È molto brava l`Inter a fare sembrare facile una serata teoricamente ricca di rogne. E invece in poco più di mezz`ora, Inzaghi chiude il discorso col Verona e rilancia il proprio futuro. Finisce in modo quanto mai netto: 0-6 e appuntamento alla prossima per i rispettivi traguardi. Da una partita all`altra l`Inter cresce sotto gli occhi del suo allenatore, l`unico che non aveva mai smesso di crederle, e che uno dopo l`altro sta ritrovando i giocatori più importanti nel momento più delicato. Quarta vittoria consecutiva in 10 giorni, la terza in campionato.
Sabato la Roma, ultimo tagliando prima del derby, che in ogni caso ha dettato anche a Verona la formazione di partenza: inizialmente a riposo Onana e Darmian, Bastoni e Barella, più Lukaku. Obiettivo centrato, minuti risparmiati e concessi, più vitamine di buon umore per Calhanoglu (a secco da 6 mesi) e soprattutto Dzeko, che non segnava dal 18 gennaio e che stavolta fa addirittura doppietta. Le alternative non mancano, Inzaghi può scegliere e in questo momento è tornata scelta bella e facile, difficile sbagliarla, basta non puntare su Correa. L`Inter impiega mezz`ora per sbloccare la partita e trasformarla in formalità. Ma è un`attesa di studio, mai di sofferenza. Inzaghi fa attaccare e non ha fretta, difende con ordine, ha gamba e fiato e salute. Non è un caso che la prima palla-gol sia del Verona, con Verdi, che calcia su Handanovic e resterà l`unica.
Dettagli, come la deviazione di Gaich sul cross di Dimarco; è la beffa per Montipò e anche il primo gol dell`Inter. Poi di gol sarà pioggia continua, 0-3 all`intervallo (stupendo Calhanoglu, più Dzeko) e avanti così, prima di nuovo Dzeko (bello) e poi Lautaro (bellissimo), che ormai timbra a ogni partita e concede anche il bis per la seconda doppietta della sera che vale il punteggio tennistico. L`Inter è in salute e si vede. Ha ritrovato condizione, corre tanto e corre bene, che spesso è la cosa più importante e che non sempre si afferra guardando le partite. C`è sempre la giusta occupazione degli spazi, la divisione dei compiti, il coraggio di prendere la decisione giusta, accelerare o imbalsamare il pallone. La partita finisce per non fare testo apparente, visto quando diventa facile. Ma guai a confondersi, è la forza dell`Inter che fa sembrare debole un avversario che negli ultimi mesi ha fatto faticare chiunque.
L`Inter che ritrovando il gol ha ritrovato se stessa, l`Inter già bipolare che vinceva solo in Europa, ora vince anche in Italia, e tanto e anche in provincia, dove ha lasciato per strada pezzi di stagione. Dai gol sono tornate le vittorie, da queste la serenità e la consapevolezza forse smarrita, quando presunti campioni sbagliavano, pur soli davanti alle porte, spesso anche vuote.
Eppure allora era colpa di Inzaghi, che avrebbe dovuto pagare per gli errori dei suoi giocatori: ora ci sarà chi dirà che il merito è dell`organico così ampio e così forte e che certo Inzaghi ha perso lo scudetto due volte su due.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.