con Tomori piuttosto sospetto. I padroni di casa protestano ma Pairetto ha visto tutto e decide di lasciare correre: entrata comunque pericolosa quella dell’inglese, non nuovo ad incidenti del genere. Theo Hernandez esagera con le proteste per un fallo non fischiato a suo favore e si becca un giallo ma le polemiche continueranno a lungo, visto che il contatto tra i giocatori c’è, anche se leggero. Loftus-Cheek approfitta degli spazi invitanti al centrocampo per fare tutto da solo: dopo una sportellata con Lykogiannis, non riesce a mettere il cross ma comunque apprezzabile la sua corsa.
L’ingresso di Orsolini, però, ha trasformato il Bologna, che si muove davvero bene, pur senza riuscire ad essere davvero pericoloso. Il gran gioco creato dall’undici di Thiago Motta non si traduce che in qualche tiro dalla distanza. Il solito Ndoye si dà un gran da fare ma è poco preciso, come lo stesso Ferguson. Il Milan inizia a perdere in intensità e tirare il fiato, visto anche il gran caldo e l’incidente all’aria condizionata negli spogliatoi del Dall’Ara, che ha costretto i rossoneri a passare l’intervallo in panchina. Il Bologna ne approfitta e si rovescia in avanti, trovando i varchi giusti. All’ora di gioco, però, i padroni di casa riescono a creare una serie di occasioni clamorose che mettono alle corde il Milan. Maignan è costretto agli straordinari e si supera su una serie di tiri portati dal Bologna, che ci crede e continua ad aggredire i rossoneri, in debito d’ossigeno. Prima il palo esterno di Ndoye su azione solitaria, poi il portiere transalpino si supera su Aebischer e Posch nel giro di due minuti. Il caldo è tanto ed il Milan avrebbe bisogno di qualche cambio, tanto per tornare a pressare i portatori di palla del Bologna.
Tanta stanchezza, che palo Leao!
In campo ci sono solo i rossoblu, con il Milan che si affida solo a qualche estemporanea ripartenza per tirare un attimo il fiato. Mentre Thiago Motta fa scaldare qualche giocatore, Pioli non sembra intenzionato a cambiare l’undici in campo. La partita, però, non si sta mettendo bene per il Diavolo, decisamente in sofferenza dal punto di vista fisico. Ndoye trova finalmente spazio sulla sinistra ed i suoi cross sono spesso pericolosi. Per fortuna di Pioli, i tanti calci d’angolo sono sventati da Maignan, sempre sul pezzo. Dopo il cooling break, rivoluzione tra i rossoneri: fuori Calabria, Loftus-Cheek, Pulisic e Giroud, spazio a Kalulu, Pobega e, soprattutto, ai nuovi Chukwueze ed Okafor, chiamati a sostituire i due migliori in campo. Thiago Motta richiama uno stanco Dominguez mettendo El Azzouzi ma, purtroppo per lui, in panchina non ha l’ariete che servirebbe come il pane. Krunic e Zirkzee si beccano un paio di gialli, visto che la stanchezza in campo è tanta ma il Bologna continua a trovare spazi interessanti per giostrare il pallone. Gli ultimi dieci minuti vedono le squadre quasi in apnea ma, viste le condizioni ambientali proibitive, impossibile chiedere chissà quali prestazioni atletiche.
Il Milan riesce ad approfittare di qualche disattenzione per rovesciarsi in avanti in ripartenza ed arrivare sul fondo con Leao: per bloccare il cross del portoghese ci vuole la scivolata di Posch. Sul calcio d’angolo ci vuole ancora il suo intervento per togliere il pallone dalla testa del lusitano, che avrebbe davvero voglia di segnare il primo gol della nuova stagione. La reazione del Bologna si limita a qualche cross di Ndoye, che costringono Maignan a qualche uscita complicata. I rossoblu, però, non ne hanno più e Thiago Motta prova a tenere alta la pressione sul Milan gettando nella mischia un paio di classe 2004 davvero promettenti. Ad approfittare del momento di sbandamento, è però il Diavolo con Leao sempre pericoloso. Rafa parte come un treno sulla sinistra, si accentra, mette una finta clamorosa e prova il gol della domenica. Gran bel tiro ma il pallone si stampa sul palo di destra. I cinque minuti di recupero non riescono a riaprire la partita. Al Dall’Ara finisce quindi con un convincente 2-0 per il nuovo Milan di Pioli. Parecchio da rivedere per Thiago Motta ma comunque buono il piglio del suo Bologna.
Il tabellino
BOLOGNA (4-2-3-1): Skorupski; Posch, Beukema, Lucumì, Lykogiannis (87’ Corazza); Dominguez (72’ El Azzouzi), Moro (46’ Orsolini); Aebischer, Ferguson (87’ Urbanski), Ndoye; Zirkzee (87’ Van Hooijdonk). A disposizione: Bonifazi, Orsolini, Sosa, Fabbian, Urbanski, Corazza, El Azzouzi, Bagnolini, De Silvestri, Ravaglia, Van Hooijdonk. Allenatore: Thiago Motta
MILAN (4-3-3): Maignan; Calabria (73’ Kalulu), Thiaw (88’ Kjær), Tomori, Theo Hernandez; Loftus-Cheek (73’ Pobega), Krunic, Reijnders; Pulisic (73’ Chukwueze), Giroud (73’ Okafor), Leao. A disposizione: Adli, Bartesaghi, Okafor, Romero, Kalulu, Chukwueze, Kjær, Colombo, Pobega, Florenzi, Sportiello, Mirante, Zeroli. Allenatore: Stefano Pioli
Marcatori: 11’ Giroud (M), 21’ Pulisic (M)
Ammoniti: 28’ Aebischer (B), 50’ Hernandez (M), 75’ Krunic (M), 77’ Zirkzee (B)
Espulsi: n/a
Arbitro: Luca Pairetto (Sez. Nichelino)
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.