Nello spogliatoio è calato un silenzio denso. Nessuno può veramente credere a quello che ha appena sentito. Non capiscono se sia uno scherzo neppure quelli che devono entrare in campo, ovvero Jeremy Menez e Rodrigo Taddei. Facciamo un passo indietro. Intervallo del derby di Roma, 18 aprile 2010. I giallorossi hanno cambiato il tecnico in corsa, facendo subentrare Claudio Ranieri al posto di Luciano Spalletti.
Lo scetticismo di cui è disseminato l'ambiente è enorme, per quanto Claudio sia un tecnico amato. Lui però sistema gli occhialetti tondi in punta di naso, allarga un sorriso dei suoi e inizia a macinare risultati. Che lo portano ad un passo dall'Inter di Mou e dunque a giocarsi la corsa al titolo. Ecco perché oggi la Roma deve vincere. Non si tratta soltanto del derby. Si tratta dello scudetto.
Dall'altro lato del campo la Lazio di Edy Reja vacilla. Anche lei deve fare tre punti, per evitare di essere risucchiata in una palude che non le appartiene. E, per questo, parte molto più convinta, passando in vantaggio con Rocchi dopo appena tredici minuti. Burdisso è impacciato e lui si infila in mezzo trafiggendo Julio Sergio: 1-0. Sulla Sud incombe un sentimento raggelante.
E' lo stesso risultato con cui si va negli spogliatoi. E qui si consuma il colpo di scena. Perché Ranieri capisce che tutti stanno giocando sotto al loro livello, ma due in particolare sembrano accusare la tensione da derby più degli altri. Soltanto che nessuno se lo aspetterebbe mai, che pronunci quei due nomi lì.
"Francesco, Daniele, vi lascio fuori". Seguono dieci secondi di silenzio. "Jeremy, Rodrigo, entrate voi". Pupille che si sgranano in serie. Com'è possibile? La Roma si gioca il derby e il campionato e lui si permette di togliere all'intervallo capitan Totti e capitan Futuro De Rossi? Come si fa a vincere privandosi di tutta quella mole di classe e carisma?
Si fa. Dagli spalti però i tifosi si danno al turpiloquio spinto. Atterriti, si chiedono cosa ne sarà adesso dei loro sogni di gloria. Quando poi l'arbitro concede un rigore alla Lazio e Sergio Floccari si porta sul dischetto pare proprio che non ci sia più nulla da fare. Invece qui si avvita la forza del destino. Julio Sergio para. La Roma è ancora in vita. Adesso inizia la rimonta.
Adesso inizia la partita dell'estroso Mirko Vucinic. Rodrigo Taddei viene steso in area, e il montenegrino sbatte in porta il pareggio. Poi piazza anche il sorpasso da calcio di punizione: 1 a 2 finale. Popolo giallorosso in deliquio. Laziali con il morale a pezzi. Ranieri ha corso un rischio gigantesco, ma è andata bene.
Nel post partita, il tecnico commenterà così le sue scelte: "Erano già ammoniti e sentivano troppo il derby, non erano sereni e non giocavano come sanno.
Ho preferito cambiare e rimettere l'assetto di sempre, è stata una scelta anche tecnica: ho sempre detto che sono i giocatori che fanno la squadra e con loro due non eravamo al cento per cento, per questo ho preferito toglierli. Però sono sempre due punti di riferimento, il capitano e capitan futuro: saranno dispiaciuti per la sostituzione ma contenti, sanno che cerco di fare sempre il bene della Roma".
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