Ventisette ragazze, tutte di pelle bianca. La squadra femminile dell'Arsenal è un caso sociale, razziale, politico, in Inghilterra. La fotografia ufficiale del gruppo (oltre quattro milioni di visualizzazioni) senza una sola calciatrice di colore, ha provocato allergie, proteste e denunce contro la discriminazione manifesta. Il club di Londra ha così dovuto chiedere scusa con un comunicato di imbarazzante ipocrisia: «Riconosciamo che la nostra prima squadra femminile non rifletta la diversità che esiste nel club e nelle comunità che rappresentiamo. Aumentare la partecipazione tra le giovani donne e ragazze provenienti da contesti diversi è una priorità chiave per noi a livello accademico. In tutte le nostre squadre siamo orgogliosi dei nostri giocatori provenienti da contesti diversi che hanno contribuito alla nostra storia, successo e cultura. È una priorità per il club continuare a promuovere una maggiore diversità e inclusione e creare un senso di appartenenza».
In verità la squadra ha avuto un paio di ragazze, Maria Iwabuchi giapponese e Rafaelle Souza brasiliana, non bianche di pelle però non ritenute valide e per questo cedute.Post scriptum: la prima squadra maschile dell'Arsenal conta in organico 14 calciatori di colore su 31. Un'altra minoranza.
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