Roma - "Questo governo non intende arretrare di un millimetro sul fronte della sicurezza sociale e della certezza della pena, senza la quale i cittadini onesti rimangono spesso disorientati e la minoranza che delinque si rafforza nella convinzione di una sostanziale impunità". Intervenendo alla festa della polizia penitenziaria, il ministro della giustizia, Angelino Alfano, torna a denunciare il sovraffollamento delle carceri e a proporre una firorma che, pur mantenendo il principio della certezza della pena, affronti - una volta per tutte - il problema.
Il sovraffollamento delle carceri Secondo il numero uno di via Arenula, il sovraffollamento delle carceri è "materia costantemente all’attenzione del ministero della giustizia, del presidente del consiglio e di tutto il governo, ma nessuno è legittimato a illudersi che la soluzione assomigli in qualche modo agli inutili perdonismo del passato che non hanno avuto effetti stabili e duraturi". I numeri d'altra parte parlano da sé: sono 63.350 i detenuti che la notte scorsa hanno dormito nelle 206 carceri italiane, a fronte di una capienza regolamentare di 43.262 posti e di una tollerabilità di 63.568; i detenuti stranieri sono 23.442 vale a dire quasi il 40% del totale. I dati sono stati forniti dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, nel corso della cerimonia della Festa della Polizia penitenziaria, alla presenza del capo dello Stato. "Siamo su livelli di allarme per i quali è prevedibile, anche per l’approssimarsi del periodo estivo, un ulteriore incremento della popolazione carceraria per la cui gestione - spiega il Guardasigilli - ancora una volta, sono certo di poter contare sulla pazienza, sulle capacità operative e sul senso del dovere" dei poliziotti penitenziari.
Il piano in Cdm Il piano per la realizzazione di nuove carceri messo a punto dal capo del Dap, Franco Ionta, "sarà sottoposto a breve all’attenzione del presidente del Consiglio e del Consiglio dei ministri". Alfano fa il punto sulla strategia degli interventi che il governo intende realizzare per risolvere l’emergenza sovraffollamento. Il piano prevede la "realizzazione in tempi ragionevolmente brevi" di 48 nuovi padiglioni che amplieranno le carceri già esistenti; la ristrutturazione di due istituti penitenziari; la costruzione ex novo di 24 case circondariali "per le quali si ricorrerà anche al contributo essenziale delle imprese private". A conclusione di questi interventi alla fine del 2012 saranno realizzati 17.891 nuovi posti per i detenuti.
Detenuti al 41 bis Ad oggi sono 616 i detenuti (di cui quattro donne) in regime di 41 bis, vale a dire il cosiddetto carcere duro. Il Guardasigilli sottolinea che il ddl sicurezza, "ormai in dirittura di arrivo con la definitiva lettura del Senato", comporterà un giro di vite sul 41 bis per rendere "ancora più adeguato il regime carcerario speciale all’effettivo grado di pericolosità dei detenuti". Il ddl sicurezza - spiega il titolare del dicastero di via Arenula - prevede infatti che la durata del 41 bis sia innalzata da due a quattro anni, che la proroga sia biennale e non più solo annuale, e che si attribuisca al ministro dell’Interno il potere di richiedere al ministro della Giustizia l’emissione del 41 bis.
La lotta ai clandestini Grazie agli accordi bilaterali con numerosi Paesi europei e del bacino del Mediterraneo, l’Italia ha avviato una strategia per "ottenere che i detenuti stranieri condannati a pene detentive brevi" possano scontarle nei paesi d’origine a prescindere dal loro consenso al rimpatrio. Il Guardasigilli, inoltre, pone l’accento sull’"intenso lavoro diplomatico" avviato con molti Paesi del Mediterraneo, come ad esempio la Libia, per frenare l’arrivo dei clandestini in Italia: questi accordi stanno "già garantendo risultati soddisfacenti". Ed infatti gli sbarchi clandestini sono in calo: "Si pensi, per esempio, che la sola Procura di Agrigento, che ha nel suo territorio l’isola di Lampedusa, nel 2008 aveva iscritto nel registro degli indagati - sottolinea Alfano - 24.876 persone note per reati connessi alla presenza clandestina di stranieri nel territorio" italiano; "al maggio del 2009 - rileva - per gli stessi fatti sono state indagate, invece, 4.806 persone" nel registro degli indagati.
Quindi, conclude Alfano, "questi numeri, confortati anche sul piano dell’impatto della prossima entrata in vigore della norma che punisce l’immigrazione clandestina, rassegnano un quadro tutto sommato tranquillizzante, sulla possibile futura incidenza nella popolazione carceraria di stranieri extracomunitari per fatti connessi all’immigrazione clandestina".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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