"Ora sciacquatevi la bocca". Il post della moglie di Acerbi

Dopo la sentenza, Juan Jesus ha cambiato immagine del profilo Instagram, impostando un pugno chiuso alto. La moglie di Acerbi si sfoga sui social

"Ora sciacquatevi la bocca". Il post della moglie di Acerbi
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La sentenza del Giudice Sportivo, sul caso Acerbi-Juan Jesus, ha scatenato roventi polemiche. Di fatto non è stata riscontrata infatti nessuna prova di insulti razzisti da parte del difensore dell'Inter e della Nazionale nei confronti del difensore del Napoli. Elemento chiave per l'assoluzione del calciatore nerazzurro.

Nelle motivazioni della sentenza, il giudice Mastrandrea sostiene che l'insulto razzista non sia stato sentito da nessuno in campo al di fuori di Juan Jesus e che non esistano immagini o testimoni che possano provarlo. Dunque, pur credendo alla buona fede del difensore brasiliano, per insufficienza di prove ha deciso di non sanzionare Acerbi. Un epilogo, che ha chiuso con un nulla di fatto il polverone, sollevatosi dopo Inter-Napoli ma soprattutto scontenta Juan Jesus. Tecnicamente la sentenza del Giudice Sportivo non è appellabile da parte del difensore brasiliano. Dunque, dal punto di vista della giustizia sportiva, la vicenda finisce qui.

Le reazioni

Subito dopo la sentenza Juan Jesus ha cambiato immagine del profilo Instagram, impostando un pugno chiuso alto. Immagine che richiama il gesto del movimento Black Power contro il razzismo compiuto dagli americani Tommie Smith e John Carlos alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968 e tornato in auge negli ultimi anni con il Black Lives Matter.

post juan jesus

"Cin cin. A chi insulta i familiari. A chi minaccia la vita dei figli. Ai leoni da tastiera. A chi ha sommerso di insulti me e i miei figli per giorni interi, cin cin. Ne avete bisogno". Lo scrive su Instagram Claudia Scarpari, la moglie del difensore dell'Inter. "Ora sciacquatevi la bocca!", era stata la prima reazione di Scarpari, che accompagna il post con una foto che la ritrae con un calice in alto, a brindare dunque alla sentenza del giudice sportivo.

claudia scarpari instagram

"Mettete la manina davanti alla bocca. State attenti che non si veda il labiale; poi dite pure le peggiori infamie, gli insulti più vigliacchi e disgustosi. Dite quello che il vostro lurido intestino produce, quello che non avrete mai il coraggio di pronunciare.Tanto poi potrete rimangiarvelo, fingendo di essere santi, poeti e navigatori senza macchia. L'importante è che non ci siano prove. Solo una manina davanti alla boccuccia dolce. E poi potrete essere tranquillamente il nulla che siete". Così lo scrittore Maurizio De Giovanni, grande tifoso del Napoli, scrive sulla sua pagina Facebook.

La rabbia del Napoli

Anche il Napoli non ha perso tempo e ha preso posizione con un comunicato ufficiale dal titolo molto esplicativo'Io sto con JJ': "Siamo Basiti. Quindi per la 'giustizia' sportiva il colpevole è Juan Jesus?" inizia così la nota del club partenopeo.

La società di Aurelio De Laurentiis esprime così la sua incredulità per la sentenza: "Il signor Acerbi non è stato sanzionato. A questo punto il colpevole dovrebbe, per la 'giustizia' sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male. Il principio di maggiore probabilità di un evento, ampiamente visibile dalla dinamica dei fatti e dalle sue scuse in campo, che nella giustizia sportiva è preso in considerazione, scompare in questa sentenza. Restiamo basiti".

Poi ancora: "Inoltre, se quanto accaduto in campo, lo dice la sentenza, 'è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte... dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo', perché non irrogare a quest’ultimo alcuna sanzione? Perché, poi, lo dice sempre la sentenza, 'essendo raggiunta sicuramente la prova dell’offesa', nessuna decisione è stata assunta dalla 'giustizia' sportiva al riguardo per punire il responsabile? Restiamo ancor più basiti".

Da qui la dura presa di posizione: "Il Napoli non

aderirà più a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione".

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