Vincenzo Italiano, un "giochista" a muso duro che ti mette ko

Nel chiuso dello spogliatoio, a volte anche con i suoi calciatori, è uso utilizzare toni non proprio da monsignor Della Casa. Non si tira indietro nemmeno con il pubblico viola

Vincenzo Italiano, un "giochista" a muso duro che ti mette ko

Tra i «giochisti» è uno degli emergenti di ultima generazione, con caposcuola Roberto De Zerbi, volato in Inghilterra a spettacolo mostrare. È partito dalla Sicilia (Trapani il suo trampolino di lancio), per spostarsi prima a La Spezia e quindi a Firenze dove nel frattempo gli han venduto Chiesa e Vlahovic senza che l`interessato facesse una piega in pubblico. Perché Italiano ha puntato appunto sul gioco che dipende sì dagli interpreti ma che è in grado di affrontare il ricambio grazie alla qualità del calcio praticato.

È partito lento in campionato tra critiche soffuse, ha scaldato i motori lungo i tornanti della Conference league capace di ridare a lui convinzione nelle proprie idee e sicurezza al gruppo squadra. A furia di insistere, è riuscito persino a trasformare due misteriosi attaccanti, Cabral e Jovic, in altrettanti «punteros» di grande efficacia durante i recenti snodi della stagione, tra campionato e coppa. Ha un temperamento sanguigno.

Nel chiuso dello spogliatoio, a volte anche

con i suoi calciatori, è uso utilizzare toni non proprio da monsignor Della Casa. Non si tira indietro nemmeno con il pubblico viola: dovesse sentire qualche fischio come giovedì notte, è capace di affrontarli a muso duro.

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