La violenza pro Pal non conosce limiti in questi mesi. Da quando si è riacutizzato il conflitto in Medioriente a seguito dell'attacco palestinese del 7 ottobre contro Israele, il nostro Paese è uno di quelli che ha sviluppato il maggior numero di gruppi pro Palestina, capaci di perpetrarlo violenza verbale, e non solo, contro chiunque sia, a loro dire, schierato con Israele. Tra gli ultimi obiettivi delle campagne di "boicottaggio" c'è il marchio sportivo Erreà, fondato a Parma, che ha stretto un accordo di partnership con la Federazione Calcistica Israeliana. Ma ora questo contratto è sottoposto a fortissime pressioni, tra minacce e boicottaggi.
L'indirizzo mail della società parmense è preso d'assalto da centinaia di messaggi dai toni minatori, insulti, offese pesantissime, che arrivano anche attraverso i canali social. Non è la prima volta che Erreà collabora con squadre di calcio, anche se quella di Israele è la prima nazionale a scegliere il marchio italiano. Solitamente, Erreà collabora con squadre di club, sia a livello nazionale che internazionale e questo avrebbe potuto rappresentare un ulteriore salto di qualità. Il contratto tra Erreà e la Federazione Calcistica Israeliana è stato firmato lo scorso 2 agosto ma solo qualche settimana dopo è stato reso noto. Sono ormai mesi che l'azienda parmense riceve messaggi minatori e preoccupanti, al punto che Errà sta valutando di rescindere il contratto con la formazione israeliana.
Quasi una resa per la società parmense, che se rescindesse il contratto la darebbe vinta a chi sta cercando di boicottarla. La società si trova costretta a valutare la risoluzione unilaterale di un contratto non ancora operativo, che dovrebbe avere decorrenza dal 1 gennaio 2025 al 31 dicembre 2026. Non c'è ancora una denuncia formale da parte di Erreà per le minacce ma il presidente ha rappresentato la situazione agli organi provinciali delle forze di polizia, alle prefetture e ai carabinieri. Come spiega l'Adnkronos, che ha visualizzato le carte, la preoccupazione è l'"incitamento al boicottaggio" che "sta aumentando in maniera incontrollata, con effetti molto negativi, configurando un concreto pericolo per l'incolumità degli amministratori e soci della compagine parmense, nonché dei dipendenti di Erreà, accompagnato a un senso diffuso di insicurezza". Tra i messaggi oggetto di attenzione uno di quelli comparsi nel profilo di Chef Rubio lo scorso 28 novembre: "Erreà sosterrà i coloni ebrei.
Che bello finanziare terrorismo ebraico, colonizzazione della Palestina, genocidio e pulizia etnica del popolo semita palestinese. Si sa dove si trovano i punti vendita e la sede (...), si sa quindi cosa fare, ma soprattutto chi boicottare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.