Tutti hanno diritto di sentire il mare come «il proprio mare» e la terra «come propria terra». Così il cardinal Dionigi Tettamanzi, intervistato ieri sera da Fabio Fazio nello speciale «Che tempo fa», ha parlato di immigrazione, uno dei temi centrali della serata. «Anche gli italiani sono stati in passato dalla parte della costa dove partivano i barconi - ha ricordato larcivescovo - dobbiamo saper onorare la memoria del passato per essere più coraggiosi nellaffrontare il futuro che ci vedrà molto più impegnati in un confronto inter-etnico, inter-culturale, inter-religioso». La politica? «Per gestire limmigrazione non deve limitarsi allemergenza ma progettare in grande. Così possono interagire le diverse forze sociali, culturali istituzionali, di volontariato, religiose». Lemergenza si accompagna con la paura. E «la paura non è la consigliera più saggia per affrontare il problema nella sua profondità».
Il cardinale paragona le sofferenze degli immigrati a quelle del parto. «La sofferenza di questo momento assomiglia alle doglie che preludono alla nascita. È un dolore che chiede di guardare più avanti, al domani, alla vita. Se affrontiamo la sofferenza di oggi come uno stimolo non soltanto per risolvere problemi immediati ma elaborando un progetto più vasto, il nostro domani potrà essere quello di una società più compatta». Questo domani Tettamanzi lo intravede già: «Semi e frutti di speranza già ci sono. Penso ai bambini e ai ragazzi che nella scuola si trovano naturalmente amici fra loro, è un segnale che gli adulti dovrebbero considerare con più attenzione». Il cardinale non ha richiamato al dovere solo i politici. Ciascuno di noi può farsi «prossimo» allaltro. E laltro «non solo va accolto ma anche amato». Rispondendo a una domanda sul dialogo tra religioni Tettamanzi ha ribadito che la libertà religiosa è uno di quei valori essenziali che sono di aiuto e di stimolo al dialogo: «La libertà religiosa è antidoto allaggressività che è sempre anti-evangelica e contro la razionalità». Il fondo, per chi ha perso il lavoro ammonta oggi a 4 milioni di euro e ha permesso di aiutare finora 200 famiglie. Ieri mattina il cardinale ha concluso in Duomo lassemblea sinodale del clero ambrosiano davanti a oltre 1.200 sacerdoti.
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