La Camusso va alla "guerra": "Non si tratta sull'articolo 18 non deve essere cambiato"

La segretaria della Cgil torna all'attacco sulla riforma del mercato del lavoro: "Valuteremo con Cisl e Uil quali iniziative prendere"

La Camusso va alla "guerra": "Non si tratta sull'articolo 18 non deve essere cambiato"

Ancora una volta, Susanna Camusso, ribadisce il suo ennesimo no alla riforma del mercato del lavoro: l'articolo 18 non si tocca. "Abbiamo detto con chiarezza perchè l’articolo 18 non è un tema della trattativa: non si deve cambiare. Chi continua a proporlo manifesta la sua volontà di non fare nessun confronto" ha dichiarato il leader della Cgil. 

La Camusso lascia intendere di avere in cantiere azioni unitarie: "Abbiamo un documento con Cisl e Uil per questo confronto, sulla base di quello valuteremo e decideremo quali iniziative prendere se il confronto non potesse procedere o ci trovassimo di fronte alla volontà di cambiare le norme sui licenziamenti e sull’articolo 18".

Il fronte contro le modifiche all'articolo 18 vede combattere dalla stessa parte della barricata la Camusso e Antonio Di Pietro che sposa in toto la linea della sindacalista: "Siccome per giustificare l’attacco all’articolo 18 - attacca l'ex pm -, Monti non può citare il caso di neanche una sola azienda italiana che sia entrata in crisi per colpa di quell’articolo, adesso si attacca agli investimenti stranieri che non arrivano perchè qui non c’è la possibilità di cacciare dal lavoro qualcuno solo perchè ti sta antipatico o perchè sta in un sindacato piuttosto che in un altro. È una balla anche questa.

È vero che l’assenza di investimenti stranieri in Italia è uno dei grandi problemi che impediscono la crescita. Ma, prima di tutto, gli stranieri non investono in Italia perchè non vogliono finire nella palude della burocrazia, che soffoca e ammazza qualsiasi iniziativa".

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