Zeman già in campo dopo l'ischemia. "Senza fumo è aumentata la fame"

Il tecnico boemo è tornato a dirigere gli allenamenti del suo Pescara a una settimana dall'ischemia. "Non fatemi passare per un caso speciale o una favola di Natale", le sue prime parole

Zeman già in campo dopo l'ischemia. "Senza fumo è aumentata la fame"
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Zdenek Zeman è tornato in panchina dopo l'ischemia che ha fatto temere per la sua incolumità. Il boemo era stato male lo scorso 12 dicembre e nessuno si aspettava di rivederlo già a lavoro dopo così poco tempo e invece, ancora una volta, l'ex tecnico della Roma ha stupito tutti presentandosi a dirigere gli allenamenti del Pescara. Ieri, infatti, il 76enne boemo si è presentato puntuale e in tuta agli allenamenti per sottoporre a due grandi classici del suo repertorio: il peso uno ad uno sulla bilancia e poi i "gradoni".

Come sempre, visto il suo carattere riservato, niente convenevoli con i suoi giocatori e subito a lavorare."Come sto? Bene. Non fatemi passare per un caso speciale o una favola di Natale. Non sarò certo stato il primo allenatore che è stato male 5 giorni e poi è tornato in campo", le sue parole riprese dalla Gazzetta dello Sport. Zeman, però, vista la lieve ischemia che l'ha colpito il 12 dicembre e che l'ha costretto ad essere ricoverato presso l'ospedale di Pescara ha subito un pesante divieto: quello di smettere in maniera drastica di fumare.

"Senza il fumo è aumentata la fame", il suo commento a questa proibizione. Il suo recupero è stato a tempi di record, merito della grande cultura del lavoro, della dedizione e dell'amore per il gioco del clacio. In tanti parlavano di primavera per rivederlo in campo ma Zeman ha stupito tutti tanto che vorrebbe essere a bordo campo già sabato sera in casa contro la Fermana: più probabile, però, visto il freddo che assista al match dallo Sky box, affidando la panchina al suo vice Bucaro.

Una carriera lunga oltre 50 anni

Zeman inizia ad allenare nel 1969-1970 e tra il 1974 e il 1983 la allena le giovanili del Palermo, passa poi per tre anni al Licata e uno, nel 1986-87 al Foggia, transita al Parma e poi al Messina per fare ritorno in Puglia con i rossoneri del Foggia, dove tra il 1989 e il 1994 si mette in luce per il suo gioco spregiudicato e divertente. Nel 1990-91 ottiene la promozione in Serie A dove nei successivi tre anni si conferma a buoni livelli nella massima serie collezionando due noni e un dodicesimo posto.

Nel 1994 passa alla Lazio dove completa due stagioni e viene esonerato alla terza. Roma, per due stagioni, poi Fenerbahce, Napoli, Salernitana in serie B così come Avellino, Brescia e Lecce (con un anno pure in serie A). Stella Rossa, ancora Foggia e Pescara ma soprattutto ancora Roma nel 2012-13 dove viene ancora una volta esonerato. Cagliari, Lugano e infine un anno al Pescara in A con tanto di retrocessione e poi un anno in B fino ad arrivare alla nuova esperienza al Foggia in C fino all'attuale al Pescara sempre in Serie C. Una carriera lunga e intensa ma priva di vittorie significative a livello di club.

La sua filosofia di vita e di calcio, però, resterà per sempre negli annali del calcio perché per uno come lui la vittoria veniva in secondo piano rispetto al bel gioco e al divertimento per il pubblico.

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