P arla Joh Elkann: «È un momento difficile in campo e fuori. La Juventus ha sempre affrontato le avversità e si è sempre rafforzata nelle avversità. Oggi (ieri, ndr) ho parlato con il nostro allenatore Max Allegri che sente le responsabilità della nostra storia ed è determinato con la nostra squadra ad affrontare le due prossime partite per meritare l`Europa sul campo». Il vertice tra l`azionista di riferimento e l`allenatore arriva nel vociare continuo, fastidioso. Al centro c`è sempre e comunque la Juventus. Bersaglio facile e comodo per i giudici togati e i tribunali del popolo, penalizzata ma non ancora del tutto punita, vittima dei propri errori e di pratiche esterne che sfiorano l`ipocrisia. La tempistica della sentenza della corte di appello federale ricorda altre procedure, non in ambito sportivo, con le quali i magistrati non esercitano il proprio potere ma lo esibiscono, basterebbe l`avviso di garanzia nei confronti di Silvio Berlusconi al G7 di Napoli. I giudici dello sport, i componenti della sezione che ha sentenziato il -10, avrebbero forse potuto aspettare la fine dell`incontro di Empoli o fare slittare la comunicazione al giorno successivo.
Il vociare di cui sopra insinua che sia stata la stessa Juventus, con un suo dirigente, a chiederne l`annuncio proprio nell`imminente vigilia dell`impegno di campionato, ritenendo che si sarebbe trasformato in una scossa per la squadra. L`effetto è stato invece opposto e disastroso ma, al di là delle responsabilità della Juventus sul campo, lascia stupefatti il comportamento di tutti i componenti della cosiddetta e sedicente giustizia sportiva che, proprio in questa vicenda, ha denunciato una superficialità, un dilettantismo non giustificabili, partendo dal video del giudice Ciro Santoriello: «...da tifoso per me è importante il Napoli, da pubblico ministero sono antijuventino. Cioè sono contro i ladrocini in campo», passando alle parole di Mario Luigi Torsello, giudice della Caf «...la tempestività pervade gli istituti ordinari; la certezza assoluta comporterebbe un rallentamento del procedimento sportivo, diversamente da quanto prevede il principio di tempestività», senza alcuna reazione delle istituzioni calcistiche, come sempre ambigue e falsamente "politicamente corrette".
Verranno altre penalizzazioni sotto varia forma, multa, punti, l`obiettivo della giustizia calcistica è a fuoco soltanto su Juventus, il resto è in zona opaca ed è singolare che, a denunciare questo scriteriato sistema del nostro calcio, sia un tesserato straniero, un grande professionista come Josè Mourinho che non ha mostrato le manette, non ha parlato di prostituzione intellettuale ma ha detto che questo è un campionato falsato. Delle due l`una: o Mourinho viene deferito (e saremmo in piena farsa) o la federcalcio dovrà intervenire per restituire dignità e regolarità al torneo, ribadendo i risultati delle squadre e punendo severamente l`operato dei dirigenti.
Ma già ieri, subito dopo la sentenza, si erano alzati i lamenti della tifoseria giallorossa che urlava allo "scandalo", così come accadrà nel prossimo futuro, da altre fazioni, su qualunque altro verdetto che riguarderà la Juventus, unica demone tra una folla di angeli. È il prezzo che il club della famiglia Agnelli paga al chiassoso circo mediatico il quale ha influenza decisiva sui giudici della corte.
Perché, come dicono loro, «la giustizia deve essere veloce e non certa». Un sistema che accetta le condanne in corso, in tutte le divisioni, dalla A alla C, rispetta i propri regolamenti ma calpesta qualsiasi regolarità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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