Storico al Maracanà, il Fluminense batte il Boca e vince la sua prima Libertadores

Finalissima incredibile a Rio de Janeiro con i brasiliani che dominano per quasi 70 minuti ma si fanno raggiungere dai redivivi argentini nel finale. I supplementari sono pazzeschi, con il gol decisivo di Kennedy, due rossi e tantissime emozioni. Prima Libertadores per lo storico club carioca

Storico al Maracanà, il Fluminense batte il Boca e vince la sua prima Libertadores

In Europa c’era chi, non senza un pizzico di perfida ironia, l’aveva definita la finale dei ‘vecchi’, visti i tanti ex dei campionati più prestigiosi in campo. In realtà nello storico impianto di Rio de Janeiro la differenza l’hanno fatta nomi magari meno prestigiosi ma con l’entusiasmo e la caparbia della gioventù. Nei 120 e passa minuti si è visto davvero di tutto: tre gol, lunghe fasi di dominio da parte delle due squadre, due rossi, parecchi gialli e molto altro. Un calcio magari non tecnicamente sopraffino ma verace, genuino, in uno stadio reso rovente dai tifosi del Tricolor, che possono finalmente festeggiare la prima Libertadores nella storia del prestigioso club carioca.

La finalissima del Sudamerica è stata due partite in una: dal fischio d’inizio al 65’ in campo c’è stato solo il Fluminense, che ha dominato in lungo e in largo i rivali. Nonostante il gran possesso palla, delle varie occasioni capitate tra i piedi dei carioca solo Germán Cano è stato in grado di trasformarla in gol sonanti. Alla fine, il Boca Juniors entra in partita e trova il pari grazie ad un gran tiro di Advincula dalla lunga distanza. I padroni di casa hanno finito la benzina e rischiano il tracollo in diverse occasioni.

Ci vogliono però i tempi supplementari per decidere il campione del Sudamerica e succede davvero di tutto: prima Kennedy segna il gol del 2-1, poi va a festeggiare coi suoi tifosi e lascia il Fluminense in dieci. Non molto dopo, intervento scriteriato di Fabra che si becca un rosso diretto ristabilendo la parità numerica. L’infinito secondo tempo supplementare vive di nervosismo, passione, pathos ma l’assalto all’arma bianca del Boca non cambia il risultato. La coppa più bella del Sudamerica rimane a Rio de Janeiro, per la grande gioia del popolo del Fluzão,

Le scelte dei tecnici

I padroni di casa del Fluminense non stanno vivendo un momento ideale in campionato, visto che vengono da due sconfitte consecutive nel Brasileirão. Il tecnico Diniz ha causato più di una discussione risparmiando parecchi titolari nelle ultime giornate ma la strategia ha pagato dividendi importanti, visto che ha a disposizione quasi tutti i giocatori più importanti. Nonostante tutto, Jorge e Gustavo Apis non faranno parte della finalissima ma, comunque, i carioca hanno preparato al meglio la partita, affidandosi anche all’esperienza degli “europei”: saranno stagionati ma gente come Marcelo, Ganso o lo stesso Felipe Melo sapranno tenere i nervi a posto.

Tifoso Boca Juniors Fluminense

La posta in palio è altissima anche per gli Xeneises, visto che, in caso di vittoria, il Boca Juniors potrebbe raggiungere i rivali dell’Independiente con 7 Libertadores. Al contrario di Diniz, il tecnico argentino Jorge Almirón ha dovuto rivoluzionare il suo undici per fare a meno di due componenti fondamentali. Non sarà della partita il capitano Marcos Rojomero, espulso nella semifinale contro il Palmeiras ma anche il talentuoso Exequiel Zeballos, che ha subito una grave lesione ai legamenti nella partita del campionato argentino contro il Belgrano.

Domina il Flu, gran gol di Cano

Visto che il Fluminense gioca in casa, atmosfera davvero incredibile al Maracanà, con un rumore pazzesco, tale da rendere quasi impossibile sentire il fischio dell’arbitro. La tensione per i tifosi della squadra carioca, che non ha mai vinto la coppa più prestigiosa del Sudamerica, perdendo ai rigori l’unica finale, è alle stelle, anche perché davanti hanno una squadra tanto prestigiosa quanto esperta. Il Boca Juniors sei volte campione di Libertadores ha tutta l’intenzione di raggiungere il Milan a sette trofei continentali ed entrare in un club molto esclusivo. Vista l’importanza della partita e il clima infernale, i padroni di casa partono a mille, dominando il possesso di palla e costringendo i rivali argentini a chiudersi in difesa a tripla mandata. Nonostante la palla rimanga fermamente tra i piedi dei brasiliani, la difesa degli Xeneises regge bene. Gran giro palla ma conclusioni decisamente poche, in uno scontro che sembra bloccato, con le due squadre decise a seguire in maniera ferrea il rispettivo piano partita. Per provare a sparigliare le carte, Fernando Diniz inizia a far avanzare Marcelo a centrocampo ed invertire di posizione i laterali Arias e Keno. La compassata difesa del Boca non riesce a rispondere colpo su colpo ed inizia a diventare più fallosa.

