Sagiv Jehezkel, calciatore israeliano che domenica ha mostrato un messaggio di sostegno agli ostaggi di Gaza durante una partita della Super League turca, è stato arrestato. Lo riportano i media turchi citati dal Guardian. Il giocatore 28enne aveva mostrato il messaggio "100 giorni, 7/10" sul polso bendato dopo aver segnato il pareggio per l'Antalyaspor nell'1-1 contro il Trabzonspor, con riferimento all'attentato di Hamas contro Israele.
Breaking: Sagiv Jehezkel has been arrested in Turkey.
— Eli Kowaz (@elikowaz) January 14, 2024
This was his crime. https://t.co/V0w01yoIO7 pic.twitter.com/VzF50pCR30
Le reazioni
Il gesto del calciatore non è piaciuto per niente al club turco, che ha immediatamente rimosso l'esultanza dai propri account, una volta appurato il significato. L'Antalyaspor ha precisato la sua posizione in due post. "Sagiv Jehezkel, che ha agito contro i valori nazionali del nostro Paese condividendo la scritta sul suo polso dopo aver segnato il gol al 68° minuto della partita giocata oggi contro il Trabzonspor, è stato deciso di essere escluso dal squadra per decisione del consiglio di amministrazione. Il nostro Consiglio Direttivo non permetterà mai comportamenti contrari alla sensibilità del nostro Paese" recita la prima nota.
Kamuoyuna Duyurulur!
— Bitexen Antalyaspor (@Antalyaspor) January 14, 2024
Bugün oynadığımız Trabzonspor karşılaşmasında, Sagiv Jehezkel’in, Antalya’mın, Antalyaspor’umuzun ve ülkemizin hassasiyetlerine aykırı bir davranış içinde bulunduğunu üzüntü ve şaşkınlık ile takip ettim.
Kulübümüz resmi sosyal medya hesaplarında gol… pic.twitter.com/1jxA2dcKP0
Poi ancora con le parole del presidente Sinan Boztepe:"Nella partita del Trabzonspor che abbiamo giocato oggi, ho osservato con tristezza e sorpresa che Sagiv Jehezkel ha agito contro la sensibilità di Antalya, Antalyaspor e del nostro Paese. Il post immediato pubblicato dopo il gol sugli account social ufficiali del nostro club è stato rimosso immediatamente dopo la scoperta del problema. Voglio che tutto il pubblico sappia che non permetterò un simile comportamento durante il mio mandato presidenziale, indipendentemente dal grande successo che alla fine potrà arrivare. Mentre continuiamo a impegnarci nello sport e nel verde e consideriamo i nostri calciatori solo come atleti senza discriminazioni di religione, lingua o razza, non approvo mai questa mossa che potrebbe suscitare speculazioni. Nessuno deve avere dubbi sul fatto che d’ora in poi farò ciò che è necessario, proprio come oggi".
Come noto la Turchia ha ripetutamente criticato la campagna militare israeliana a Gaza, che il presidente Recep Tayyip Erdogan ha descritto come "oppressione, atrocità, massacro e barbarie". Il ministro della Giustizia turco, Yilmaz Tunc, ha fatto sapere in un post online: "La procura di Antalya ha aperto un'indagine giudiziaria contro il calciatore israeliano Sagiv Jehezkel per incitamento pubblico all'odio a causa della sua odiosa celebrazione in favore del massacro commesso da Israele a Gaza".
Al momente Jehezkel è stato poi preso in custodia dalla polizia. Portato al tribunale di Antalya, ha dichiatato: "Non ho fatto alcuna mossa per provocare o provocare nessuno. Non sono una persona favorevole alla guerra. E dopotutto ci sono anche soldati israeliani catturati a Gaza. Sono una persona che crede che questo periodo di 100 giorni dovrebbe finire adesso".
Ora il calciatore dovrà abbandonare la Turchia. Il provvedimento è stato disposto dalle autorità giudiziarie turche. Il rientro in Israele è previsto per oggi. Lo ha annunciato il ministero israeliano degli Esteri che in queste ore ha collaborato"con tutte le autorità competenti della Turchia per ottenere il rapido rilascio" del giocatore dell'Antalyaspor.
"Chiunque arresti un calciatore" per un atto di solidarietà "nei confronti dei 136 ostaggi tenuti per oltre 100 giorni nelle mani di un'organizzazione terroristica omicida rappresenta una cultura di omicidio e odio", ha aggiunto Katz, citato da The Times of Israel.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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