La festa è già finita. Nemmeno il tempo di mostrare la Supercoppa ai tifosi euforici, che nemmeno fosse una Champions, e l'Inter deve già tornare a guardare la classifica. Altro che Napoli e sogno rincorsa, Inzaghi deve seriamente preoccuparsi di difendere il quarto posto, ché mancarlo nella stagione del -15 alla Juventus avrebbe il senso del fallimento doppio. Empoli pressoché perfetto: controlla enon rischia, gestisce e colpisce. Finisce 0-1, guai a chi dice che non è giusto così. Bastano pochi minuti e altrettanti palloni per capire che non sarà semplice come a Riad. Diversa l'Inter, e non solo negli uomini, diverso soprattutto l'avversario. Là dove il Milan era disordinato, molle e rassegnato, ora c'è l'Empoli compatto, svelto di gamba e aggressivo. È anche la notte di Skriniar, notte di fischi e parole. Ma non come te li aspetti. Lo risparmiano i tifosi, lo punisce l'arbitro Rapuano: doppio giallo, sacrosanto anche il secondo, e game over già prima che arrivi l'intervallo.
Sarebbe già tanto così, ma il peggio rimbalza da Genova, dove il suo agente Roberto Sistici, racconta a Telenord l'altra verità, quella che tutti fingevano di non conoscere: «Al momento non c'è possibilità di rinnovare il contratto e l'Inter lo sa. A Marotta l'ho detto prima di Natale e ribadito a inizio gennaio: la loro proposta non ci interessa. Gli ho anche spiegato che ci riteniamo liberi di ascoltare le offerte di altri club. E in effetti c'è anche il PSG, ma non solo». Quindi, bene che andrà, via in settimana per qualche milione. Il rischio vero è di perderlo a zero a fine stagione, dopo 5 scomodi mesi di convivenza. Empoli meglio dell'Inter già in 11 contro 11 e anzi in avvio privato di un rigore, per un intervento di Mkhitaryan che pare la fotocopia di quello successivo, poi costato il rosso a Skriniar. Vittima, sempre Caputo: due scarpate in testa nel giro di un tempo. Sangue, fasciatura, ma niente rigore, mah. Non è un caso che Onana sia sollecitato prima di Vicario. L'espulsione di Skriniar complica il quadro. Inzaghi va al riposo senza sostituire nessuno e modificando l'assetto (difesa a 4 per una manciata di minuti) ma in avvio di ripresa toglie l'orpello Correa per inserire Bellanova al posto di Darmian, che arretra nella posizione originariamente di Skriniar.
Il gol di Baldanzi a metà ripresa, deprime l'Inter anziché scuoterla. Il tiro del giovanotto è da campioncino qual è, ma il ritardo di Calhanoglu e l'incertezza di Onana sono palesi. Ci prova allora Inzaghi a suonare la carica e lo fa nell'unico modo possibile, fuori un nervosissimo Barella (ammonito, non gio-cherà a Cremona), che ha ripreso a lamentarsi platealmente con i compagni, dentro il migliore di tutti, cioé Dzeko, che in effetti va vicinissimo al pareggio, e poi anche Lukaku, decisamente giù di forma, ma non è una novità e non potrebbe essere altrimenti.
Tre centravanti in campo, nonostante l'Inter sia in 10. Ovvio scoprirsi e qui ai ragazzi di Zanetti manca un po' di malizia per chiudere in anticipo la sfida e rendere più rotonda l'impresa (seconda vittoria dell'Empoli a San Siro, la prima addirittura nel 2004)- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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