Gano Boca Juniors Fluminense
Fonte: Twitter (@FluminenseFC)

Alla fine, il bel gioco dei padroni di casa riesce a trovare la chiave di volta della difesa argentina: serie di uno-due sulla destra iniziata da Felipe Melo e finalizzata da Arias con un cross delizioso di Keno per l’unico centravanti. Per fortuna dei fedelissimi del Flu, Germán Cano indovina un movimento altrettanto efficace, mettendo un destro sul palo lontano che non lascia alcuna speranza all’esperto Romero. Dopo il gol, il Boca prova a reagire in qualche modo ma, almeno dalla cintura in su, gli argentini sono quasi irriconoscibili. Gioco confuso, abulico, facilmente gestibile dall’esperta retroguardia carioca, che alimenta ancora gli avanti per portare a casa il gol della sicurezza. I padroni di casa hanno il merito di non farsi prendere dalla frenesia e non improvvisare troppo. Si va all’intervallo con il vantaggio minimo per la gioia del gran pubblico di casa. Per il momento la partita sembra fermamente nelle mani del Fluminense. Vedremo se nel secondo tempo il Boca riuscirà a cambiare l’inerzia di questa finalissima.

Advincula trova il tiro della domenica

Nessun cambio nell’intervallo ma già dai primi minuti si intuisce che gli argentini sembrano aver trovato nello spogliatoio il piglio che è mancato disperatamente nei primi 45 minuti. Il possesso palla è ancora quasi tutto dalla parte del Fluzão ma l’undici di Almirón riesce finalmente a trovarsi meglio ed imbastire ogni tanto delle azioni offensive degne di questo nome. A fare spettacolo sono ancora di più i carioca ma gli argentini sembrano decisamente più in partita. Il primo tiro in porta del Boca arriva al 49’, quando Medina prova un sinistro dalla lunga distanza che, però, è troppo centrale e viene neutralizzato senza problemi da Fabio. A complicare la vita di Diniz, l’infortunio che colpisce al 52’ una vecchia conoscenza dei tifosi bianconeri: Felipe Melo, uno dei migliori del primo tempo, ha un problema muscolare proprio alla gamba che gli aveva impedito di giocare diverse partite in campionato. L’ex juventino è costretto a lasciare il campo, sostituito da Marlon. I padroni di casa continuano ad essere più pericolosi sulla fascia destra, dove Arias lancia Keno, pronto al solito cross per Cano. Stavolta, però, l’ex Manchester United Romero decide di uscire e sventare il possibile pericolo. Sul rovesciamento di fronte, tocca ad Advincula provare il tiro della domenica: bello il suo tiro ma decisamente da rivedere la mira, visto che il pallone gonfia la rete solo dall’esterno.

Boca Juniors Fluminense
Fonte: Twitter (@BocaJrsOficial)

A mezz’ora dalla fine, è ancora il Tricolor a seminare il panico nella retroguardia gialloblu spesso e volentieri ma, almeno, il Boca sembra aver ritrovato la sua proverbiale garra, con i giocatori che lottano su ogni singolo pallone, sebbene con qualche fallo di troppo. Con gli argentini che necessariamente devono alzare il baricentro, i rapidi laterali del Flu hanno gioco facile a farsi largo nelle praterie e giungere dalle parti di Romero. Iniziano a volare falli piuttosto duri, qualche spintone e parecchie parole pesanti: vista la posta in palio, comprensibile come anche un giocatore esperto come Edinson Cavani perda la pazienza e si becchi un giallo. I cartellini iniziano a volare e sembra chiaro che gli argentini abbiano tutta l’intenzione di provocare i rivali, che invece restano impassibili. Il nervosismo, però, fa arretrare troppo i padroni di casa, abbastanza da concedere qualche tiro agli argentini. Prova una volta, provaci ancora, alla fine l’undici di Almirón trova il tiro giusto: Advíncula ha abbastanza spazio per accentrarsi e far partire un bel tiro a fil di palo sul quale Fabio non può niente. Ci vuole un paio di lunghissimi minuti ma, alla fine, il signor Roldán conferma il pareggio xeneise.

