Caldo e vacanze: Avis lancia l’Sos Mancano 20mila donatori di sangue

Sempre più milanesi non vanno in vacanza ad agosto, ma a luglio. Ed è quanto devono aver fatto anche i cento donatori di sangue che nei primi diciotto giorni di luglio non si sono presentati alla sezione dell’Avis procurando «un’emorragia» di donatori del 20% rispetto allo stesso periodo del 2008. L’allarme è stato lanciato ieri da Sergio Casartelli, presidente onorario di Avis Milano, durante la donazione di sangue cui si sono sottoposti, su invito del presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri, sia l’onorevole Matteo Salvini sia il presidente della Commissione Bilancio della Regione Fabrizio Cecchetti. Alla città servirebbero almeno 20 mila donatori in più per essere autosufficiente: all’appello mancano 40 mila emocomponenti dei quali gli ospedali cittadini possono usufruire solo grazie al sangue che arriva dal resto della Lombardia. E non è questa l’unica emergenza: sui 15mila soci attivi Avis, Milano può contare oggi solo 302 stranieri. Al vertice della classifica si collocano svizzeri (39) e tedeschi (27). Seguono argentini, egiziani, romeni e francesi. Meno di una decina, invece, i donatori appartenenti ad alcune comunità anche numerose in città, come quella cinese. «Gli stranieri - ha spiegato Casartelli - non leggono i nostri messaggi: per anni abbiamo pubblicato annunci nelle loro lingue ed ora abbiamo preso contatti con alcuni responsabili di comunità».
Il principale rischio della carenza di sangue ricade sugli ospedali «che devono poter essere in grado - ha dichiarato Palmeri - di funzionare anche quando la città si svuota di giovani, fetta importante di potenziali donatori». Ed invece è questo lo scenario che si profila in città per il prossimo mese e mezzo: lo confermano i dati.
Ed il guaio è che questa non è l’unica crisi di quest’anno, bensì la terza. «Abbiamo perso donatori - ha precisato Casartelli - : a gennaio per la neve, a maggio per il timore dell’ influenza Suina». Il fabbisogno annuo degli ospedali si aggira sulle 130mila unità: «Diminuiscono gli interventi programmati - ha sottolineato il presidente -, ma aumentano gli incidenti e i ricoveri di anziani e malati gravi». Basti pensare che i 1900 nuovi donatori che si sono presentati all’Avis nel 2005, creando una raccolta di 2300 unità di emoderivati, nel 2006 ne hanno prodotti 1500, che sono scesi a 998 nel 2008.

Ed ecco qualche idea per rimediare: Salvini vuole dare una mano da Radio Padania spingendo a donare cinque ascoltatori al dì ed ha proposto anche che chi si reca a donare riceva biglietti di autobus, musei o per lo stadio.
D’accordo con l’appello alle Radio anche il presidente Casartelli mentre Cecchetti ha espresso l’intenzione di portare unità mobili fuori dalla Regione per sensibilizzare la collettività.

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