Caos in Regione Lazio, Polverini: "I tumori vanno estirpati oppure a casa"

La Polverini: "Catastrofe politica, la Regione si costituirà parte civile". In Consiglio passa la mozione sui tagli alle spese

Il presunto scandalo sui fondi Pdl alla Regione Lazio è arrivato al suo snodo politico più importante. "Io non mi voglio vergognare di uscire di casa. Voglio guardare la gente in faccia. Nel tritarifiuti dove qualcuno mi vuole portare non ci sto. O ce ne andiamo tutti a casa". Nel suo intervento durante la seduta straordinaria del Consiglio regionale, la governatrice Renata Polverini ha lanciato un netto avvertimento dopo il violento scontro interno al Pdl scatenato dall’inchiesta sull’ex capogruppo Franco Fiorito, indagato per peculato dalla procura di Roma. "I tumori che stanno qua dentro come nella mia gola vanno estirpati, oggi - ha tuonato la Polverini - non intendo nella maniera più assoluta mantenere questa regione nello stress comunicativo che non permette di dire cosa faremo di buono".

"O superiamo questo scoglio o siamo come la Concordia e ci sfracelliamo". Dopo aver chiesto scusa a tutti i cittadini e alla "politica onesta", la Polverini ha messo il Consiglio davanti a un aut aut: o si opererà subito un taglio drastico ai costi e agli sprechi della politica (in particolar modo i fondi destinati ai gruppi) oppure arriveranno le dimissioni. "La mia strada è questa: o va avanti o finisce - ha spiegato - se qualcuno pensa di usarmi per procrastinare la situazione ha capito male: o si supera o si va a casa oggi". La partita forse più dura si gioca sulle cariche interne alla Pisana. Nomine che la Polverini vuole azzerate, a partire dal presidente del Consiglio Mario Abbruzzese. "Non accetto tentativi di rinvio", ha detto Polverini avvertendo che "nessuno giocherà la propria partita politica personale sulla mia faccia". "Non tutti abbiamo sbagliato allo stesso modo, ma siamo disponibili a dare l’esempio - ha proseguito la governatrice - l’antipolitica siamo noi se non cambiamo. Non dobbiamo continuare a pensare che la battaglia è tra la giunta e il consiglio. L’istituzione è una, o c’è consapevolezza di questo, nel rispetto di maggioranza e opposizione, o non c’è n’è per nessuno". Proprio per questo la Polverini ha invitato tutto il Consiglio a voltare pagina una volta per tutte: "O siamo convinti che abbiamo voltato pagina oppure da qui usciamo convinti che siamo ex rappresentanti della istituzione, io per prima".

La maggioranza alla Regione Lazio si compatta e dà via libera alla mozione della governatrice Renata Polverini che prevede tagli alle spese del Consiglio stesso. Si tratta di una serie di provvedimenti che entro il 2013 prevede la riduzione delle spese dagli attuali 98 milioni di euro a 70. A favore hanno votato in 41, mentre gli astenuti sono stati 26 e tre gli assenti.

I punti salienti del pacchetto di tagli presentato dalla Polverini sono il taglio delle commissioni consiliari, degli assessori, delle auto blu e addio alle somme per i gruppi consiliari. È su questa drastica spending review che la presidente ha basato la prosecuzione o meno del suo mandato. Il "pacchetto" prevede, appunto, il "dimezzamento delle commissioni consiliari e cancellazione delle commissioni speciali, la diminuzione dei consiglieri regionali secondo le disposizioni legislative nazionali e la conseguente riduzione degli assessori di cui non più della metà potranno essere esterni (ovviamente preservando le disposizioni di pari opportunità), il dimezzamento delle somme destinate al rapporto eletto-elettore e l’azzeramento dei contributi destinati alle attività dei gruppi consiliari, la revoca definitiva dell’assegnazioni delle auto blu per cariche di natura consiliare, per quelle inerenti le commissioni e per i componenti dell’ufficio di presidenza". Il pacchetto permetterà al Consiglio 20 milioni di risparmi già entro il 2012, passando da un bilancio da 98 milioni a 78. Quando il sistema entrerà a regime, nel 2013, il bilancio scenderà a 70 milioni. Secondo i conti della Polverini, con questi risparmi il Consiglio costerà al cittadino 13,88 euro l’anno, "meno del Piemonte e della Toscana".

"La regione Lazio si costituirà parte civile" nel caso Fiorito. Ad annunciarlo è stato il presidente Polverini, nel corso del suo intervento di
replica in aula alla Pisana. "Non devo essere io a dire al consigliere Fiorito che quei soldi vanno restituiti. Lo prevede la legge. Ci costituiremo parte civile.Se quei soldi sono andati in una direzione è giusto che ritornino nelle casse della Regione. E se sarà necessario andremo avanti anche in un’azioneper l’immagine che di questa istituzione è stata messa repentaglio. Non tutti abbiamo sbagliato, tutti dobbiamo pagare. Chi ha sbagliato di più, pagherà di più ma noi non facciamo i giudici e dobbiamo dire alle personeche se vogliono possono continuare a fidarsi di noi", ha concluso la Polverini.

Nella serata di ieri un comunicato il gruppo del Pdl rinnovava la fiducia alla Polverini. E c’è anche chi ha voluto vedere come un segnale il fatto che l’elenco dei consiglieri della nota fosse in ordine alfabetico, senza l’indicazione del capogruppo. A Battistoni dovrebbe, dunque, succedere Antonio Cicchetti, ex An come Fiorito, unico consigliere senza incarichi in un Consiglio dove tutti sono presidenti o vicepresidenti di qualcosa e non sfiorato dall’onda del caso fondi. Sarebbe una soluzione non sgradita alla Giunta.

Da parte forzista si respira oggi una grande amarezza. "Noi - si dice - che abbiamo fatto pulizia cacciando Fiorito, ora siamo messi sul suo stesso piano. E intanto la Polverini si ricrea una verginità politica". Tensioni che non si chiuderanno di certo oggi.

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