Advincula Racing Boca Juniors

Il gol sembra finalmente sbloccare gli ospiti, che ora mettono in crisi la difesa del Tricolor, incapace di cambiare passo e tornare a dominare come nei primi 65 minuti. Il grande sforzo messo nella prima parte della partita si fa sentire ed i carioca hanno il fiato corto. Il tecnico argentino capisce che è il momento critico della partita e richiama uno stanco Cavani per dare qualche minuto al Pipa Benedetto. Il Boca, sulle ali dell’entusiasmo, pressa altissimo e costringe Diniz a rivoluzionare il suo undici, cambiando tre pedine importanti: fuori Marcelo, Martinelli e Ganso, dentro Barbosa, Lima e il giovane Kennedy. Ormai di bel gioco non si parla proprio più; in campo c’è tanto agonismo, un po’ troppo nervosismo e qualche scontro proibito, come quello che stende Advincula e proprio il nuovo entrato Lima. Negli ultimi minuti il Fluminense non ne ha più e per poco Merentiel non trova il gol che varrebbe la coppa più importante del Sudamerica. I quattro minuti di recupero sono una sofferenza infinita per i tifosi di casa, nonostante il Tricolor finisca in avanti. Il pallone buono arriva sui piedi del difensore Barbosa che si fa ipnotizzare da Romero e la spara fuori. Non c’è tempo per altro: anche questa Libertadores si assegnerà ai tempi supplementari.

Kennedy fa e disfa il Flu

Al pronti via, è il Boca ad aggredire alto il Fluminense, spinto dall’inesauribile peruviano Advincula, che continua ad avere fiato da vendere. Ora sono gli argentini ad avere fermamente in mano il pallino del gioco, girando il pallone a piacimento mentre i brasiliani sono costretti a difendersi e sperare di trovare una ripartenza buona. Per fortuna del gran pubblico del Maracanà, Keno s’inventa un passaggio a scavalcare la difesa che arriva sui piedi di Kennedy. Grandissima botta la sua che piega le mani di Romero e gonfia la rete per il 2-1. La grandissima felicità del momento e della possibile prima Copa Libertadores gioca un pessimo scherzo al giovane brasiliano che si lancia tra il pubblico della curva, venendo travolto dal loro entusiasmo. Peccato che il marcatore fosse già stato ammonito: il signor Roldan gli sventola in faccia il rosso, lasciando il Tricolor in dieci per tutto il secondo tempo supplementare. Con più di 15 minuti da giocare, l’undici xeneise si rovescia in avanti a caccia almeno del gol che varrebbe i calci di rigore. Diniz è costretto a far uscire uno dei migliori, l’assist-man Keno, per far entrare in campo l’esperto David Braz ma è sempre il Boca ad essere più pericoloso.

Kennedy Boca Juniors Fluminense
Fonte: Twitter (@Libertadores)

Nel finale del primo tempo supplementare, minuti di confusione estrema nell’area del Fluminense per un presunto tocco di mano, che costringe il Var all’intervento per evitare una possibile rissa. Tra Figal e Nino volano non solo parole grosse ma anche qualche spintone: alla fine il signor Roldan è costretto ad andare al monitor, visto che, non visto, ci sarebbe stato anche un fallo di un difensore carioca. Se il tocco di mano è punito con un giallo per Nino, il fallaccio del difensore del Boca Fabra riequilibra i numeri in campo. L’ultimo tempo supplementare vede un Boca rovesciato in avanti a caccia del gol del pareggio: il primo a provare a concretizzare la superiorità argentina è Dario Benedetto, il cui tiro a giro, però, sibila a destra del palo di Fabio. Il colpo del KO arriva sui piedi del liberissimo Guga, imbeccato alla grande da Arias: l’avanti, però, non riesce ad evitare che Romero ci metta la punta del piede e mandi la palla sul palo interno. Gli assalti finali del Boca non riescono a riportare la parità: tante lacrime di gioia al Maracanà, disperazione per i tanti tifosi xeneises arrivati nella metropoli carioca. Il Fluminense ha fatto la storia e Marcelo diventa uno dei pochissimi ad aver vinto sia la Champions che la Libertadores, proprio nello stadio più iconico per ogni brasiliano.

Il tabellino

BOCA JUNIORS (4-4-2): Romero; Fabra, Valentini, Figal (112’ Valdez), Advíncula; Barco (78’ Langoni), E. Fernández, G. Fernández, Medina; Merentiel, Cavani (77’ Benedetto). Allenatore: Jorge Almirón

FLUMINENSE (4-2-3-1): Fábio; Marcelo (79’ Barbosa), Felipe Melo (51’ Marlon), Nino, Xavier (84’ Guga); André, Martinelli (80’ Lima); Keno (102’ Braz), Ganso (80’ Kennedy), Arias; Cano. Allenatore: Fernando Diniz

Marcatori: 36’ Cano (F), 72’ Advincula (B), 98’ Kennedy (F)

Ammoniti: 62’ Cavani (B), 66’ Keno (F), 68’ Figal (B), 88’ Kennedy (F). 93’ Langoni (B), 112’ Nino (F), 119’ Cano (F)

Espulsi: 99’ Kennedy (F), 111’ Fabra (B)

Arbitro: Wilmar Roldán (Colombia)

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