Francesca Scapinelli
Un film che in realtà ne vale tre: è Lamor cortese, la storia damore che il regista e scrittore romano Claudio Camarca si prepara a girare utilizzando tre diverse tecniche di ripresa, un prodotto che verrà poi distribuito contemporaneamente al cinema, in dvd e in internet. Il film che uscirà nelle sale avrà un finale diverso da quello in dvd, mentre linternauta potrà scegliere tra entrambe le conclusioni e addirittura «costruirsi» un montaggio tutto suo, attingendo a una novantina di brani musicali per la colonna sonora. Un progetto innovativo, in cui nessuno al mondo si è mai cimentato finora, quello portato avanti da Camarca (la fase di preparazione è appena iniziata e le riprese partiranno tra aprile e maggio 2007) assieme alla coproduzione italo-austriaca e a un trio di interpreti di fama come Stefania Rocca, Giulio Scarpati e il tedesco Maximilian Shell. «Per me è un onore che attori di tale calibro abbiano abbracciato lidea - spiega il regista -. Sarà un lavoro impegnativo dal momento che girerò con cinque macchine da presa sia per il cinema, e quindi con piani sequenza, macchina fissa e grandi totali, sia nel linguaggio televisivo, che significa primi piani, annullamento dei piani sequenza e frequenti cambi di macchina». Inoltre, Lamor cortese sarà disponibile in rete, a pagamento. «Darò la possibilità allutente di internet di giocare in prima persona con le cinque cineprese e i punti di vista: si può dire che la quinta macchina sarà la sua soggettiva e che lo spettatore potrà rimontare il film che vuole».
La vicenda, tutta girata tra Tirolo e Austria, ruota attorno a unossessione amorosa. «Per ora mi limito a dire che il film è tratto da una storia vera. Racconto un'anima: protagonista è una donna che dopo ventanni ritrova il ragazzo, ormai uomo, che per tutto quel tempo non ha mai smesso di essere il suo oggetto damore, pur essendo lui all'oscuro di questa passione straordinaria». Di qui il titolo: amor cortese, cioè il sentimento perfetto che la donna (Rocca) costruisce e vive dentro di sé per un giovane (Scarpati). «La storia giungerà nel finale a un gesto violento, estremo. Trovo bello che, in un mondo a volte ghiacciato come il nostro, possa nascere un sentimento così forte e totale, fissato da una donna nella sua anima». Il film affronta il tema del doppio: tra apparenza e realtà, tra quanto viene pensato e ciò che viene agito. «La doppiezza è suggerita anche dal bilinguismo del Tirolo, zona che mi permette di ambientare al cospetto di grandi scenari una storia minimale, intima». Ecco, però, come il regista spiega linsolita scelta delle tre tecniche di ripresa e di altrettanti canali distributivi: «Sono a favore dei nuovi media - conclude il regista - e credo che il cinema debba vederli come grandi opportunità».
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