Roma - Il capitano mette la (sua) testa sul piatto. "Basta con questa storia dei vecchi, oramai è diventata una moda. Se proprio do fastidio, il mio posto è a disposizione: ma decide Lippi". Fabio Cannavaro reagisce a chi accusa la nazionale italiana di essere oramai troppo anziana, senza motivazioni. "Io non sono qui solo perché ho alzato la Coppa del Mondo - ha aggiunto il 36enne capitano azzurro, a bordo del charter che ha riportato la squadra di Lippi in Italia dopo una notte di volo da Johannesburg -. Tutti hanno in mente le sette partite di Germania 2006 e a confronto gioco sempre male. Ma come Lippi credo che i giocatori che sono qui sono i migliori offerti al momento dal nostro calcio".
Apertura a Cassano Il charter dell’Italia, decollato dall’aeroporto O.R. Tambo di Johannesburg ieri alle 23.10, è atterrato a Fiumicino alle 8.35, e ha proseguito dopo uno scalo tecnico per Milano Malpensa dove sono scesi la maggior parte dei giocatori. "Fenomeni, in giro per il calcio italiano, non ne vedo". È esplicito Cannavaro dopo il fallimento azzurro in Confederations Cup. Ma nella desolazione di un calcio da ricostruire, indica un giocatore: "Cassano? Non è vero che il gruppo non lo vuole. Siamo tutti legati ad Antonio, gli ho detto tante volte che ha pagato i suoi errori. Decide Lippi, ma a Genova ha trovato tranquillità e una fidanzata, spero faccia bene il prossimo anno, e allora potrà venire in nazionale: ha le qualità per stare qui".
Rifondazione azzurra Ma a parte il sampdoriano, c’è un calcio intero da rifondare, secondo Cannavaro. "Non ci sono più i Totti, i Baggio, i Del Piero.
Bisogna ricostruire, e non solo la nazionale. Partiamo dalle infrastrutture, gli stadi, ma anche dai settori giovanili. Oggi un difensore - ha concluso l’azzurro - basta che sia alto bello biondo e faccia un dribbling, e si pensa possa giocare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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