«Il cardinale scomunichi i due preti pacifisti»

«Il cardinale scomunichi i due preti pacifisti»

(...) Che squaderna copia dei commenti scaricati da un noto sito dei centri sociali: c'è l'attacco al Giornale che pubblica certi articoli, ma «c'è un'istigazione che spaventa». Nel mirino il convegno organizzato dal circolo culturale «Destra Domani» per ristabilire la verità storica di quei fatti terribili: «Luogo e ora in cui s'incontreranno i revisionisti non compare - scrive l'anonimo - Hanno forse paura di ritrovarsi ancora una volta di fronte alla dura realtà che Genova è antifascista? Forse le contestazioni alla Lega (di cui continuano a piagnucolare nei loro articoli) gliel'hanno fatto capire che chi semina odio e razzismo in centro storico non ha agibilità. Ad ogni modo sarà il caso di andarglielo a ricordare». Stagnaro scuote la testa: «È questo il rischio terribile, seminare odio. È paradossale che un sindaco celebri un evento eversivo, contro lo Stato, che ha contato 150 feriti fra le forze dell'ordine impegnate a tenere lontano i manifestanti da chi voleva fare il congresso. In quest'ottica fra qualche anno ci troveremo a celebrare il terrorismo». E la provocazione: «Proprio Lavarello che parla tanto di Costituzione, si rilegga gli articoli 17, 21 e 49 sulla libertà di associazione ed espressione». Terreno minato e urgenza di prendere le distanze da una lettura forzosamente allineata nel solco della logica «resistente». E lo sa bene Boggiano che rispolvera il rigore dell'appartenenza a quel MSI, «fondato su etica, politica e cultura, - dettaglia lui - tant'è che per l'adesione chiedevano il casellario giudiziario». Una commemorazione quella sestrina tutta da sinistra, con ANPI e CGIL a reggere ricostruzioni e incarnare libertà e democrazia, che «il contraddittorio è roba da giornalisti» aveva liquidato il sindaco Lavarello. «Pazzesco - incalza Stagnaro - Era doverosa una partecipazione bipartisan, solo nel confronto sta l'anima della democrazia».
Intanto, a salutare sabato lo sbarco a Genova della «Nave dei Diritti», ci sarà anche l'assessore alle Pari Opportunità della Provincia, Marina Dondero, insieme al Comitato di Accoglienza genovese. «L'imbarbarimento al quale stiamo assistendo nel nostro Paese - sottolinea in proposito l’assessore, in perfetto stile antiberlusconiano - con il razzismo crescente, gli attacchi alla Costituzione, le limitazioni alla libertà di stampa, gli attacchi alla Magistratura, l'impoverimento della scuola pubblica, l'erosione dei diritti dei lavoratori, con il lavoro che è sempre meno un diritto e sempre più una concessione soggetta a ricatto, esige una reazione comune e decisa». Inoltre, va in scena domani alle 21, ma racconta il 30 giugno «Mio zio Federico-Storia di un precario», lo spettacolo che sarà rappresentato nel teatro Albatros di Rivarolo nell'ambito delle iniziative per il 50° anniversario dei moti di Genova del 1960.

Protesta, infine, Mario Troviso (Area Destra), anche per le prese di posizione di don Gallo e don Farinella (di cui abbiamo scritto ieri): «Si scoprono novelli partigiani seminando odio e violenza. Chiederemo al Cardinale Bagnasco di sospenderli a divinis».

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