Un maestro dell'arte italiana al centro di una battaglia cultural-diplomatica tra la Repubblica Ceca e la Svizzera. Praga chiede infatti con forza la restituzione di un dipinto della bottega di Raffaello (1483-1520), che sarebbe stato portato illegalmente in Svizzera nel 1993. Si tratta di una Madonna col bambino, scomparsa subito dopo il divieto di esportazione imposto dal governo ceco sull'opera d'arte, il cui valore, secondo il quotidiano economico Hospodarske, si aggirerebbe intorno a 52 milioni di euro.
«Il ministero della cultura probabilmente si appellerà alla convenzione Unesco sulla restituzione delle opere d'arte esportate illegalmente cui la Svizzera ha recentemente aderito», ha annunciato Petra Ulbrichova, della sezione tutela dei monumenti culturali del ministero. L'opera datata 1517, secondo quanto si legge su Ticinonline era arrivata in Cecoslovacchia da Parigi negli anni Trenta. Acquistata e restaurata dal pittore Arnost Blauer, all'inizio della seconda guerra mondiale suscitò un interesse enorme e più volte cambiò proprietà. Durante l'occupazione nazista sparì e riemerse negli anni Ottanta.
Nel 1997 scattarono le indagini della polizia dopo una denuncia del ministero contro l' ultimo proprietario, l'imprenditore Jaroslav Hrebicek, che cercava di venderla al Vaticano e a collezionisti giapponesi. Nel 2004, riferisce ancora il sito, le indagini furono archiviate. Secondo il giornale, l' ultimo luogo noto dove fu depositato il quadro è Zurigo. La tela, di 155 centimetri per 127, firmata «Raffaello Urbinas», fu dipinta tre anni prima della morte dell'artista nella sua bottega in Vaticano, probabilmente da uno dei suoi allievi, Giulio Romano, ma Raffaello vi appose la sua firma. Lo stesso motivo della Madonna col Bambino Gesù fu usato da Raffaello per la Sacra famiglia conservata al Louvre a Parigi.
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